logo confrontaconti.it

Conti correnti: cresce l’imprenditorialità straniera

Pubblicato il 05/09/2017

Aggiornato il 06/09/2017

Conti correnti: cresce l’imprenditorialità straniera

Buone notizie per gli small business, in particolare per quanto concerne gli imprenditori stranieri in Italia. Secondo l’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti, si stanno consolidando alcune dinamiche già evidenziate negli anni passati.

In cinque anni, da 2010 al 2015, i conti correnti intestati a imprenditori stranieri hanno registrato un tasso di crescita medio annuo del 10,5%, passando da 74.237 a 122.494. 

Si evidenzia anche un consolidamento del rapporto di fiducia con la propria banca: i conti correnti con più di 5 anni di anzianità intestati a imprenditori stranieri rappresentano il 37% del totale (il 18% nel 2010), uno su tre è intestato a donne.

L’indagine è stata condotta da Abi in collaborazione con il Ministero dell’Interno e il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI).

Negli ultimi anni Abi ha sviluppato diverse analisi sul processo di integrazione economica e sociale, focalizzandosi sulla valorizzazione delle risorse economiche e imprenditoriali dei migranti; ciò è avvenuto anche per fornire alle banche dati importanti per sviluppare un’offerta di prodotti adeguata a uno scenario in evoluzione.

I conti correnti aziendali rappresentano uno strumento indispensabile per le imprese e per i professionisti con partita IVA che devono gestire i flussi di denaro in entrata e in uscita. 

Spesso anche le banche online offrono soluzioni business con cui è possibile gestire l’estratto conto e lista dei movimenti on line, la realizzazione di pagamenti e ricezione di bonifici, il pagamento di tasse e bollettini. In parallelo sono disponibili servizi come le carte di credito, di cui abbiamo parlato nel nostro approfondimento "Aziende: carte di credito e gestione del business".

Secondo l’Osservatorio Mobile Payment&Commerce del Politecnico di Milano, nel 2016 i pagamenti digitali sono aumentati del 9%, confermando il fermento non solo dei consumi dei privati, ma anche delle attività imprenditoriali.

Tornando all’Osservatorio Abi, gli imprenditori stranieri gestiscono prevalentemente micro imprese artigianali, intestate prevalentemente a una persona fisica: nel 31% dei casi si tratta di donne.
Questa percentuale sfiora il 70% nella comunità ucraina, il 60% in quella filippina e polacca, il 46% in quella cinese. 

Solitamente si tratta di realtà che contano su un numero minimo di collaboratori, al massimo 10, e di un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro. 

Il business è focalizzato su attività e rapporti commerciali con il paese di origine, evidenziando una forte spinta all’internazionalizzazione, positiva per l’economia nazionale: le imprese straniere in Italia che hanno rapporti commerciali col proprio paese d’origine costituiscono rispettivamente il 29% delle imprese italiane esportatrici e il 39% delle importatrici. 

Queste attività sono strettamente correlate alle richieste di conti correnti, con cui gestire i flussi economici: per quanto concerne la distribuzione geografica si ha la maggior concentrazione nel Nord Italia (67%) e a seguire Centro (23%) e Sud (10%).

I conti collegati agli small business hanno come intestatari cittadini provenienti dalla Cina (15,1%),  dal Bangladesh (8,7%), Pakistan (8,3%), ed Egitto (4,4%). 

Le comunità che vantano il maggior incremento per titolarità di impresa provengono da Nigeria (+38%), Senegal (+37%), Bangladesh (+34%).  

La scelta del conto corrente più adatto alle proprie esigenze richiede un’attenta valutazione, sia nel caso di un privato, sia per le aziende. Tra i parametri da non trascurare abbiamo i costi di gestione ed il numero di operazioni che si intendono effettuare mensilmente. A questo proposito, per i consumatori interessati alle migliori offerte, ConfrontaConti.it mette a disposizione un servizio di comparazione gratuito ed intuitivo.

Al 28 agosto, volendo fare un esempio, per un cliente che utilizza prevalentemente l’home banking e ha un numero medio di operazioni pari a 60 annue, senza richiesta di fido o accredito stipendio, la migliore soluzione al momento disponibile è il conto di Bancadinamica, che non prevede canone e bolli e consente di effettuare prelievi gratuiti in tutta Europa, attraverso i circuiti Bancomat e VPay.

A cura di: Alessia De Falco

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 0 su 5 (basata su 0 voti)

Articoli correlati