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Fondo interbancario a tutela di conto correnti e conti trading

03/12/2016
Fondo interbancario a tutela di conto correnti e conti trading

Nell' ultimo articolo ci siamo occupati di conti correnti e degli aumenti di depositi negli stessi.

Oggi ci chiediamo: il fondo di garanzia interbancario vale anche per il conto trading? Sono in molti a chiederselo, anche perché questo fondo, che sulla base della direttiva europea 2014/49 copre fino a 100.000 euro, è stato pensato principalmente per i conti correnti bancari. 

Cos'è e come funziona il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd)? Il Fondo interbancario di tutela dei depositi è stato costituito nel 1987 ma solo nel 2011 è diventato un consorzio obbligatorio riconosciuto dalla Banca d'Italia. A tale fondo contabile devono aderire tutte le banche italiane aventi come forma societaria la società per azioni. 

Il fondo copre depositi nominativi quali conto corrente, depositi vincolati, certificato di deposito nominativi, libretti di risparmio nominativi e assegni circolari) mentre nessuna tutela è prevista per i depositi al portatore (certificati di deposito al portatore o libretti di risparmio al portatore). 

Il fondo garantisce una copertura massima fino a 100.000 euro per depositante e per banca: quindi, se il depositante ha due conti da 100.000 euro ciascuno in due banche diverse è coperto per entrambi i conti correnti, e anche se ha un conto cointestato da 200.000 euro (ogni depositante avrà 100.000 euro garantiti), mentre avrà la copertura a solo 100.000 in caso di due conti sulla stessa banca con importo totale superiore. La garanzia è applicata sia in caso di depositante persona fisica che persona giuridica (cioè un'impresa).

Il fondo interviene per: 

- assicurare la liquidità a tutti i depositanti che ne facciano richiesta, per garantire il loro diritto alla piena disponibilità dei depositi,

- evitare che, facendo fronte alle richieste di prelievo con le sole proprie fonti finanziarie, scenda troppo il patrimonio di vigilanza di una banca (che diventi sottocapitalizzata rispetto ai propri impieghi),

- evitare la chiusura degli sportelli, salvaguardando la continuità operativa della banca e i suoi livelli occupazionali

- nell'interesse dell'intero sistema nel suo complesso, per contenere e prevenire fenomeni di massa non razionali e non giustificati, che facilmente possono estendersi anche ad altri istituti di credito, legati alla paura di perdere i propri risparmi, con un eccesso di richieste di prelievo che porrebbe in difficoltà anche un istituto di credito perfettamente "sano" sotto tutti gli aspetti: economico, finanziario e patrimoniale.

Il Fondo copre anche i titolari dei conti titoli?

Sì perché i conti trading sono prodotti composti che solitamente si appoggiano a conti correnti già esistenti. Non vengono invece garantiti dal Fitd investimenti quali titoli di Stato, obbligazioni, pronti contro termine, azioni. Se però la banca dovesse incappare in un eventuale stato d'insolvenza, i detentori degli investimenti depositati non corrono alcun pericolo in quanto tutto ciò non fa parte dell'attivo della banca e vengono dunque restituiti al proprietario che non incorre in alcuna procedura fallimentare a meno di non possedere titoli emessi direttamente dalla banca in liquidazione coatta.

Come si ottiene il rimborso?

Esiste una procedura automatica che permette in tempi brevi il rimborso delle somme al risparmiatore. Secondo il decreto legislativo n. 49 del 24 marzo 2011 il rimborso è effettuato entro 20 giorni (prorogabile eccezionalmente di altri 10 giorni) dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione coatta della banca e sarà lo stesso Fitd a contattare e rimborsare ogni avente diritto. Tutto ciò che non rientra nella copertura del Fitd sarà invece oggetto di riclassificazioni di bilancio che determineranno poi le priorità di rimborso a cui verranno destinate le risorse della banca. 

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A cura di: Cristina Fortarezzo D'Amicis

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