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Crescono i pagamenti elettronici, ma il contante vince

28/10/2016
Crescono i pagamenti elettronici, ma il contante vince

Torniamo a parlare di transazioni con carte di pagamento; oggi ci siamo chiesti come sarebbe il mondo senza contante.

Ci aiuta l'Olanda, dove lo scorso anno i pagamenti elettronici sono stati vicini al 60%, superando così quelli cash. Ancora più interessante del dato rilevato è la tendenza del mercato ad andare verso la moneta elettronica, visto che già nei grandi centri, commerciali e di servizi, il denaro contante non è più accettato come forma di pagamento, neanche per un caffè.

E l’Italia? 100 milioni di carte di credito secondo i dati Abi, 2 milioni di POS e 43.000 sportelli ATM dove effettuare pagamenti di bollette, tributi e ricariche non diminuiscono il desiderio di contante, che invece rimane ancora una formula di pagamento molto diffusa nel nostro Paese. Eppure le statistiche parlano per i primi tre mesi di quest’anno di una crescita pari al 360% dei pagamenti contactless con 25 milioni di carte circolanti abilitate, dotate di tecnologia RFID (dall'inglese Radio-Frequency IDentification, in italiano identificazione a radiofrequenza), che a differenza delle carte tradizionali, dotate di banda magnetica o microchip, non richiedono l'inserimento fisico della carta nel lettore, ma è sufficiente l'avvicinamento.

Stessa sorte per il mobile banking, la vera rivelazione degli ultimi due anni, che nel 2015 ha contato 5 milioni e mezzo di utenti attivi, in crescita del 15% sul 2014. Una crescita coerente con la sempre maggiore fruizione delle piattaforme mobile, che ha visto nel solo mese di agosto di quest’anno il 64% del tempo speso su internet su smartphone e tablet.

Di fatto negli anni tra il 2012 e il 2014 i pagamenti elettronici in Italia sono cresciuti più che nel resto d’Europa, il 5,6% contro il 3,9% della media europea e il 2015 ha segnato cifre record. Ma la incredibile diffusione dei metodi di pagamento elettronici e gli incentivi che sono arrivati dalla Legge di Stabilità che ha dato il via libera all’utilizzo dei POS anche per importi molto piccoli, non hanno sradicato l’abitudine al contante. E se si considera che la media europea dei pagamenti con mezzi differenti dal contante è di 202,3 operazioni pro capite all’anno, l’Italia ne conta meno di 80, seguita solo dai Paesi dell’Est: Bulgaria, Grecia e Romania. Secondo Bankitalia l'83% delle transazioni in Italia avviene in contanti contro la media europea che si ferma al 65%, quasi 20 punti in meno.

La causa della reticenza nel nostro Pese ad abbandonare il contante per i pagamenti è da ricondursi a motivi di ordine culturale, principalmente, ma anche alla sensazione di avere maggiormente il controllo delle spese se si paga in contanti.

Non ragionano molto diversamente da noi i tedeschi, unico popolo del Nord Europa a mantenere il 75% dei pagamenti in contanti, dove dalle ricerche emerge che l'uso del contante consente di presidiare meglio il controllo sulla spesa.

Nel resto del Nord Europa invece i pagamenti elettronici continuano a essere preferiti dagli utenti, proprio per la loro sicurezza, la comodità, ma anche - dicono le ricerche - perché ritenuti più igienici.

In testa ai Paesi più emancipati in termini di pagamenti digitali ci sono la Svezia che nel 2014 ha ne registrato 402,2 pro capite e la Gran Bretagna che invece è prima per fatturato generato attraverso i portali di e-commerce: 107,2 miliardi di euro ancora nel 2013.

Il passaggio ai pagamenti digitali necessita a monte anche di abbandonare l’idea della gestione del conto in filiale, ma entrare nella logica di strumenti finanziari gestiti in autonomi e quindi online.

Questo primo passo sembra si stia compiendo in Italia se si guardano i dati dell’Osservatorio di ConfrontaConti, secondo il quale nella seconda parte dell’anno la percentuale di utenti titolari di un conto solo online è il 51,1%, quando nello stesso periodo del 2008 la percentuale era solo al 28,0%. ConfrontaConti.it permette di trovare le migliori offerte di conti correnti sul mercato!

Al 28 di ottobre, simulando la richiesta di un utente di 31 anni con saldo medio attivo di 5.000 euro, canale di utilizzo online, frequenza di utilizzo media, accredito di stipendio o pensione, il primo posto per convenienza spetta al conto corrente online di BancadinAmica, che garantisce interessi netti per 37 euro con Tasso a regime dell’1% lordo. La gestione del conto è gratuita, il canone è zero e così i bolli. Gratuiti anche i prelievi Bancomat/VPay in tutta Europa.

Secondo nella classifica della convenienza il conto online di Webank, che offre interessi netti e ricavi per 2,22 euro, con Tasso a regime dello 0,10%, costi di gestione e di canone pari a zero. Per chi richiede il Conto Webank entro il 31/12, accredita lo stipendio o la pensione oppure apre una linea vincolata a 12 mesi senza facoltà di svincolo anticipato con almeno 1.000 euro, in regalo 120 euro di buoni carburante TotalErg.

A cura di: Paola Campanelli

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