Patrimoniale 2013: cosa cambia per i conti deposito

Il 2013 inizia con alcune novità non troppo positive per i risparmiatori italiani. A partire dal 1° gennaio, infatti, l’imposta di bollo che grava sugli strumenti d’investimento si è appesantita ulteriormente dopo la riforma del 2012 ed è passata dallo 0,1% (con un importo minimo di 34,2 euro ed un tetto massimo di 1.200 euro) allo 0,15%, senza alcun tetto massimo.
Tra gli strumenti che saranno colpiti da questo aumento ci sono anche i conti deposito, che nell’ultimo anno si sono rivelati tra le migliori soluzioni d’investimento grazie al loro basso rischio ed ai rendimenti elevati. Per il terzo anno consecutivo, quindi, i conti deposito vedranno lievitare l’imposta di bollo (nel 2011 era di soli 1,81 euro per ogni estratto conto, e se ne faceva sempre carico la banca).
Dal canto loro molti istituti di credito si sono mossi per cercare di tutelare gli investitori: alcune banche hanno deciso di continuare a farsi carico l’imposta di bollo, mentre altre hanno invece cominciato ad offrire depositi collegati ai conti correnti: questa soluzione permette di ottenere alti tassi di interesse, se si vincola una parte della liquidità presente sul conto corrente e, allo stesso tempo, consente di pagare unicamente l’imposta di bollo di 34,2 euro (prevista solo per i conti correnti che abbiano giacenze superiori ai 5.000 euro).
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