Prelievo forzoso: conti correnti a rischio?

Il prelievo forzoso è un argomento spinoso più volte ventilato negli ultimi mesi. Ora torna alla ribalta delle cronache dopo le ultime indiscrezioni sulle future politiche della Bce. Sembra infatti che, per ridurre il debito nei Paesi europei in deficit si andranno a toccare nuovamente i risparmiatori.
Per il momento la notizia non è stata ufficializzata ma, secondo indiscrezioni comparse negli ultimi giorni sulla stampa internazionale, la Commissione Europea e la Bce stanno valutando un intervento diretto su azionisti, detentori di obbligazioni e correntisti.
I rumors sul testo da approvare menzionano in particolare una disposizione che andrebbe ad eliminare la tutela dei correntisti in possesso di giacenze al di sotto dei 100.000 euro.
L’ipotesi del prelievo forzoso sui conti correnti non è una novità: lo scorso autunno il Fondo Monetario Internazionale aveva lanciato l’allarme, sostenendo che, a fronte di una moneta unica in crisi, la soluzione poteva essere il prelievo obbligato del 10% sui risparmi netti positivi di 15 paesi dell’Eurozona.
La notizia era comparsa sulle pagine del quotidiano americano Wall Street Journal, che aveva titolato “Monitor delle finanze pubbliche” l’articolo. Nel testo si evidenziava come, secondo il Fmi, per ripristinare il debito sovrano europeo a livello pre-crisi, occorreva agire sui capitali dormienti piuttosto che gravare le aziende di un ulteriore carico fiscale. Secondo il Fondo la Bce e l’Ue avrebbero dovuto valutare quest’ipotesi, ritenendo il ricorso all’inflazione solo un modo per colpire ulteriormente le fasce più deboli della popolazione.
Il 28 giugno scorso il giornale tedesco Die Welt aveva ripreso la notizia, intitolando "Il FMI prepara una nuova tornata di espropri per i risparmiatori”. La riorganizzazione del debito, agendo in modo particolare sulle polizze vita e sui fondi pensione, veniva ritenuta una manovra flessibile ed efficace, volta ad ottenere più rapidamente risultati che con altre politiche avrebbero richiesto anni.
Ora sembra che l’UE sia pronta a ufficializzare misure d’urgenza per congelare i conti correnti bancari di cittadini ed imprese. Il così detto “metodo Cipro”, per ricordare una manovra già effettuata in passato.
Del resto lo scenario non sembra essere incoraggiante. Secondo Standard & Poor’s la ripresa economica non è forte come auspicato ed è probabile che all’orizzonte si profili una terza fase di recessione, che farà seguito alle crisi del 2009 e del 2011.
Ora la parola passa alla Bce, che dovrà nelle prossime settimane smentire o confermare ufficialmente la notizia e le politiche monetarie che ne conseguiranno.