I BTp Italia vanno a ruba: quali vantaggi rispetto a un conto deposito?

Dopo le turbolenze che hanno investito i mercati finanziari, molti piccoli risparmiatori sono tornati ad investire nei Titoli di Stato e in particola modo nel BTp Italia, il nuovo ed innovativo titolo di Stato che si è caratterizzato per essere:
- Il primo prodotto di durata inferiore a 5 anni ad avere le cedole indicizzate all’inflazione italiana (il prodotto ha durata quadriennale mentre gli altri BTp indicizzati avevano finora durate comprese fra i 5 ed i 30 anni);
- Il primo titolo di Stato italiano ad essere sottoscrivibile attraverso i consueti servizi di home banking dai piccoli risparmiatori: in questo modo il mercato retail può accedere al prodotto bypassando l’intermediazione bancaria finora necessaria per accedere alle aste dei titoli di Stato.
Lo straordinario successo ottenuto nelle aste di collocamento di marzo dei Btp Italia (sono stati emessi più di 7 miliardi di titoli) che offrendosi direttamente alla platea dei correntisti online si sono posti in concorrenza diretta con i conti deposito, ha quindi riacceso il dibattito su quale sia l’investimento da preferire: i conti deposito o i titoli di Stato, e più in particolare i BTp Italia?
La grande richiesta dei nuovi titoli di Stato emessi dal Tesoro si deve probabilmente non tanto al buon tasso reale di rendimento, che a fine asta ha toccato il 2,45%, quanto dalla garanzia offerta dal titolo di vedere il proprio denaro protetto dall’erosione del valore d’acquisto da parte dell’inflazione: questo titolo infatti prevede che per determinare il tasso di interesse nominale, al tasso di rendimento reale si sommi il tasso di inflazione calcolato sulla base dell'andamento dell'indice Foi-ext (misurato sull'aumento dei prezzi per famiglie, operai e impiegati escludendo i prezzi dei tabacchi). L’appeal del titolo inoltre è stato probabilmente influenzato positivamente dall’ulteriore garanzia di protezione del valore nominale del capitale in caso di deflazione, ossia di decrescita del livello dei prezzi (in tal caso il titolo farebbe scattare un meccanismo di protezione tale per cui il tasso base del 2,45% non verrebbe eroso) e dall’offerta di un premio fedeltà dello 0,4% a chi mantiene il titolo fino alla scadenza (26 marzo 2016).
I punti di forza del BTp Italia d’altra parte sono almeno in parte riscontrabili anche nei conti deposito, o almeno in una parte di quelli presenti sul mercato: anche questi infatti sono sottoscrivibili online, anche questi offrono dei tassi di rendimento reali confrontabili con quelli offerti dai BTp Italia ed anche questi offrono protezione del capitale in caso di deflazione. Attualmente invece non esistono sul mercato conti di deposito con rendimenti indicizzati all’inflazione che offrano rendimenti significativi, anche se almeno in linea teorica nulla vieterebbe alle banche di sviluppare un’offerta che replichi questa caratteristica dei BTp Italia.
La principale differenza strutturale fra i conti di deposito ed i BTp Italia sembra quindi essere riconducibile al loro differente orizzonte temporale (i BTp Italia sono solamente quadriennali) ed alla differente liquidità dei due titoli:
- per i BTp Italia esiste un mercato secondario che consente di liquidare prontamente i titoli eventualmente detenuti, ma che sottopone al rischio di una svalutazione del proprio investimento. In generale infatti, in caso di aumento del rischio percepito dal mercato, ossia di rendimento dei titoli di Stato, il valore dei titoli Stato in portafoglio si riduce, ed in caso di liquidazione dei titoli si incorre in minusvalenze (l’aumento degli spread degli ultimi giorni si è riflesso anche sul valore dei BTp Italia, che attualmente valgono meno del giorno dell’emissione, dopo un periodo in cui invece erano saliti di valore);
- i conti deposito garantiscono di rientrare sempre e comunque in possesso del capitale investito: in caso di vincoli non svincolabili potrebbe però non essere proprio possibile liquidare l’investimento prima della scadenza del vincolo contrattualmente stabilita, mentre in caso di prodotti svincolabili è sempre garantita la possibilità di tornare in possesso dal capitale investito.
Ad oggi le proposte di conto deposito vincolate con i rendimenti più elevati raggiungono tassi d’interesse tra il 4,80% (durata 12 mesi) e il 5,20% (durata 24 mesi), mentre per i conti deposito svincolabili i rendimenti più alti si attestano tra il 4,25% e il 3,55%. Analizza e confronta su ConfrontaConti.it i conti deposito presenti sul mercato e verifica quali siano le caratteristiche di quelli disponibili per il tuo profilo di investimento: verifica il loro tasso di rendimento e valuta se per te offrano condizioni migliori dei titoli di Stato.