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Verso l’aumento dell’imposta di bollo sui conti deposito

18/10/2013
Verso l’aumento dell’imposta di bollo sui conti deposito

A nemmeno due anni di distanza dalle modifiche sull'imposta di bollo applicata ai prodotti finanziari di investimento prevista dal decreto “Salva Italia”, che avevano determinato un forte inasprimento dell’imposta, i risparmiatori dovranno rassegnarsi ad un nuovo rincaro: a meno di inaspettati dietrofront del Governo Letta, la legge di stabilità 2014 apporterà un incremento dello 0,05% del prelievo sulle liquidità depositate sui conti deposito, oltre che su tutti gli strumenti di investimento (il decreto “Salva Italia” aveva introdotto la nuova imposta di bollo progressiva sugli strumenti finanziari: fino al 31 dicembre 2011 si pagava un bollo di soli 1,81 euro l’anno, che era stato aumentato allo 0,12% nel 2012 ed allo 0,15% nel 2013 con un importo minimo pari a 34,20 euro)

Quindi, a partire dal prossimo 1° gennaio 2014, i possessori di conti deposito vedranno addebitarsi un’imposta di bollo per le comunicazioni periodiche pari allo 0,20% annuo sulle somme depositate, tranne in quei casi in cui sia la banca a sobbarcarsi della tassa. A questo punto bisognerà però capire come si comporteranno gli istituti di credito che ora si fanno carico dell’imposta: non è detto che dall'anno le banche non cambino approccio.

Al momento la legge di stabilità non ha ancora terminato il suo iter di approvazione: dopo il passaggio avvenuto in Consiglio dei Ministri, la legge dev’essere ancora sottoposta al vaglio parlamentare. La linea del Governo sembra però ormai essere delineata: per reperire circa 900 milioni, e raggiungere così gli 8,6 milioni di euro da recuperare nel 2014, si dovrebbe intervenire sull’imposta di bollo sugli strumenti finanziari, mantenendo però inalterata la tassazione sulle rendite finanziarie, la quale oggi è al 20% (sempre il decreto “Salva Italia” l’aveva aumentata dal 12,5% al 20%).

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A cura della Redazione

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