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No a commissioni sui conti se lo scoperto è sotto i 500 euro

04/05/2012
No a commissioni sui conti se lo scoperto è sotto i 500 euro

Sembra essere arrivato ad un punto di incontro la trattativa sulle commissioni bancarie relative allo scoperto sui conti correnti. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, parlamentari e Abi hanno rilanciato diverse proposte per modificare la proposta iniziale del Governo, inserita nel decreto Salva-Italia, la quale oltre a limitare la commissione di massimo scoperto, prevedeva anche di introdurre una commissione di istruttoria veloce a carico del cliente.

La battaglia sul provvedimento ed i successivi interventi su di esso, in particolare l'emendamento (targato Pd) inserito nel decreto legge sulle liberalizzazioni, che stabiliva la nullità di tutte le calusole che prevedevano commissioni sulle linee di credito, aveva provocato forti reazioni soprattuto dal mondo bancario: il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, aveva addirittura rassegnato le proprie dimissioni, poi ritirate, per protesta verso l'atteggiamento del parlamento ritenuto troppo repressivo nei confronti delle banche.

Per mediare i due fronti, e soprattutto cercare di non eliminare i benefici verso i correntisti senza però ledere eccessivamente gli interessi degli istituti di credito, il 2 maggio il Senato ha approvato un emendamento (presentato da Simona Vicari, Pdl, e Filippo Bubbico del Pd), che prevede l'adozione della proposta iniziale del governo inserita nel decreto salva-Italia, modificata però per impedire l'applicazione della commissione di istruttoria veloce nei casi in cui lo scoperto sul conto corrente è uguale o inferiore a 500 euro e si verifica per un periodo massimo di sette giorni consecutivi ogni tre mesi.

Si attende ora la approvazione definitiva alla Camera di questa soluzione accontenti che sembra accontenti tutti.

A cura della Redazione

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