Tetto massimo alle commissioni dei fidi concessi sui conti correnti

Tra le tante novità che il 2012 sta portando ai correntisti italiani ce n’è anche una che riguarda i contratti di credito sul conto corrente bancario (comunemente chiamati fidi): il famoso decreto “Salva Italia” è infatti intervenuto anche sulle regole della commissione di massimo scoperto, ovvero del corrispettivo da pagare alla banca nel momento in cui il conto va in rosso.
La precedente normativa in materia, che risaliva al 2009, non era riuscita a mettere chiarezza sui costi che gli Istituti di credito addebitavano ai propri clienti in caso di ricorso al fido. A partire da ora, invece, i contratti di apertura di credito sul conto corrente possono prevedere, quali unici oneri a carico del cliente “… una commissione onnicomprensiva, calcolata in maniera proporzionale rispetto alla somma messa a disposizione del cliente e alla durata dell’affidamento, e un tasso di interesse debitore sulle somme prelevate. L’ammontare della commissione non può superare lo 0,5%, per trimestre, della somma messa a disposizione del cliente”. La normativa quindi prevede un “tetto massimo” per i costi dei contratti di apertura di credito, mettendo al riparo da commissioni, finora svariate e spesso salate, a cui andava incontro il correntista ogni qual volta andava in rosso.
La normativa prevede anche che, in caso “… di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e di apertura di credito possono prevedere, quali unici oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria veloce determinata in misura fissa, espressa in valore assoluto, commisurata ai costi e un tasso di interesse debitore sull’ammontare dello sconfinamento”. In questo modo la nuova norma ha eliminato la durata minima di 30 giorni di ricorso allo sconfinamento, in precedenza prevista per l’applicazione delle commissioni di sconfinamento.
Quindi, se da un lato gli italiani beneficeranno di un tetto massimo alle commissioni sui fidi dei conti correnti, dall’altro dovranno stare più attenti a non oltrepassare l’ammontare del fido ottenuto, ovvero a non spendere di più di quanto la banca dichiara di essere disposta a prestare: incorreranno ogni volta in una commissione di istruttoria veloce.
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