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Conto corrente di base: come funziona

13/04/2017
Conto corrente di base: come funziona

Il Conto corrente di base è disponibile ormai da qualche anno anche se quasi nessuno sa di che cosa si tratta. Come spiega in dettaglio il Glossario ConfrontaConti.it, si tratta di uno strumento di pagamento istituito nel 2011, grazie al "Decreto Salva Italia".

La convenzione è poi stata ufficializzata da Mef, Banca d'Italia, ABI, Poste Italiane, Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica, con la collaborazione delle associazioni dei consumatori e dei pensionati.

E’ un prodotto specificamente pensato per chi ha un’operatività limitata.

E’ possibile, a un canone fisso e omnicomprensivo, effettuare un numero predefinito di operazioni ed utilizzare alcuni servizi bancari, tra cui ad esempio le carte di pagamento.

Nel 2014 la Convenzione è stata rivista ed ampliata, introducendo nuovi servizi nella gamma inizialmente prevista. Con una maggiorazione del canone è possibile l'emissione o il collocamento di strumenti di moneta elettronica.

L’obiettivo è di fornire a chi non ha molta disponibilità o dimestichezza con le banche un prodotto di semplice utilizzo e facilmente comparabile.

Il conto corrente è obbligatorio dal primo giugno 2012 presso le filiali di banche e Poste Italiane. Il bollo annuo è quello ordinario di 34,20 euro. Il Mef e la Banca d’Italia stanno valutando fasce di consumatori svantaggiate a cui proporre il conto a zero spese.

Si tratta di un’operazione appositamente pensata per favorire l’inclusione finanziaria, cioè la possibilità di accedere ai servizi finanziari e quindi in primo luogo ad avere un conto corrente bancario.


Sensibilizzare i cittadini all’utilizzo di strumenti finanziari serve non solo per la diffusione dei principali prodotti bancari, tra cui i conti correnti, ma anche per un’attenta gestione del denaro a disposizione, evitando situazioni di sovraindebitamento.

Tra l’altro, fino a pochi anni fa, l’Italia registrava trend molto negativi: nel 2015 erano 15 milioni gli unbanked, le persone senza un conto corrente. Ne avevamo parlato in un nostro approfondimento, "Italia: 15 milioni di senza conto", andando a vedere le ragioni di questo dato così negativo.

Da un lato il fenomeno si può ricondurre alla crisi economica e alla sfiducia nel sistema, anche se resta una visione piuttosto generalista. Può essere inoltre un campanello di allarme in termini di evasione fiscale.

In realtà si tratta di una situazione che somma diversi fattori, tra cui il cambiamento della domanda nei servizi bancari. Ad esempio le fasce della popolazione più giovani spesso non hanno un conto corrente e si affidano alle carte prepagate.

Per i pensionati e, più in generale le persone anziane anche non in difficoltà economica, al di là del conto di base che rappresenta una soluzione estrema, esistono validi prodotti appositamente pensati per far risparmiare chi utilizza il conto sporadicamente o appoggiandosi in prevalenza a una filiale.

ConfrontaConti.it permette di fare simulazioni personalizzate anche con questi parametri, andando ad individuare le offerte più adatte per ogni esigenza.

A cura di: Alessia De Falco

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