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Abi: guerra ai pirati informatici, anche d’estate

Pubblicato il 17/08/2017

Aggiornato il 04/09/2017

Abi: guerra ai pirati informatici, anche d’estate

Il settore bancario sta sviluppando misure sempre più efficaci per contrastare i crimini informatici. 

Il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza Ict relativo allo scorso anno ha evidenziato che sono stati 1.050 in Italia i crimini informatici con grave impatto economico e reputazionale.
A livello mondiale, il cyber crime volto a estorcere denaro ha subito un’impennata del 72% rispetto al 2015. Ancora più preoccupanti i dati relativi alla così detta guerra delle informazioni, il Cyber Warfare, che ha registrato un aumento del 117%.

I settori più colpiti sono la Sanità (+102%), la Grande Distribuzione Organizzata (+70%) e l’area Banking/Finance (+64%). Il dato più allarmante è che quasi sempre si tratta di tecniche di pirateria informatica molto banali, che confermano la possibilità di compiere attacchi a basso costo e con strumenti non complessi.

I dati vengono confermati da una recente analisi condotta da Das, compagnia assicurativa del Gruppo Generali Italia specializzata nella Tutela legale: nel quinquennio 2010 e 2015 gli atti di pirateria informatica in Italia sono cresciuti del 51%. 

Il fenomeno è particolarmente intenso in Liguria, Molise e Valle D’Aosta.

La Liguria ha il triste primato di una denuncia all’autorità giudiziaria ogni 246 abitanti, seguita a ruota da Molise (con una denuncia ogni 290 residenti), Valle d’Aosta (1 ogni 294), Campania (1 ogni 328) e Piemonte (1 ogni 343).

Di fronte a questo scenario non propriamente roseo, l’Abi ha deciso di correre ai ripari contrastando il fenomeno della pirateria informatica con presidi tecnologici all’avanguardia. Secondo le stime, nell’ultimo anno le banche hanno investito oltre 250.000 di euro per la sicurezza informatica, sviluppando in parallelo campagne di sensibilizzazione della clientela, volte a diffondere comportamenti attenti e scrupolosi.

Inoltre, dal 1° gennaio sono state create collaborazioni intersettoriali, come ad esempio il CertFin (Computer Emergency Response Team), presieduto dal Comitato strategico di Banca d’Italia e coordinato da Abi Lab.

L’obiettivo è la diffusione capillare delle informazioni sui reati informatici e l’attuazione di contromisure coordinate.

Delle azioni che ciascuno di noi può intraprendere per evitare il cyber crime abbiamo più volte parlato, in particolare nella news "Le truffe elettroniche: come difendersi".

E’ un tema a cui siamo molto sensibili d’estate, quando spesso effettuiamo transazioni online per gli acquisti last minute o le prenotazioni di viaggi e voli.

Come fare a proteggersi? Ecco un vademecum in pillole da portare in vacanza:

- controllate sempre che i siti su cui state effettuando transazioni abbiamo la sigla “https” e un lucchettino davanti all'indirizzo web; 

- aggiornate sempre l’antivirus;

- usate password differenti per email, social, conto corrente, inserendo numeri e caratteri speciali, laddove possibile;

- se accedete a email, banca o altri siti sensibili dalle reti wifi o dai pc di uso pubblico, come l’hotel, etc, fate sempre log out quando vi disconnettete;

- scaricate esclusivamente programmi da siti ufficiali;

- non aprite lo spam o mail sospette, in cui banche o altri enti vi chiedono dati personali.

Oltre all’Abi, anche le principali associazioni consumatori hanno adottato misure a tutela dei cittadini. Altroconsumo ad esempio ha predisposto il manifesto “I miei dati contano”, da diffondere e far firmare alle aziende, chiedendo di impegnarsi a tutelare quanto più possibile i dati sensibili.

Spesso chi legge queste notizie si chiede se sia davvero opportuno effettuare transazioni online o usare la carta di credito. Come sempre, l’importante è essere attenti e seguire le dovute precauzioni. ConfrontaConti.it è al vostro fianco per supportarvi nella scelta del prodotto migliore.

A cura di: Alessia De Falco

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