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Avanza il digitale, sempre più italiani scelgono i conti online

Sempre più italiani fanno ricorso all'open banking per effettuare operazioni finanziarie. Il trend positivo si conferma anche nel primo semestre 2023 che registra, infatti, un aumento di clienti che utilizzano conti online per gestire risparmi e capitale.

02/12/2023
donna felice nella notte acquista online con carta di credito e laptop seduto su un divano a casa
Incremento dei conti online

Una quotidianità sempre più digitale per gli italiani che ricorrono al pc e allo smartphone per lavoro, svago e commissioni varie. A diffondersi sempre più nel nostro Paese è anche l’Open banking che nel primo semestre del 2023 mette a segno un aumento del +6,2%. Lo rivelano i dati dell’ultimo Market Outlook di CRIF secondo cui i consumatori optano sempre più per i conti online per poter operare da qualsiasi device che assicuri una connessione internet fissa o mobile, senza vincoli di luogo e orario.

La ricerca di CRIF svela che il numero di utenti con un conto connesso è cresciuto del 30% rispetto al primo semestre 2022. Banca d’Italia calcola, inoltre, che il numero di cittadini attivi nel sistema di Open Banking sia stato di circa 1 milione nel 2022 e che si possa arrivare a raggiungere quota 10 milioni di persone entro il 2025.

Qual è il profilo degli utenti di Open Banking?

Attraverso lo studio promosso da CRIF possiamo anche tracciare l’identikit di chi fa uso di Open Banking in Italia, tenendo in considerazione le necessità, le abitudini di pagamento e le capacità creditizie. Il risultato non sorprende affatto: sono infatti le generazioni più giovani a guidare la classifica e a far registrare un maggiore incremento anno su anno. Ma c’è anche un altro dato rilevante: l’Open Banking si sta diffondendo tanto tra i più anziani. Le generazioni più adulte stanno ormai prendendo sempre più confidenza con i servizi digitali finanziari.

Sono soprattutto le spese giornaliere e quelle alimentari a rappresentare le prime transazioni di Open banking nel periodo gennaio 2023 - giugno 2023 con un percentuale del 17,4%. Lo shopping conquista la seconda posizione con una distribuzione delle transazioni pari al 12,3%; a seguire tasse e bollette si piazzano al terzo posto con una percentuale dell’11,8%.

Tra le altre tipologie di spesa, per cui si ricorre all’Open Banking, ci sono quelle per il tempo libero (7,2%); prestiti (6,1%); trasporti (5,8%); salute (2,2%); spese per casa (1,6%); spese familiari (0,9%); corsi di formazione e training (0,5%).

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Qual è il profilo di rischio dei consumatori digitali?

Dai dati emerge un particolare profilo di rischio dei consumatori digitali che utilizzano l’Open Banking nel primo semestre 2023: chi connette i propri conti su cui sono registrate spese in uscita per utenze o affitti ha rischiosità più bassa della media in percentuale del 30% rispetto a chi connette il conto ma non ha addebiti per utenze. E al contrario il correntista che ha attivo un prodotto di credito è più a rischio (oltre il 40%) di chi risulta avere almeno un prodotto di credito attivo. Ed ancora chi ha un mutuo attivo è meno a rischio della media: la rischiosità è quasi 2 volte più bassa rispetto a chi non ha nessun prodotto di mutuo attivo. Secondo lo studio i correntisti che non hanno un prodotto di credito corrono più pericoli (oltre il 40%) rispetto a coloro che hanno almeno un prodotto di credito.

Intanto nel prossimo futuro sono previste una serie di novità che potrebbero determinare dei cambiamenti sostanziali anche per l’Open Banking. La Commissione Europea ha presentato, infatti, un pacchetto di misure noto come “Payments Package” al fine di supportare i consumatori e le imprese nei pagamenti e di garantire la protezione dei dati e la sicurezza delle transazioni. I punti di forza di questo pacchetto sono: una proposta di direttiva (PSD3) che sostituisca l’attuale PSD2 e risponda ai cambiamenti che si sono verificati nel settore dei pagamenti e una proposta di regolamento (PSR) che disciplina i servizi di pagamento con una sezione dedicata interamente all’Open Banking.

A cura di: Tiziana Casciaro

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