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La svolta high tech per la banca del Terzo Millennio

10/12/2014
La svolta high tech per la banca del Terzo Millennio

Disegnare il futuro degli istituti bancari da qui al 2020. Passando attraverso l’innovazione tecnologica. Questo l’obiettivo della Fintech Conference di WSJD, svoltasi lo scorso 28 ottobre a Londra. Un’occasione per riunire le più brillanti menti del settore finanziario britannico con l’obiettivo di individuare i trend e le innovazioni che caratterizzeranno lo sviluppo degli istituti bancari del futuro.

La banca del futuro sarà sempre più una tech company, almeno nella visione degli esperti riuniti al convegno. Gli istituti di credito diventeranno sempre più intermediari delle informazioni e delle analisi sui prodotti e sui mercati. 

Un’attenzione particolare è stata data alla figura del cliente, sempre più centrale nei processi decisionali. A questo proposito diventa fondamentale riuscire a gestire l’offerta degli istituti in modo tale da essere sempre più personalizzata e vicina alle scelte dei clienti, utilizzando provider esterni o affidandosi a tecnologia propria.

Saranno dunque necessari criteri di aggiornamento automatico del portafoglio secondo le preferenze personali, utilizzando parametri quali ad esempio gli investimenti ecosostenibili o effettuati esclusivamente nel Paese d’origine.

Molto importante sarà la realtà mobile: gli esperti del settore sono stati unanimi nel ritenere che le banche del futuro saranno presenti sui cellulari, da cui si scopriranno in modo pressochè istantaneo le opportunità di investimento per l’utente. Ad affiancare l’offerta mobile ci saranno consulenti virtuali, deputati non solo ad affiancare il cliente sulle scelte di investimento, ma anche a segnalargli eventuali scelte finanziarie poco prudenti.

Un esempio: il sistema segnalerà, qualora il cliente stesse effettuando un acquisto di impulso, come con quella scelta si stiano riducendo i futuri risparmi per la pensione o la formazione dei figli, ad esempio. Il tutto chiaramente in assoluta sicurezza, dato che le banche saranno protette da algoritmi sempre più potenti per evitare minacce esterne ed interne.

Lo scenario più interessante riguarda le banche come broker di identità, ovvero intermediari in grado di analizzare e utilizzare le informazioni in loro possesso, fornendo questo insight sui clienti o sugli altri venditori per specifici prodotti e servizi, come le assicurazioni. 

Le novità che si profilano all’orizzonte riguardano anche i conti correnti, che saranno un ecosistema aperto in grado di gestire autonomamente tutte le necessità finanziarie attuali e future. Il conto corrente sarà simile al numero di cellulare: rimane sempre il proprio conto, anche se viene spostato da una banca all’altra. Il conto rappresenterà la propria identità e si potrà mantenerlo indipendentemente da chi sta erogando il servizio, che si tratti di una banca, di una grande tech company o di una giovane società.

Il social trading assumerà un ruolo sempre più cruciale: credito, prestiti e negoziazione titoli verranno effettuati con sempre maggiore frequenza su piattaforme social. I prestiti partecipativi, i mutui, e i prodotti di gestione del rischio diverranno il driver dell’innovazione. I mediatori tradizionali si evolveranno e gli investitori istituzionali potranno offrire i loro prodotti ai consumatori o alle imprese direttamente attraverso le piattaforme online.

A cura di: Alessia De Falco

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