Guida ai conti correnti
Nella “Guida ai conti correnti” ti spieghiamo tutto ciò che occorre sapere su questo particolare tipo di prodotto bancario.
Per una rapida consultazione riportiamo qui di seguito l’indice degli argomenti trattati:
Indice
-
Le caratteristiche del conto corrente
Che cos’è un conto corrente? Che oneri implica? Che modalità di remunerazione del capitale prevede? Da chi viene fornito? -
Il rischio
Esistono rischi nell’accensione di conti correnti? In quali casi? Di che genere? -
I servizi offerti attraverso il conto corrente
Quali sono i servizi offerti attraverso il conto corrente? Quali i costi collegati? -
Gli elementi del contratto
Quali sono gli elementi caratterizzanti di un contratto di conto corrente? -
Le condizioni per l'apertura'
Quali sono le caratteristiche richieste per l’apertura? Quali documenti si devono presentare? -
Le condizioni economiche
Quali sono gli elementi da considerare per valutare conti correnti alternativi? Quali i costi da sostenere per l’apertura? E per il mantenimento? Come viene remunerato il capitale? Che cos’è il tasso debitore? Ed il tasso creditore?
Le caratteristiche del conto corrente
Il conto corrente di corrispondenza, comunemente chiamato conto corrente, è lo strumento
bancario che consente la raccolta dei risparmi e agevola la gestione del denaro:
consente, infatti, la canalizzazione dello stipendio, l'addebito delle utenze, l’esecuzione
di pagamenti, il versamento di contante ed è uno strumento di risparmio.
Consiste in un cosiddetto contratto "tipico", essendo regolato dall'articolo
1823 del codice civile, nel quale si specifica che il titolare di un conto corrente
di corrispondenza può esigere a vista le somme in esso depositate.
Nel caso in cui la banca abbia un rapporto di fiducia con il cliente e ne riceva
garanzie economiche, essa può concedergli il fido bancario, che permette di avere
scoperti in linea capitale nei limiti prestabiliti.
Il conto corrente in Italia è identificato dalle coordinate bancarie BBAN (codice
alfanumerico di 23 cifre), composte dal codice CIN, dal codice ABI della banca dove
è domiciliato, il CAB dell'agenzia o succursale e il numero di C/C. Per le operazioni
internazionali è invece richiesto il codice IBAN (codice alfanumerico di 27 cifre)
composto dal codice ISO 3166-1 dello Stato, il codice identificativo bancario e
il codice BBAN.
Il conto corrente prevede l’invio, trimestralmente o mensilmente, dell’
estratto
conto
dalla banca al correntista. Questo contiene informazioni del
saldo liquido disponibile sul conto e un riepilogo dei movimenti effettuati. Esso
si compone di cinque colonne: data di registrazione, data di valuta operazione,
dare, avere, descrizione dell'operazione effettuata. L'estratto conto è molto importante
per il cliente in quanto gli consente di verificare i movimenti effettuati e prendere
visione del saldo. In base all'articolo 119 del D.Lgs. 385/93, l’estratto conto
si intende approvato trascorsi 60 giorni dal ricevimento. Nel conto corrente si
ravvisano 3 tipi di saldo:
- Il saldo liquido (positivo o negativo), che viene determinato ordinando i diversi movimenti in funzione della valuta assegnata. Tale saldo è molto importante in quanto è quello utilizzato per il calcolo degli interessi creditori o debitori di pertinenza di uno specifico rapporto di conto;
- Il saldo contabile, che si determina ordinando i movimenti in base alla loro data di contabilizzazione;
- Il saldo disponibile, che viene determinato ordinando i movimenti in base alla data di maturazione della disponibilità. Quindi il cliente potrà disporre di una determinata somma giacente sul c/c solo e soltanto nel momento in cui si ha la maturazione della disponibilità.
Per tutte le banche operanti nella Comunità Europea vige l’obbligo di aderire ad un sistema di garanzia dei depositi che assicuri un livello di garanzia di 100.000 euro per ogni depositante (Direttiva Comunitaria 2009/14/CE). Le banche italiane sono obbligate ad aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che garantisce ogni singolo depositante, per le disponibilità risultanti sul conto, sino a euro 100.000 (il limite massimo garantito è stato fissato dal Decreto Legislativo 24 marzo 2011, n.49 che ha modificato quello precedente di 103.291,38 euro, pari a 200 milioni di vecchie lire). Le banche estere operanti in Italia invece non sono tenute ad aderire al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi, ma possono limitarsi ad aderire al fondo obbligatorio nel proprio Paese di origine, che deve comunque rispettare quanto stabilito dalla Direttiva Comunitaria n. 2009/14/CE.
