Riforma condominio: i conti correnti diventano obbligatori

Entrerà in vigore dal prossimo 18 giugno 2013 la norma che sancisce l’obbligatorietà da parte degli amministratori di condominio di aprire un conto corrente per la gestione delle spese comuni. Le modifiche apportate alle norme che regolano la disciplina del condominio approvate nel dicembre 2012 hanno sancito che chi gestisce le somme versate da condòmini per pagare le spese di gestione del caseggiato deve utilizzare un conto corrente sul quale transiteranno tutti i movimenti di denaro destinati al condominio appunto.
Oltre a beneficiare di maggiore trasparenza e informazione attraverso i riepiloghi delle spese sostenute che l’amministratore sarà in grado di mettere periodicamente a disposizione dei residenti, i condòmini potranno ottenere anche un vantaggio relativo agli interessi maturati che potrebbero compensare parte delle spese da pagare.
L’amministratore che si occuperà di aprire il conto corrente, il quale non deve essere intestato a suo nome ma al condominio stesso, dovrà anche fare attenzione a quale prodotto scegliere: alcuni istituti bancari, infatti, non considerano i conti correnti condominiali alla stessa stregua dei conti destinati una persona fisica, ma bensì come un conto corrente intestato ad una società. Tra le due tipologie di prodotto c’è infatti una differenza sostanziale, anzi, più di una: in primo luogo un conto corrente condominiale intestato ad una società dovrebbe pagare un’imposta di bollo annua di 100 euro contro i 34,20 euro accreditati ad un conto di una persona fisica. Inoltre per i conti correnti “aziendali” ci sarebbe l’inconveniente di pagare le commissioni sullo scoperto, il che renderebbe l’offerta non così vantaggiosa in termini economici per i condomini e quindi assolutamente da evitare.
Vai alla sezione dei conti correnti su ConfrontaConti.it e trova l'offerta migliore presente oggi sul mercato.