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Prelievo su conto deposito vincolato. Cosa succede?

Se, per necessità, si dovesse prelevare anticipatamente il denaro da un conto deposito vincolato può capitare che sia necessario versare una penale oppure, molto probabilmente, si potrebbe perdere il diritto a percepire gli ineressi maturati; alcuni prodotti, invece, riconoscono solo un tasso base.

catenaccio appoggiato su banconote
Prelievo da conto deposito vincolato

Prelevare denaro da un conto deposito vincolato può avere più di una conseguenza, a seconda di quanto stabilito nel contratto sottoscritto e delle condizioni che regolano il prodotto bancario. Se si ha necessità della somma prima della scadenza, è possibile che la banca non conceda alcun interesse e restituisca solo il capitale depositato in partenza. Se il conto deposito prevede una capitalizzazione anticipata degli interessi, il capitale sarà restituito, sottraendo gli interessi anticipati. In questo caso, dunque, ci troviamo dinanzi a un conto deposito vincolato che concede l’opportunità di un prelievo anticipato senza riconoscimento di alcun interesse. In alcuni casi l’investitore, che ha necessità di prelevare il proprio capitale prima della scadenza del vincolo, è tenuto anche a pagare una penale, oltre che a perdere il diritto a percepire gli interessi.

Sul mercato vi sono poi conti deposito vincolati che consentono di ‘riscattare’ la somma anticipatamente, ma con il riconoscimento del solo tasso base. È come se l’investitore all’inizio avesse investito su un conto deposito libero. È chiaro, però, che nel caso di un conto deposito vincolato, la richiesta necessita di qualche giorno in più per il prelievo del capitale rispetto a un deposito libero dove si ha sempre la piena disponibilità del denaro.

È fondamentale, dunque, prima di sottoscrivere un contratto, leggere con attenzione il foglio informativo del deposito scelto e comprendere quali siano le opzioni di vincolo e svincolo della somma in modo da aver chiari i termini in caso di necessità. È sempre bene, inoltre, analizzare la propria situazione finanziaria per valutare quale sia lo strumento di investimento più adatto, tenendo conto di possibili imprevisti che si possono verificare nel corso della vita e facendo una distinzione tra prodotti non svincolabili prima della scadenza e quelli svincolabili ma con riconoscimento del tasso base o di alcun tipo di interesse.

Cosa sono i depositi vincolati?

Si parla di conto deposito vincolato per indicare quello strumento di investimento che prevede che le somme depositate siano bloccate sino alla scadenza fissata nel contratto sottoscritto dal cliente con la banca. Solitamente la somma di denaro può essere vincolata per un periodo minimo di un mese fino a 36 mesi.

Rispetto a un conto deposito libero, il conto deposito vincolato garantisce un maggiore rendimento grazie a tassi di interesse più alti. Viene premiato il sacrificio dell’investitore che non può disporre del denaro per il periodo di tempo pattuito. Si opta per questo strumento di investimento quando si punta a una remunerazione più alta. Il rendimento, naturalmente, varia a seconda della durata del vincolo e dell’istituto di credito di riferimento. Gli interessi – nel caso di conto deposito vincolato – possono essere concessi in anticipo, a scadenza trimestrale, semestrale o annuale, o a fine vincolo. Uno degli aspetti da considerare quando si sceglie un conto deposito per i propri risparmi è proprio quello della capitalizzazione del reddito, oltre al tasso di interesse applicato.

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Quanti soldi si possono vincolare?

Il conto deposito è uno strumento di investimento che presenta un profilo di rischio basso. L’unico ‘pericolo’ potrebbe consistere nella difficoltà della banca di rimborsare al cliente, in parte o totalmente, il saldo disponibile. Ecco perché i depositi sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100.000 euro per ciascun depositante e per ogni singola banca, anche se appartiene allo stesso gruppo bancario. In caso di fallimento dell’istituto di credito viene, dunque, assicurato un livello di garanzia per ogni depositante pari a 100.000 euro. Il FIDT è un consorzio a cui aderiscono le banche italiane che assicura tale copertura all’utenza. Questo organismo è tenuto al rimborso della somma depositata se la banca viene sottoposta a liquidazione coatta amministrativa. Il rimborso viene fatto entro una settimana dal provvedimento e non occorre che sia il depositante a farne richiesta.

Con il FITD sono garantiti:

  • conti correnti,
  • depositi liberi o vincolati,
  • certificati di deposito,
  • assegni circolari,
  • carte prepagate se associate a un codice IBAN.

Non sono invece garantiti:

  • azioni,
  • obbligazioni,
  • pronti contro termine emessi dalla banca in liquidazione.

Quando si possiedono più depositi in uno stesso istituto bancario, il limite di garanzia previsto è sempre di 100.000 euro così come previsto dalla Direttiva Comunitaria 2009/14/CE in quanto i depositi vengono sommati tra loro. Conviene non investire su un singolo deposito più di 100.000 euro e suddividere gli investimenti su più banche per ridurre il livello di rischio.

Come sbloccare i soldi vincolati?

La procedura cambia a seconda dell’istituto bancario di riferimento. In alcuni casi lo svincolo anticipato è un’operazione semplice e veloce e in altri può richiedere più tempo. Generalmente la richiesta può essere presentata sia online, attraverso l’home banking, che recandosi in filiale. Prima di svincolare il capitale depositato è sempre bene studiare le condizioni stabilite nel contratto e valutare se la scelta può essere penalizzante o meno, compatibilmente con l'esigenza che conduce al riscatto.

Ultimo aggiornamento marzo 2023

A cura di: Tiziana Casciaro

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