Qual è la differenza fra estratto conto e lista movimenti?
Sia l'estratto conto che la lista movimenti sono strumenti indispensabili per gli utenti che possono così monitorare tutte le transazioni attive e passive in un periodo di riferimento. I due documenti, utili per i correntisti, differiscono tra loro. Scopriamo insieme cosa li contraddistingue.

Il sistema più veloce per richiedere l’estratto conto e la lista movimenti è quello garantito dall’operatività online. Oggi, infatti, i correntisti possono procedere in entrambi i casi dal computer o anche dal proprio smartphone, tramite l’App messa a disposizione dalla banca. Inserendo le proprie credenziali, gli utenti possono ricevere il saldo dell’estratto conto e la lista dei propri movimenti, selezionando il periodo o anche le transazioni di interesse.
Ma cosa hanno in comune queste due operazioni e cosa invece le rende così differenti? Lo scopriamo insieme, analizzando analogie e diversità.
Estratto conto e lista movimenti: le somiglianze
L’estratto conto è il documento ufficiale che viene inviato dalle banche ai correntisti periodicamente e in cui vengono riportate tutte le operazioni effettuate sul conto nel periodo di riferimento. La lista movimenti è invece un elenco di prelievi e versamenti che riporta anche il saldo aggiornato. Ad accomunarli è la possibilità offerta ai titolari del conto di monitorare i movimenti e di contestare eventuali addebiti non previsti o pagamenti errati.
Differenze tra estratto conto e lista dei movimenti
È l’articolo 119 del Testo Unico Bancario a disporre che l’estratto conto, per i rapporti regolati in conto corrente, venga inviato al cliente con periodicità annuale o, a scelta dell’utente, con periodicità semestrale, trimestrale o mensile. In mancanza di opposizione scritta da parte del cliente, gli estratti conto e le altre comunicazioni periodiche alla clientela si intendono approvati trascorsi sessanta giorni dal ricevimento. L’estratto conto in alcuni casi può prevedere costi di produzione o spedizione a carico del correntista.
Questo documento ufficiale della banca consente di verificare la presenza di eventuali transazioni fraudolente e di contestarle. All’interno dell’estratto conto sono riportate una serie di informazioni, quali: numero di conto; dati anagrafici e indirizzo del correntista; filiale di riferimento; saldo iniziale e saldo finale; data di inizio e fine del periodo di riferimento; conto a scalare; giacenza media. L’estratto conto viene richiesto dagli istituti di credito anche in caso di richiesta di prestito o mutuo, insieme ai documenti reddituali. Talvolta, se la banca a cui è stata fatta richiesta di finanziamento è diversa rispetto a quella dove si ha il conto corrente, viene chiesto l’estratto conto con firma e timbro dell’impiegato della banca dove si è titolari del rapporto.
La lista movimenti, invece, può essere richiesta in qualsiasi momento e non prevede spese per la stampa. A differenza dell’estratto conto, non si tratta di un documento ufficiale. La richiesta da parte dell’utente può essere presentata sia in filiale che agli sportelli automatici o anche attraverso l’Internet banking. Al suo interno ci sono tutte le operazioni in entrata e in uscita, sistemate in ordine cronologico.
Quando si richiedono estratto conto e lista movimenti?
A differenziare l’estratto conto e la lista movimenti è anche la tempistica. Nel primo caso il documento presenta una periodicità regolare, che può essere annuale o anche semestrale, trimestrale o mensile. Si fa richiesta del documento per avere un quadro completo di tutte le operazioni finanziarie eseguite nel periodo di riferimento, per conoscere la giacenza media e il saldo iniziale e finale.
La lista dei movimenti può essere richiesta dal cliente in qualsiasi momento ai fini di poter controllare tutte le transazioni effettuate in ordine cronologico.
Saldo disponibile vs saldo contabile
Il saldo, così come definito dalla Banca d’Italia, è la somma di denaro presente sul conto corrente in una data precisa. Viene ricavato dalla differenza tra l’ammontare totale degli accrediti sul conto e quello degli addebiti. C’è però una distinzione da fare tra saldo contabile e saldo disponibile. Il primo comprende soltanto le operazioni registrate. Il saldo disponibile, invece, rappresenta la somma di denaro che può essere realmente usata: comprende infatti anche le operazioni che sono state disposte, ma che non sono state ancora registrate. Nel saldo disponibile è incluso anche un eventuale fido.
Il correntista è tenuto quindi a prendere come riferimento il saldo disponibile che è appunto il denaro che effettivamente si possiede sul conto. Il saldo contabile può riferirsi a operazioni non ancora aggiornate e quindi si può rischiare di incappare in uno scoperto.
Come contestare un addebito sull'estratto conto?
Un addebito sull’estratto conto, in caso di errore, può essere contestato entro 60 giorni dalla data di ricevimento del documento. Il cliente, in caso di una spesa non effettuata o di importo sbagliato, deve redigere una contestazione scritta e firmata, indicando il motivo della contestazione. L’istituto bancario è tenuto a rispondere al correntista per iscritto entro 30 giorni. In caso di mancato riscontro o di esito negativo, il cliente può rivolgersi sempre all'Arbitro Bancario e Finanziario o a un giudice ordinario.
I tempi si allungano e arrivano a 180 giorni se gli errori sull’estratto conto riguardano la scritturazione, il calcolo o se ci sono omissioni e duplicazioni. In caso, invece, di errori sostanziali, l’estratto conto può essere contestato nell’arco di 10 anni.
Ultimo aggiornamento marzo 2024