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Investire nei Conti Deposito: il rendimento è garantito e a prova d’inflazione

12/12/2011
Investire nei Conti Deposito: il rendimento è garantito e a prova d’inflazione

Investire comporta per definizione dei rischi, ma mai come in questo momento gli investimenti tradizionali come titoli di stato, obbligazioni, azioni e mattone stanno risentendo delle gravi difficoltà dei mercati, che non solo mettono in serio pericolo la realizzazione di profitti, ma che rischiano addirittura di generare ingenti perdite ai risparmiatori.

In questo quadro macroeconomico i conti deposito rappresentano uno strumento finanziario particolarmente attraente in quanto, se da una parte offrono una sicura protezione dei propri soldi grazie alla copertura del fondo interbancario di tutela dei depositi, che garantisce fino a 100.000 € per ciascun correntista, dall’altra attualmente offrono rendimenti davvero allettanti. Le tensioni sui mercati finanziari e l’aumento del costo del funding, stanno infatti spingendo verso l’alto anche i tassi offerti: nel corso degli ultimi mesi tutte le banche hanno ripetutamente aumentato i tassi di interesse dei conti deposito, sia di quelli liberi (che consentono di prelevare il denaro in qualsiasi momento e possono essere soggetti a variazioni dei tassi in funzione dell’andamento dei mercati), i quali sono arrivati ad offrire fino al 4,50% annuo, sia di quelli vincolati (che presentano qualche limitazione di tornare in possesso del denaro prima della scadenza del vincolo e che bloccano il tasso fino alla scadenza), che possono garantire fino al 5,00% annuo sui vincoli di durata più lunga.

Per analizzare l’effettiva convenienza di questi prodotti, l’osservatorio di Confrontaconti.it ha analizzato i tassi offerti dai conti deposito nel corso degli ultimi 18 mesi: ha scoperto così che i tassi massimi offerti dai conti deposito, anche al netto dell’aliquota fiscale, sono risultati mediamente più elevati del tasso di inflazione. Questo significa quindi che i migliori conti di deposito del mercato non solo hanno consentito di mettere al riparo i risparmi dall’effetto inflattivo, ma hanno permesso di aumentare il valore del patrimonio al netto della perdita di valore dovuta all’inflazione.

Inoltre, mettendo a confronto il rendimento dei conti di deposito con quello garantito da altri prodotti di investimento a basso rischio molto amati dagli italiani, ossia i titoli di Stato, emerge che i tassi massimi dei conti deposito sono risultati quasi sempre più elevati di quelli garantiti dai titoli di stato di durata paragonabile, anche al netto delle aliquote fiscali fissate al 27% per i conti deposito e al 12,5% per i titoli di Stato. Nell’ultimo periodo invece i tassi garantiti dai titoli di stato hanno cominciato ad impennarsi, a causa delle ben note tensioni sui mercati finanziari, superando il rendimento dei conti deposito – tutto ciò però a fronte di un’elevata volatilità del loro valore nominale, e quindi del rischio.

Nel grafico viene riportato l’andamento negli ultimi 18 mesi del tasso di inflazione, dei tassi di interesse garantiti dai BOT - Buoni Ordinari del Tesoro - ad un anno, e dai conti di deposito più remunerativi sullo stesso orizzonte temporale (si tratta ovviamente di conti deposito con vincolo a 12 mesi). Per entrambi gli strumenti finanziari analizzati sono stati riportati sia il valore del tasso lordo sia quello del tasso al netto delle tasse sui rendimenti: per completezza di analisi, per i conti deposito è stato preso in considerazione non solo l'andamento relativo alla vecchia aliquota, pari al 27%, ma anche l'evoluzione del rendimento netto con la nuova percentuale d'imposta, pari al 20%.

 

Rispetto ai BOT i tassi dei conti deposito appaiono mediamente più redditizi anche al netto della tassazione, e solo ultimamente, nel bel mezzo della crisi del debito sovrano, i Buoni del Tesoro sono riusciti a garantire tassi più elevati. È poi interessante osservare come, mentre i titoli di Stato non sempre siano stati in grado di fornire tassi lordi, ed a maggior ragione netti, più alti dell’inflazione, i conti deposito siano sistematicamente riusciti a batterla, anche al netto della tassazione.

