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Phishing in Italia: un italiano su sei ne è vittima

05/01/2015
Phishing in Italia: un italiano su sei ne è vittima

La salvaguardia dei dati personali online, è un'esigenza che assume ogni giorno proporzioni più rilevanti, fonte di non poche preoccupazioni. I sempre più frequenti furti di identità di cui sono vittime gli internauti del nostro Paese, hanno costretto anche gli italiani a fare i conti con un fenomeno che può costare molto a chi ne rimane vittima.

Sono numerosissimi i navigatori italiani che sono state vittime della sottrazione dei propri dati personali o di quelli relativi alla carta di credito, con i quali sono magari stati aperti conti correnti a loro nome, chiesti finanziamenti o effettuati acquisti.

Nonostante l'aumento esponenziale di episodi di questo genere, la maggioranza dei nostri connazionali continua a mostrare una clamorosa sottovalutazione delle conseguenze dannose che può comportare la condivisione dei propri dati sensibili su Internet. Basti pensare al riguardo che ammonta addirittura al 58% la percentuale di persone che navigano abitualmente senza adottare precauzioni, mentre un 28% non sembra proprio porsi il problema. I dati provengono da una ricerca commissionata da Crif a Smart Research e realizzata su un campione di persone tra 18 e 64 anni.

La tecnica più utilizzata per le frodi informatiche è naturalmente quella del phishing, ovvero l'invio di email in cui compaiono in bella evidenza i loghi di aziende del settore bancario che chiedono di porre rimedio a qualche problema intervenuto sul proprio conto, proprio con lo scopo di ottenere i dati di accesso dello stesso o relativi alla carta di credito. Tentativi che sono ormai una consuetudine, se si pensa che quattro quinti del campione intervistato dichiarano di essere letteralmente bombardati da tentativi di phishing, mentre uno su otto è stato colpito dalla clonazione della propria carta. Tra coloro che sono più propensi a cadere nella trappola sono gli internauti di età compresa tra i 45 e i 54 anni, addirittura la metà del campione. Mentre sono i più giovani quelli che riescono a resistere meglio al tentativo di impossessarsi dei loro dati sensibili. 

Se è molto elevata la percentuale di utenti che non abbocca ai tentativi dei phisher, 92,3%, tra coloro che hanno commesso l'errore di rispondere, il 60,8% si è rivolto all'istituto di credito, e il 46,9% alla polizia postale, al fine di bloccare tutto. C'è però un 27,6% di intervistati che dopo aver risposto non ha fatto assolutamente nulla. Un dato estremamente preoccupante, che dimostra i reali pericoli del phishing, i quali andrebbero forse combattuti con campagne informative adeguate. Tra chi invece ha già deciso di proteggersi, prevale il ricorso agli antivirus gratuiti (49%) o a pagamento (36%), mentre il 59% preferisce farlo evitando di cliccare sui link sospetti.

A cura della Redazione

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