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Conto corrente, cambiare banca è veramente facile?

16/11/2015
Conto corrente, cambiare banca è veramente facile?

Risale allo scorso 25 giugno la semplificazione della procedura per trasferire il conto corrente da una banca a un'altra.

La nuova legge sulla portabilità che recepisce la direttiva europea 2014 favorisce il risparmiatore, riducendo i tempi per cambiare istituto e azzerando i costi. Basterà rivolgersi al nuovo intermediario presso il quale si vuole trasferire il conto, che si occuperà di tutte le pratiche accordandosi direttamente con la banca originaria. Il tredicesimo giorno lavorativo il nuovo conto deve essere attivo e quello vecchio chiuso. Se la banca non si attiene alla nuova normativa, può ricevere una multa salata che varia da 30 mila euro al 10% del fatturato.

Tuttavia, la nuova legge non è ancora completa e il rischio è quello che i tempi per il correntista si allunghino vista la mancanza di due decreti attuativi.

Il primo è quello necessario a stabilire il limite di tempo per trasferire il dossier titoli. I 12 giorni valgono soltanto per spostare un conto corrente nudo, mentre in caso di deposito titoli incidono i tempi dei vari istituti di credito. Secondo l’ABI, il periodo si allunga fino a una media di 19 giorni per il trasferimento di azioni italiane e 46 giorni per le quote di fondi esteri. Stesso discorso se si è in possesso di una carta di credito, considerata un altro elemento di dilazione.

L’altro provvedimento mancante disciplina l’entità del rimborso al cliente per gli eventuali ritardi. A oggi le uniche azioni da adire sono quelle del reclamo presso la filiale o del ricorso all’Arbitro bancario e finanziario (Abf), anche se le decisioni dell’Abf non sono vincolanti come quelle del tribunale.

Oltre a problemi di incompletezza normativa esistono limiti di carattere tecnico delle stesse banche. Gli intermediari non sono ancora dotati di piattaforme comuni per favorire gli spostamenti dei conti e la documentazione viene ancora inviata in formato pdf tramite posta elettronica certificata (Pec).

Secondo un’indagine di Altroconsumo all’inizio di ottobre 2015 su 21 presi in esame sono solo tre gli istituti che avevano riportato sui fogli informativi la nuova legge: Intesa Sanpaolo, CheBanca! e Banca Popolare di Vicenza.

Tuttavia, l’introduzione della portabilità ha favorito un’offerta delle banche ancora più importante e diversificata. Un conto corrente conveniente deve avere alcuni requisiti fondamentali: nessun costo per il prelievo allo sportello, spese di bonifico minori di 5 euro allo sportello e meno di 1 euro se online, rendimento del conto superiore allo 0,2%. Inoltre il tasso applicato allo scoperto senza fido deve essere inferiore al 16% e la domiciliazione delle utenze deve poter essere fatta a costo zero.

Per avere un’idea sulle attuali condizioni applicate ai conti correnti, basta effettuare una comparazione attraverso il portale di ConfrontaConti.it.

Al 16 novembre, simulando la richiesta di un 31enne con saldo medio attivo di 5.000 euro, frequenza di utilizzo media e accredito dello stipendio, è possibile conoscere i migliori conti del mese di novembre.

Se si utilizza principalmente il canale online, Conto BancadinAmica propone zero canone e zero bolli, l’1% sulle giacenze senza limiti di importo e prelievi Bancomat/VPay gratuiti in tutta Europa. Gli interessi netti sono di 37 euro.

Con le stesse caratteristiche ma con l’opzione filiale, conviene Conto Corrente Premiaconto Plus 1501 di Banca Popolare di Lodi. I costi totali ammontano a 3 euro: il canone conto è gratuito, così come la carta multifunzione e gli interessi netti sono di 0,37 euro.

A cura di: Paola Campanelli

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