E’ possibile identificare tre categorie di conti correnti:
- Conti a consumo. Le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si spende;
- Conti con franchigia. Il conto prevede un canone, generalmente annuo, che include un certo numero di operazioni gratuite;
- Conti a pacchetto. Il conto prevede un canone che può comprendere anche altri servizi, quali cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio.
Negli ultimi anni stanno inoltre aumentando sempre più la propria popolarità i conti online, conti correnti che permettono di non avere alcuna interazione con le filiali della banca. Praticamente la totalità dei conti correnti prevede oggi la possibilità di effettuare operazioni a distanza, e molto spesso vengono applicati sconti consistenti per gli utenti che privilegiano il canale online.
In generale i conti correnti prevedono dei costi fissi (canoni mensili) e dei costi
variabili (costi da sostenere per ciascuna operazione effettuata). In caso di utilizzo
del fido prevedono dei costi per il finanziamento ricevuto ed inoltre, in caso di
giacenze positive, prevedono una qualche remunerazione del capitale.
Banca d’Italia, al fine di aumentare la trasparenza dei conti correnti bancari,
ha previsto la comunicazione obbligatoria dell’ISC (indicatore sintetico di costo)
da parte delle banche. L’ISC è una misura sintetica del costo totale del conto corrente.
I consigli di
Le condizioni
dei diversi conti correnti presenti sul mercato possono variare considerevolmente.
Esistono conti in cui non sono previsti costi fissi ed altri in cui invece tutti
i costi sono fissi, ne esistono alcuni che prevedono una consistente capienza di
affidamento, a costi ragionevoli, ed altri che non prevedono neppure l’opportunità
di andare in rosso.
ConfrontaConti
consiglia di confrontare i vari conti presenti sul mercato in funzione delle proprie
caratteristiche di utilizzo: in generale non esistono conti correnti migliori in
assoluto, ma conti particolarmente convenienti per il proprio profilo di utilizzo.
Dati i molti elementi da prendere in considerazione nel confronto di conti correnti
alternativi, si consiglia inoltre di basare le proprie valutazioni su indicatori
sintetici, che consentano di confrontare conti diversi attraverso un unico parametro.
Uno di questi parametri è l’ISC, Indicatore Sintetico di Costo, che esprime il costo
totale del conto corrente per un determinato profilo di utilizzo.
ConfrontaConti
suggerisce di usare un proprio indicatore sintetico: il costo netto annuo. Si tratta
del costo totale del conto al netto dei ricavi derivanti dagli interessi creditori,
non considerati nel calcolo dell’ISC.
Un altro consiglio per gli utenti che desiderino abbattere i costi del proprio conto
corrente è quello di indirizzarsi verso l’operatività online: in generale tutte
le banche concedono sconti agli utenti che privilegiano questa operatività.
I rischi
I rischi connessi all'apertura di un conto corrente consistono nell'eventualità
che la Banca possa non essere in grado di prestare fede ai propri obblighi contrattuali,
cioè di restituire ai correntisti il denaro presente sul conto e gli interessi
contrattualmente previsti (caso di fallimento della banca). In realtà, i
rischi per i correntisti sono mitigati dall'obbligo, per tutte le banche operanti
nella Comunità Europea, di aderire ad un sistema di garanzia dei depositi
che assicuri un livello di garanzia di 100.000 euro per ogni depositante (Direttiva
Comunitaria 2009/14/CE). Le banche italiane sono obbligate ad aderire al
Fondo
Interbancario di Tutela dei Depositi
che garantisce ogni singolo depositante,
per le disponibilità risultanti sul conto, sino a 100.000 euro
(il limite massimo garantito è stato fissato dal Decreto Legislativo 24 marzo
2011, n.49 che ha modificato quello precedente di 103.291,38 euro, pari a 200 milioni
di vecchie lire). Le banche estere operanti in Italia invece non sono tenute ad
aderire al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi, ma possono limitarsi
ad aderire al fondo obbligatorio nel proprio Paese di origine, che deve comunque
rispettare quanto stabilito dalla Direttiva Comunitaria n. 2009/14/CE.
In caso di giacenze sul conto inferiori alla garanzia prevista dal sistema cui aderisce
la banca, quindi, il rischio del depositante consiste nel non poter avere disponibilità
del denaro depositato nel momento desiderato: tuttavia anche questo rischio risulta
mitigato dalla Direttiva 2009/14/CE, che ha fissato l'attesa massima per il rimborso
in venti giorni lavorativi, riducendo il termine massimo precedente fissato in tre
mesi. In caso di giacenze superiori alla garanzia, invece, in caso di fallimento
della banca si corre il rischio di non tornare in possesso del capitale eccedente
la garanzia (100.000 euro).
