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Imposta di bollo sul conto corrente: cosa sapere

L'imposta di bollo sul conto corrente è un tributo che viene applicato in quanto l'emissione degli estratti conto periodici e la presenza di somme a deposito sono i presupposti previsti dalla legge per applicare la tassazione.

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Imposta di bollo sui conti correnti

L’imposta di bollo è una tassa che lo Stato impone sugli atti pubblici con lo scopo di sostenere la spesa pubblica, sui documenti richiesti ed emessi dalla pubblica amministrazione, sui rendiconti e registri periodici. L’imposta è stata istituita nel 1972 con il DPR 642, per essere poi estesa a partire dal 2012 alle comunicazioni relative ai conti correnti e ai depositi, sul presupposto che questi prodotti finanziari, essendo soggetti a rendicontazione periodica, ricadono nel campo di previsione della norma. L’imposta di bollo ha una duplice applicazione:

  • fissa: viene applicata ai titolari di conto corrente, siano essi persone fisiche o altro;
  • variabile: per le comunicazioni relative ai prodotti finanziari, conti deposito bancari e postali.

Come si calcola l'imposta di bollo per i conti correnti?

Le indicazioni per l’applicazione dell’imposta di bollo sono contenute nel DPR n. 642/1972 – Tariffa – Allegato A – Parte prima, del gennaio 2014, che prevede che nel caso di estratti di conto corrente bancario e postale e di rendiconti dei libretti di risparmio bancari e postali, l’imposta che si applica è pari a euro:

  • 34,20 euro per le persone fisiche;
  • 100,00 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche, ad esempio società, associazioni.

Quando si paga l'imposta di bollo sui conti correnti?

L'imposta di bollo viene applicata al momento dell’emissione dell’estratto conto o della rendicontazione ed è relativa al periodo rendicontato, anche in caso di apertura e chiusura in corso d’anno; l’estratto conto o il rendiconto si considerano in ogni caso inviati almeno una volta nel corso dell’anno - al 31 dicembre - anche quando non sussiste un obbligo di invio o di rendiconto.

Se gli estratti conto sono inviati periodicamente nel corso dell’anno, l’imposta di bollo dovuta è rapportata al periodo rendicontato. Nel caso in cui una persona fisica detenga un unico conto corrente, con rendicontazione trimestrale e con valore medio di giacenza pari a 5.000 euro nei primi tre trimestri, e un valore medio pari a 15.000 euro nel quarto trimestre, l’imposta di bollo dovuta è pari a:

 1° trimestre2° trimestre3° trimestre4° trimestre
Giacenza Media € 5.000 € 5.000 € 5.000 € 15.000
Imposta di bollo - - - € 8,55

Dunque, la verifica della giacenza complessiva del cliente deve essere effettuata in occasione di ogni estratto o rendiconto e riferita al periodo rendicontato. Considerando che il presupposto per l’applicazione dell’imposta sia l’esistenza di un rapporto continuativo, nel caso in cui lo stesso cliente intrattenga più rapporti di conto corrente, depositi o libretti di risparmio, l’imposta annua fissa deve essere corrisposta per ciascun rapporto; vediamo come esempio il caso di una persona fisica intestataria di due rapporti di conto corrente: il conto A, con rendicontazione annuale e un valore medio di giacenza pari a -3.000 euro, e il conto B, sempre con rendicontazione annuale e periodo di giacenza pari a 6.000 euro.

  Imposta al 31 dicembre 
Giacenza conto A € - 3.000 -
Giacenza conto B € + 6.000 € 34,20
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Chi paga l'imposta di bollo sui conti correnti?

Attraverso il meccanismo del sostituto di imposta la banca trattiene direttamente la somma dovuta dal conto del cliente per poi versarla allo Stato, liberando così il contribuente dal versamento dell’imposta.  L’imposta di bollo non è dovuta per i conti correnti intestati a persone fisiche, qualora il valore medio della giacenza risultasse negativo. Anche in questo caso si valuta la giacenza media per il periodo rendicontato: in caso di valore negativo, il conto corrente non è soggetto all’imposta e non concorre alla determinazione della giacenza media complessiva.

Relativamente all’applicazione dell’imposta di bollo proporzionale su depositi, a prescindere che si tratti di somme sul conto corrente, conto deposito libero / vincolato o sul libretto di risparmio è opportuno precisare che si applica nella misura del 2 per mille sui depositi e sulle giacenze medie che superano i 5.000 euro.

Quando non si paga l'imposta di bollo?

Esiste una casistica di esenzione per casi particolari per cui l’imposta di bollo non è dovuta o viene applicata in maniera ridotto:

  • Conti correnti base, così come previsto dall’articolo 12 (comma 6) del decreto Salva Italia. Si tratta di un prodotto di risparmio che non richiede le stesse spese di un classico conto corrente e che è destinato a chi ha un Isee inferiore ai 7.500 euro, ossia a fasce della popolazione più svantaggiate. Il conto corrente base è un conto facilitato e dalla operatività più limitata, ideato per incoraggiare l’inclusione finanziaria e per far fronte all’uso del solo contante. Coloro che optano per un conto corrente base devono far fronte solo al pagamento di un canone annuo. Assenti sia le spese che le commissioni extra. L’imposta di bollo non si applica nemmeno ai conti correnti aperti su provvedimento dell’autorità giudiziaria.
  • CONFIDI: l’imposta di bollo non trova applicazione neppure per i rapporti intrattenuti tra gli enti gestori e i Confidi, dal momento che i Confidi non vengono considerati clienti dalla Banca d’Italia, non sono tenuti a versare l’imposta di bollo di 34,20 euro; dovranno comunque far fronte al pagamento dell’imposta ordinaria su assegni, ricevute bancarie e contratti.
  • Conti IMEL: tra i casi di esenzione ci sono poi i conti di pagamento posseduti presso istituti di pagamento o IMEL, ovvero gli istituti che emettono moneta elettronica. 
  • Pubbliche amministrazioni: l’Agenzia delle Entrate chiarisce che in merito ai rapporti intrattenuti con le amministrazioni dello Stato, trova applicazione l’imposta di bollo ordinaria, come ad esempio per gli estratti di conto corrente inviati alle Amministrazioni dello Stato; l’imposta deve essere applicata, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, della citata Tariffa, nella misura di euro 1,81, quando la somma supera euro 77,47.

Ultimo aggiornamento marzo 2023