Banca Marche commissariata da Bankitalia
Aggiornato il 26/09/2017

A causa di perdite accumulate nel 2012 pari a circa 800 milioni di euro, e alle continue svalutazioni dei crediti detenuti da Banca Marche (il bilancio del primo semestre si è caratterizzato per rettifiche dei crediti per 450 milioni circa, che hanno determinato una perdita di oltre 500 milioni ed hanno ridotto il patrimonio netto sotto la soglia dell’8% dell’attivo - il Total Capital Ratio è sceso dal 8,51% al 6,64%), il 30 agosto Bankitalia ha posto la banca sotto la gestione provvisoria di due commissari nominati dalla Vigilanza: Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni. Il 2013 è stato un anno particolarmente intenso per Banca d’Italia, che aveva già provveduto a porre in amministrazione straordinaria ben sette banche, fra cui due banche di dimensioni rilevanti come la Banca Popolare di Spoleto e la Cassa di Risparmio di Ferrara – CARIFE.
La decisione di Banca d’Italia è stata la diretta conseguenza dell’impossibilità da parte degli azionisti della banca marchigiana di realizzare a breve l'aumento di capitale da 300 milioni già deliberato e necessario per riportare il patrimonio di vigilanza sopra al minimo regolamentare dell'8%: con tale mossa via Nazionale punta a rassicurare i depositanti sul regolare funzionamento dell'istituto, grazie ad una gestione con criteri sani e prudenti. Il commissariamento ha preceduto di pochi giorni l’ultimo downgrade della banca con sede a Jesi: il 5 settembre Moody’s ha portato il suo rating per i debiti e depositi a lungo termine da B3 a Caa1 (per approfondimenti su cosa sono le agenzie di rating visita la nostra guida).
Le recenti brutte novità sono state solamente le ultime che in ordine di tempo hanno coinvolto l’istituto di credito marchigiano: nei mesi scorsi una delle tre Fondazioni bancarie che ad oggi controllano la Banca, la Fondazione Carima, aveva promosso un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di Banca Marche in carica al 31 dicembre 2011, in particolare dell’ex direttore generale Massimo Bianconi e del vecchio management, ma la proposta era stata respinta dall’assemblea dei soci. Inoltre lo scorso maggio gli attuali dirigenti della Banca avevano presentato due esposti alla magistratura sulle posizioni dubbie, in virtù dei quali la procura della Repubblica di Ancona ha aperto un fascicolo di indagine sulla banca ed ha delegato al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza un’indagine ispettiva contabile a 360 gradi.
È bene ricordare ai correntisti di Banca Marche che in caso di default da parte della banca tutti i conti bancari fino a 100 mila euro sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, cui anche l’istituto marchigiano aderisce. All’intero dell’ambito di tutela del FITD rientrano conti correnti, conti deposito, assegni circolari e certificati di deposito nominativo.