E' corretto comunque evidenziare che il fallimento degli istituti bancari è
sempre stato storicamente altamente improbabile. Al fine di tutelare la stabilità
del sistema finanziario infatti le banche devono garantire precise condizioni di
sana e prudente gestione e sono sottoposte alla vigilanza della Banca Centrale del
Paese di origine, la Banca d'Italia nel caso delle banche italiane. Il fallimento
delle banche appare ancor più improbabile se si tiene in considerazione quanto
avvenuto nelle crisi finanziarie degli ultimi anni, in cui gli Stati sono intervenuti
per salvare la quasi totalità delle banche che si sono trovate ad affrontare
difficoltà di liquidità.
Per quanto riguarda infine il rischio di variazioni unilaterali delle condizioni
economiche e contrattuali, il cliente è tutelato in quanto ha facoltà
di recedere entro 60 giorni dalla comunicazione della variazione. Altri rischi possono
essere legati allo smarrimento o al furto di assegni, bancomat, carta di credito,
dati identificativi e parole chiave per l'accesso al conto su internet, ma sono
anche ridotti al minimo se il correntista osserva le comuni regole di prudenza e
attenzione.
I consigli di
In generale
i conti correnti sono prodotti sicuri, per cui in periodi di stabilità finanziaria
il rischio non dovrebbe rappresentare l’elemento differenziante nella scelta del
prodotto. Appare quindi difficile fornire consigli sulla materia, anche perché ha
risvolti delicati. In generale per dormire sonni tranquilli il consiglio potrebbe
essere quello di non depositare su un singolo conto corrente più di 100.000 euro,
importo massimo garantito per ciascun depositante secondo il disposto della Direttiva
Comunitaria 2009/14/CE. Crediamo però sarebbe in tutti i casi sconsigliabile, dal
punto di vista della convenienza economico-finanziaria, tenere su semplici conti
correnti somme ingenti e superiori a quelle previste dal sistema di garanzia cui
aderisce la banca, per cui riteniamo superfluo approfondire oltre.
I servizi offerti
In generale sono davvero molti i servizi che possono essere offerti attraverso un conto corrente, e non è affatto facile generalizzare. Di seguito forniamo un elenco sintetico, senza pretesa di esaustività, dei servizi che possono essere offerti:
- Accredito stipendio/pensione;
- Affidamento;
- Assegni;
- Assegni circolari;
- Bancomat;
- Bonifici;
- Carta di credito;
- Domiciliazione utenze;
- Emissione/invio estratti conto;
- Investimenti in pronti contro termine;
- Operazioni di trading;
- Servizi di Internet Banking;
- Servizi di Phone Banking;
- Prelievo bancomat;
- Prelievo in filiale;
- Versamento in filiale.
I consigli di
In generale
tutti i conti correnti offrono servizi di base, come assegni, bonifici, prelievi,
ecc. Nella maggior parte dei casi non appare quindi giustificata una scelta del
conto corrente in funzione della gamma di servizi offerti. Possono però esistere
utenti che necessitino di servizi particolari, non presenti nelle offerte dei conti
correnti di massa. In questi casi potrebbe aver senso scegliere in funzione della
disponibilità di questi servizi (esempio: servizi di trading).
Gli elementi del contratto
Di seguito si elencano gli elementi caratterizzanti i contratti dei conti correnti:
- Canone mensile/costo di mantenimento;
- Gamma di servizi inclusa nel conto;
- Costo unitario di ciascun servizio offerto;
- Tasso creditore;
- Tasso debitore;
- Capitalizzazione degli interessi;
I consigli di
Non limitarsi
a valutare il canone mensile o annuo del conto, sicuramente uno dei parametri più
facilmente verificabile, ma confrontare i vari prodotti sul mercato in virtù delle
proprie esigenze personali e della somma di costi fissi e variabili. Il confronto
è sicuramente complicato dai molti parametri da prendere in considerazione. Proprio
per questo ConfrontaConti
suggerisce di identificare degli indicatori sintetici che riassumano la performance
del conto per i diversi profili di utilizzo, e sicuramente fra tutti consiglia di
privilegiare il costo netto annuo, che non si limita a valutare
i costi annui da sostenere ma prende in considerazione anche gli interessi attivi
(un conto corrente potrebbe addirittura produrre reddito in caso di elevati interessi
creditori e di costi ridotti).
