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Contante: il tetto sale a 3000 euro. Ma con calma

12/03/2015
Contante: il tetto sale a 3000 euro. Ma con calma

Il limite di utilizzo del contante salirà, ma con calma. L’Italia si adeguerà infatti agli standard europei, portando l’attuale tetto di 1.000 euro a 3.000. Si tratta di un’inversione di tendenza, dato che negli ultimi anni le somme utilizzabili da privati per i pagamenti sono andate via via a ridursi: basti pensare che solo nel 2008 il tetto massimo era di 12.500 euro, sceso poi nel 2012 agli attuali 1000 euro.

Esclusi dal limite dei 1000 euro soltanto i turisti non appartenenti all'Unione Europea, che hanno potuto continuare a fare shopping in contanti fino a 15 mila euro.

Al momento però si tratta di una norma annunciata ma non ancora operativamente tradotta in bozza nel decreto che disciplinerà la riforma del Fisco. Anzi, dai rumors pare che il Governo sia poco propenso ad integrarla nel pacchetto delle azioni ufficiali.

Il provvedimento si contestualizzerebbe in una serie di azioni volte a tracciare nella maniera più capillare possibile gli adempimenti fiscali, lavorando sinergicamente sull’informatizzazione e, di conseguenza, sul contante. Tra le novità recenti più discusse in merito di adempimenti fiscali elettronici, la e-fattura e lo scontrino digitale che dovrebbero, dal 2017 in poi, andare a tagliare drasticamente le operazioni in carta moneta.

Altro importante passo avanti sarà costituito dal 730 precompilato che i lavoratori dipendenti e i pensionati, previo nulla osta del Garante, riceveranno a partire dal prossimo 15 aprile: un cambiamento notevole in prospettiva, dato che permetterà al Fisco di monitorare online detrazioni e deduzioni. Inoltre non vi sarà più l’obbligo per i dichiaranti di conservare per anni la documentazione cartacea relativa alla propria attività.

Se dunque finora la lotta all’antiriciclaggio si è combattuta agendo sulla riduzione, per quanto possibile, dell’utilizzo del contante, con l’informatizzazione fiscale potrebbe essere meno necessaria. Ecco perché si apre nuovamente la possibilità di innalzare il tetto minimo. L’esecutivo lavorerà comunque sul disincentivo all’utilizzo del denaro a favore di altre forme di pagamento: prima tra tutte la carta di credito, ad oggi quasi una rarità tra i consumatori, dato che il nostro Paese si colloca al penultimo posto, dopo la Grecia, nell’utilizzo di pagamenti elettronici.

A poco è servita anche la contestata decisione di rendere obbligatorio per professionisti e commercianti l’utilizzo del Pos e ad accettare transazioni con carte di credito/debito per pagamenti maggiori di 30 euro. Incentivando l’utilizzo degli strumenti tracciabili, anche grazie a detrazioni e scontistiche dedicate, rafforzando la penalizzazione del reato di falso in bilancio e falsa fattura, si dovrebbe riuscire a ostacolare la circolazione di denaro sporco e quindi a rendere più controllabili le transazione di banconote.

A cura di: Alessia De Falco

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