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Innovazione digitale per la crescita del Paese

30/10/2014
Innovazione digitale per la crescita del Paese

L’Italia è capace di innovare nonostante un contesto non sempre favorevole: questo è ciò che emerge dalla ricerca realizzata da I-Com – l’Istituto per la Competitività – per conto di ING Bank, in occasione dell’evento “Italia Think Forward! Innovazione digitale per la crescita del Paese” organizzato per celebrare i 35 anni di attività in Italia.

Il sondaggio: l’innovazione secondo gli italiani.
Condotto su un campione rappresentativo della popolazione adulta italiana composto da 1.011 persone, il sondaggio mette a fuoco l’idea che abbiamo dell’innovazione.

Riportiamo di seguito i risultati più significativi:

• il 91,1% del campione ritiene l’innovazione importante per la crescita economica del Paese e il rilancio dell’occupazione. Si tratta di una stragrande maggioranza che scende però in maniera significativa, pur rimanendo elevata, per le classi di età over 65 e per livelli di istruzione bassi (licenza media o titolo inferiore);
• il 54,1% del campione ritiene che le PMI (Piccole Medie Imprese) siano i soggetti più innovativi. Il 36% indica, invece, le grandi aziende e solo il 7,9% le amministrazioni pubbliche;
• il soggetto pubblico dovrebbe essere il principale finanziatore dell’innovazione per il 42,6% degli intervistati. Nel Nord Est viene preferito il ricorso ai prestiti delle banche (42,8% vs 38,5%);
• tra le forme di finanziamento privato all’innovazione, le banche (34,8%) superano i canali azionari e obbligazionari (21,3%);
• il 74% del campione pensa che nell’arco dei prossimi 35 anni il telelavoro sostituirà gli attuali modelli organizzativi. Il 65,3% ritiene che i robot prenderanno il posto degli esseri umani nella maggior parte delle occupazioni attuali. Il 61,9% crede nella realizzazione compiuta della sharing economy (economia della condivisione). Le percentuali relative alle prime due risposte salgono in maniera significativa tra gli intervistati di genere femminile;
• il 48,9% del campione ritiene che l’istruzione sia il fattore cruciale e necessario per l’innovazione,nettamente davanti alla capacità di adeguarsi alle circostanze (23,2%), al talento (21,2%) e alla fortuna (6,3%).

Il sondaggio prosegue approfondendo il tema dell’innovazione digitale in banca:

  • tra chi effettua almeno un’operazione settimanale, l’home banking è più popolare dello sportello fisico (22,4% vs 9,4%); 
  • il 90,7% del campione controlla il conto online con cadenza mensile. Il 58,3% effettua bonifici almeno una volta al mese;
  • per un terzo del campione entro i prossimi 5 anni il mobile banking sarà il canale prevalente per le operazioni bancarie. Per il 59,6% ciò accadrà entro i prossimi 10 anni;
  • la consulenza finanziaria del futuro sarà online: per il 29% degli intervistati si tratta di uno scenario che si realizzerà in 5 anni, mentre per il 56% in 10 anni.

Europa e Italia a confronto

Diffusione dei servizi digitali:
- In Italia internet è lo strumento di interazione con la Pubblica Amministrazione nel 21% dei casi. Ben al di sotto del 41% della media europea e dei casi di eccellenza, rappresentati da Danimarca (85%) e Olanda (79%);
- in tema di e-commerce tra gli ultra-quattordicenni i servizi assicurativi, bancari e finanziari sono il comparto a maggiore crescita, passando dal 6% del 2012 al 13,7% del 2013. Segue l’acquisto di libri e riviste (dal 25,1% al 34,3%);

Innovazione e infrastrutture
- In Italia il 68% delle abitazioni sono connesse alla broadband. In Europa la media è del 76%.
In Finlandia, UK e Olanda il dato supera l’87%, mentre in Romania e Grecia si aggira intorno al
55%;
- nel 2013 l’Italia ha fatto più progressi di tutti gli altri Paesi UE, passando dal 55% di case
connesse nel 2012 al 68% del 2013;
- la velocità della connessione fissa lascia a desiderare: circa l’80% si attesta in Italia tra i 2 e i 10
Mbps. Solo lo 0,6% supera i 30 Mbps, mente in Europa ciò accade in media nel 21,2% dei casi.

L’Italia crede nell’innovazione e ciò è confermato dalla crescita a due cifre nell’ultimo biennio di alcuni servizi digitali, come il mobile banking e l’e-commerce. Le barriere tecnologiche, strutturali e culturali non ci consentono, tuttavia, di tenere il passo rispetto al resto dell’Europa. È necessario quindi incrementare gli investimenti nelle reti fisse e mobili, digitalizzare i servizi pubblici e implementare programmi cultura digitale, a partire dalle scuole.

A cura di: Orsola Mallozzi

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