Si nota infine come sia l’inflazione, sia gli strumenti di investimento considerati nella nostra analisi, abbiano mostrato nell’arco degli ultimi mesi un trend fortemente crescente (è abbastanza normale che ciò si verifichi - i tassi di interesse seguono infatti da vicino l’andamento dell’inflazione). Da aprile del 2010 a novembre del 2011 si è ad esempio passati (vedi tabella sotto per andamenti puntuali dei tassi):

  • per quanto riguarda l’inflazione, da un tasso di inflazione annuo di 1,5% ad un tasso del 3,4%, passando per un minimo di 1,3%;
  • per quanto riguarda i conti di deposito con vincolo annuale, da un tasso di interesse annuo lordo di 2,5% ad un tasso del 4,55%;
  • per quanto riguarda i BOT annuali, da un tasso di interesse annuo lordo di 0,93% ad un tasso del 6,09%.

Dall’analisi appare quindi evidente come il conto deposito abbia rappresentato nel recente passato una validissima alternativa al BOT ed una sicura protezione contro l’inflazione.

Per valutare poi appieno la convenienza del conto deposito rispetto ad altre forme di investimento si deve tener conto anche della differenza in termini di spese di questo strumento rispetto alle alternative: le banche, ad esempio, richiedono delle commissioni per la sottoscrizione dei titoli finanziari, inclusi i titoli di Stato, oltre ad un possibile ulteriore costo per la gestione ed amministrazione del deposito titoli, mentre nella maggior parte dei casi i conti di deposito sono a zero spese.

Fra i costi da tenere in considerazione si deve poi valutare anche l’imposta di bollo, che sui depositi titoli sarà destinata ad aumentare molto nel 2012 e nel 2013: già la manovra finanziaria di agosto aveva previsto un consistente aumento, che sembra destinato addirittura ad essere rafforzato dalla manovra del governo Monti.

Infine è bene tenere a mente anche che per investire in titoli è richiesto un taglio minimo di una certa rilevanza, mentre in generale gli importi minimi richiesti per aprire un conto deposito, nonostante possano variare da banca a banca, sono irrisori.

Indici netti importanti

  Conto deposito (vincolo di 12 mesi)
Tasso lordo
BOT Annuali Inflazione
  Tasso lordo Tasso Netto
Vecchia tass.  27%
Tasso Netto
Nuova tass.  20%
Tasso Lordo Tasso Netto Tasso
apr-10 2,50% 1,83% 2,00% 0,93% 0,82% 1,50%
mag-10 2,50% 1,83% 2,00% 1,44% 1,26% 1,40%
giu-10 2,50% 1,83% 2,00% 1,38% 1,20% 1,30%
lug-10 2,50% 1,83% 2,00% 1,40% 1,22% 1,70%
ago-10 2,50% 1,83% 2,00% 1,37% 1,20% 1,60%
set-10 3,00% 2,19% 2,40% 1,43% 1,25% 1,60%
ott-10 3,00% 2,19% 2,40% 1,44% 1,26% 1,70%
nov-10 3,00% 2,19% 2,40% 1,78% 1,56% 1,70%
dic-10 3,00% 2,19% 2,40% 2,01% 1,76% 1,90%
gen-11 3,00% 2,19% 2,40% 2,07% 1,81% 2,10%
feb-11 3,00% 2,19% 2,40% 1,86% 1,63% 2,40%
mar-11 3,50% 2,56% 2,80% 2,10% 1,84% 2,50%
apr-11 3,50% 2,56% 2,80% 1,98% 1,73% 2,60%
mag-11 3,50% 2,56% 2,80% 2,11% 1,84% 2,60%
giu-11 3,55% 2,59% 2,84% 2,15% 1,88% 2,70%
lug-11 3,55% 2,59% 2,84% 3,67% 3,21% 2,70%
ago-11 3,80% 2,77% 3,04% 2,96% 2,59% 2,80%
set-11 4,50% 3,29% 3,60% 4,15% 3,63% 3,00%
ott-11 4,55% 3,32% 3,64% 3,57% 3,12% 3,40%
nov-11 4,55% 3,32% 3,64% 6,09% 5,33% 3,40%
A cura della Redazione

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