Le condizioni per l’apertura
L’apertura di un conto corrente risulta solitamente piuttosto semplice. Dal momento
che la banca non si assume alcun rischio se non concede affidamenti, l’apertura
del rapporto potrebbe addirittura non prevedere alcun processo istruttorio o prevederne
di molto leggeri. Ovviamente, se si avessero pendenze in corso con una determinata
banca, si correrebbe il rischio che questa utilizzasse il saldo sul conto corrente
per compensare i crediti vantati nei confronti del correntista.
Per l’apertura del conto sono solitamente richiesti solamente il codice fiscale,
un documento di identità in corso di validità e la firma del contratto di conto
corrente.
Si ricorda inoltre che, la normativa antiriciclaggio (d.lgs 21 novembre 2007, n.
231) , impone alle banche l’identificazione finanziaria del depositante. In caso
di banche online, non avendosi la possibilità di identificazione finanziaria allo
sportello, sarà necessario sottoporsi ad altra procedura di identificazione, solitamente
con il tramite di altra banca o di un promotore finanziario.
I consigli di
L’apertura del conto corrente appare solitamente piuttosto semplice. Il consiglio di ConfrontaConti
è di non farsi intimorire dall’iter richiesto né dal fatto che tutto il processo
possa avvenire a distanza. Il processo solitamente è piuttosto semplice, anche in
assenza di qualsiasi contatto diretto con persone della banca.
Le condizioni economiche
Quando si deve scegliere tra più conti correnti è bene confrontare il costo netto annuo offerto da ciascuno. Ciò consiste nel valutare, per ciascuno, data l’operatività del correntista, il costo totale annuo, da cui vanno detratti gli interessi attivi.
In generale i conti correnti sono prodotti sicuri, per cui in periodi di stabilità finanziaria il rischio non dovrebbe rappresentare l’elemento differenziante nella scelta del prodotto. Appare quindi difficile fornire consigli sulla materia, anche perché ha risvolti delicati. In generale per dormire sonni tranquilli il consiglio potrebbe essere quello di non depositare su un singolo conto corrente più di 100.000 euro, importo massimo garantito per ciascun depositante secondo il disposto della Direttiva Comunitaria 2009/14/CE. Crediamo però sarebbe in tutti i casi sconsigliabile, dal punto di vista della convenienza economico-finanziaria, tenere su semplici conti correnti somme ingenti e superiori a quelle previste dal sistema di garanzia cui aderisce la banca, per cui riteniamo superfluo approfondire oltre.
- Costi fissi: costi che è necessario sostenere per la semplice apertura del conto corrente. Spesso sono previsti canoni mensili ed è sempre previsto il pagamento dell’imposta di bollo, pati a 8,55 euro a trimestre, che viene solitamente addebitata al correntista;
- Costi variabili: costi che variano in funzione del numero di servizi effettivamente utilizzati (servizi di pagamento, di versamento, strumenti di pagamento, ecc.). In alcuni casi i conti correnti prevedono una franchigia al di sotto della quale non è previsto nessun compenso per l’utilizzo dei servizi del conto;
- Tasso creditore: tasso che la banca paga sui depositi dei correntisti. E’ sempre opportuno tenere a mente che, sugli interessi attivi lordi, grava una ritenuta fiscale del 20%, che a va ridurre l’effetto netto degli interessi attivi;
- Tasso debitore: tasso che si applica sull’utilizzo del fido (scoperto di conto corrente). Solitamente sui fidi di conto corrente vengono applicati interessi piuttosto alti;
- Commissione di messa a disposizione fondi: commissione onnicomprensiva applicata per la messa a disposizione dei fondi da parte della banca. Viene applicata ai rapporti affidati a prescindere dall’effettivo utilizzo del fido e non può eccedere lo 0,50% dell’accordato nel trimestre;
- Logica di capitalizzazione: è la modalità con cui vengono accreditati gli interessi attivi ed addebitati quelli passivi. Alcuni conti correnti riconoscono gli interessi in date predeterminate, ad esempio a fine mese, altri ad intervalli calcolati a partire dalla data di apertura del conto. Si tratta di un parametro importante, in quanto gli interessi maturati possono essere reinvestiti e quindi influire sulla redditività effettiva del conto.
I consigli di
E’ sempre consigliabile confrontare i conti correnti in funzione del costo annuo netto, che
non si limita a valutare i costi annui da sostenere ma prende in considerazione
anche gli interessi attivi riconosciuti.
Per saperne di più sui conti:
-
Il conto deposito
Caratteristiche, condizioni di apertura e di vincolo, come trovare il conto deposito più conveniente -
Il conto online
Caratteristiche e condizioni di utilizzo, come trovare il conto online più conveniente