FITD in soccorso ai correntisti di Banca Network

Con molta probabilità si risolverà entro la fine dell'estate, se non addirittura a luglio, l'odissea che ha coinvolto i circa 30 mila correntisti di Banca Network che si sono visti congelare i propri conti correnti a causa della delibera della Banca d'Italia. Banca Network ,infatti, che già dal novembre scorso era stata sottoposta ad amministrazione straordinaria dalla stessa Banca d'Italia, rischia il fallimento e alla fine di giugno (periodo in cui scadranno i 30 giorni di sospensione) i due commissari straordinari a cui è stata affidata la gestione dell’Istituto decideranno se dichiarare la liquidazione coatta amministrativa da parte di Banca d’Italia o prorogare di un ulteriore mese il congelamento dei conti.
Come abbiamo già abbiamo riportato nel precedente articolo sul possibile fallimento degli Istituti bancari nel caso in cui la Grecia fosse uscita dall’Euro, il fatto di non poter accedere ai propri averi depositati in banca per alcune settimane sarebbe l'unico danno percepito dai correntisti nel caso in venisse dichiarato il crac per l'istuto Banca Network.
Infatti, dal momento in cui viene dichiarata la liquidazione coatta amministrativa (che in questo caso avverrebbe a fine giugno o, eventualmente, a fine luglio) il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a cui tutte le banche per legge devono aderire, rimborsa entro 20 giorni lavorativi (più un’eventuale proroga di 10 giorni) fino a 100mila euro. Gli strumenti che rientrano nel fondo di garanzia rientrano non solo i conti correnti e i conti deposito, ma anche gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi. Invece non sono coperti da garanzia azioni, titoli di Stato, obbligazioni aziendali e pronti contro termine non sono inclusi semplicemente perché rimangono di proprietà del cliente e non si estinguono con il fallimento dell’Istituto di credito dove vengono depositati.