La riforma ISEE in vigore dal 2015

L’ultima novità contenuta nel Decreto Stabilità del Governo riguarda il nuovo modello per il calcolo dell’ISEE.
L’ ISEE è l’indicatore della situazione economica equivalente e serve per documentare la condizione del nucleo familiare quando si richiedono prestazioni agevolate (ad esempio per l’asilo o per l’università): per il suo calcolo si tiene conto del reddito e del patrimonio. Nell’ambito di quest’ultimo, fino ad oggi si consideravano i saldi al 31 dicembre dei conti correnti bancari e postali, ma dal 2015 il controllo riguarderà anche la loro giacenza media, tentando di scoraggiare coloro che vogliono sembrare più poveri agli occhi del fisco.
La riforma permetterà di identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione soprattutto nell’attuale fase storica dove vi è necessità di mantenere un controllo rigoroso della finanza pubblica. La lotta all’evasione parte dagli accertamenti sulle agevolazioni legate a redditi e patrimoni: il conto corrente rimane lo strumento base per il controllo della situazione economica del cittadino visto che è il più utilizzato da quest’ultimo per gestire i propri risparmi.
La nuova dichiarazione per il reddito equivalente prevede controlli più rigidi, utilizzando dati attinti dall’anagrafe tributaria e riducendo l’autocertificazione. Tutti gli elementi noti all’amministrazione finanziaria non vengono più dichiarati dal contribuente ma rilevati direttamente dagli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. Tra quelli da autodichiarare rimarranno gli immobili e il nucleo familiare.
Quello di svuotare il conto corrente è una pratica comune: basta prelevare entro fine anno i depositi per non farli risultare, dando la possibilità a famiglie meno bisognose di utilizzare agevolazioni non spettanti. Da qui, l’idea di considerare la giacenza media nell’arco dell’anno: il calcolo non è semplice, e le istruzioni per la compilazione del DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) spiegano come ricavarlo. In primis, si deve tener conto di tutte le giacenze medie giornaliere: le singole andranno moltiplicate per i giorni in cui sono rimaste costanti. Gli importi ottenuti andranno sommati e divisi per 365. Tale complessità porterà il cittadino a non effettuarlo personalmente ma ad affidarsi ad un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o a un professionista.
L’ISEE sarà conteggiato con l’uso del saldo se questo sarà maggiore del valore ottenuto dalla giacenza media, mentre terrà conto di quest’ultimo in caso contrario. Sono previsti anche casi particolari: se il contribuente avrà venduto nell’anno precedente dei titoli o un immobile in modo tale da alterare il calcolo della giacenza, il calcolo ISEE si baserà sul saldo al 31 dicembre.
Attraverso questa riforma sarà possibile aggiornare la propria situazione economica quando il reddito diminuisce almeno del 25%, ad esempio in caso di perdita del posto di lavoro: si potrà presentare una dichiarazione per ottenere l’ISEE corrente senza aspettare che l’aggravamento delle condizioni economiche risultino dalle dichiarazioni fiscali.