3 cose da sapere sul fido bancario
Il costo dell'apertura di credito in conto corrente è dato dagli interessi a debito, ovvero sulle somme utilizzate, e da una commissione che viene calcolata in maniera proporzionale rispetto all'ammontare del finanziamento e alla sua durata. In genere viene stabilito un piano di rientro a rate.

L’apertura di credito o fido in conto corrente è una soluzione a cui ricorrere nei momenti di difficoltà temporanee o quando il conto è in rosso. Se si ha necessità di fondi, ad esempio per far fronte a pagamenti e a scadenze fiscali, la banca concede una somma di denaro per un tempo determinato o indeterminato. Il fido bancario è un’alternativa al classico prestito e consente di avere subito liquidità. I destinatari sono privati, aziende o professionisti con Partita Iva.
Per non farci cogliere impreparati è bene sapere tre cose prima di richiedere l’apertura di credito in conto corrente:
- Il richiedente non deve essere stato protestato,
- Il richiedente non deve aver tardato nel pagamento di altri finanziamenti,
- Il richiedente non può richiedere somme troppo alte rispetto alla propria capacità di rimborso.
Cos'è un fido bancario e come funziona?
Per fido bancario si intende la somma che un istituto bancario, su richiesta del cliente, mette a disposizione, oltre al saldo disponibile. Il contratto prevede in genere il versamento di interessi sulle somme usate e una commissione onnicomprensiva.
Se il richiedente rimborsa, totalmente o anche in parte, la somma utilizzata, potrà averla nuovamente a disposizione per farne ancora uso. Il costo di questa forma di credito può essere più oneroso di altre in quanto permette un utilizzo flessibile del finanziamento.
Fido bancario VS prestito
Il fido bancario non va confuso con un prestito. A differenziare queste due soluzioni di credito sono una serie di elementi, quali: la finalità, i costi e l’uso della somma. Il fido viene richiesto in genere per far fronte a problemi di liquidità ordinari e non per acquistare beni o servizi. Si fa ricorso mediamente a questo strumento per un periodo di tempo breve. Il prestito, invece, è richiesto soprattutto per finanziare investimenti di media e lunga durata.
Un altro aspetto che distingue i due strumenti finanziari è relativo al costo, in quanto gli interessi richiesti dalla banca per il fido vengono calcolati solo sulla somma effettivamente utilizzata. Con un prestito, invece, si versano gli interessi anche se le somme concesse dall’istituto di credito non vengono usate.
Se ad esempio riceviamo un fido di 20mila euro, ma lo sfruttiamo solo in parte, siamo tenuti a pagare gli interessi esclusivamente sulla cifra che abbiamo usato. Se invece riceviamo un prestito di 5mila euro, dobbiamo restituire gli interessi sull’intera somma. Ecco perché l’utilizzo della somma è un altro elemento che distingue il prestito dal fido bancario. Con il fido la somma non va usata necessariamente per intero. In genere, infatti, la somma messa a disposizione del cliente dalla banca viene usata solo in parte e non totalmente come avviene per i prestiti.
Fido Bancario |
Prestito |
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Viene richiesto per far fronte a imprevisti o in mancanza di un’adeguata riserva di denaro. |
Viene per finanziare l’acquisto di beni e servizi o investimenti di media e lunga durata. |
Il costo viene calcolato solo sulla somma effettivamente utilizzata. |
Il costo viene calcolato sull’intera somma concessa dalla banca. |
La somma non va usata necessariamente per intero. |
La somma concessa dalla banca viene usata totalmente. |
Tipologie di fido
Sono due le tipologie di fido esistenti: fido temporaneo, se erogato al cliente per un determinato periodo di tempo; fido a revoca, se concesso al cliente per un periodo indeterminato. La banca, in caso di fido a revoca, può sempre richiedere il rientro della somma.
Fido temporaneo |
Fido a revoca |
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Viene concesso per un periodo di tempo prestabilito. Il denaro viene restituito alla scadenza fissata. |
Viene erogato per un periodo di tempo indeterminato. Il denaro viene restituito quando uno dei due soggetti recederà. |
Quali sono i requisiti per avere un fido bancario?
Per avere un fido bancario bisogna essere titolari di un conto corrente. Il richiedente deve dimostrare anche di avere un reddito certo per assicurare all’istituto di credito la propria capacità di rimborso. In caso contrario è possibile presentare un garante. Come forma di fidejussione vengono accettati anche il pegno o una copertura assicurativa. In questi casi si parla di fido garantito perché è presente una garanzia.
La posizione creditizia è tra i requisiti principali affinché la richiesta di apertura di credito in conto corrente vada a buon fine.
Come si richiede un fido bancario?
Chi è intenzionato a chiedere un fido bancario può recarsi in filiale e compilare un modulo apposito. La banca verificherà l’affidabilità creditizia del richiedente, consultando anche le banche dati, come quella della Centrale dei Rischi. Al termine delle verifiche l’istituto deciderà se concedere o meno il fido, il suo importo massimo e la durata. In media i tempi di attesa per l’erogazione di un fido bancario non superano i 20 giorni. Chi in passato ha avuto problemi di natura finanziaria o risulta tuttora iscritto nel registro dei cattivi pagatori, vedrà quasi certamente rigettare la sua richiesta di fido. In caso di esito positivo, invece, è bene leggere con attenzione condizioni applicate e costi presenti nel contratto.
Quanto dura il fido bancario?
La durata dipende dalla tipologia di fido. Se viene concesso dalla banca con scadenza a revoca, allora non ha una scadenza specifica, ma viene erogato fino a revoca da parte di uno dei due soggetti coinvolti (banca e richiedente).
Il fido a scadenza, invece, viene concesso con una scadenza ben definita che di solito ha una durata massima di un anno. Questa soluzione viene scelta per far fronte a esigenze di breve periodo.
Come si restituiscono i soldi di un fido?
Il costo dell’apertura di credito in conto corrente è dato dagli interessi a debito, ovvero sulle somme utilizzate, e da una commissione che viene calcolata in maniera proporzionale rispetto all’ammontare del finanziamento e alla sua durata. In genere viene stabilito un piano di rientro a rate sino a quando il debito non verrà estinto totalmente. In questo modo la banca otterrà i soldi concessi al cliente con interessi e il cliente potrà pagare il debito in rate. Gli interessi del fido vengono addebitati sul conto corrente.
Quando si pagano gli interessi del fido?
La cadenza con cui si pagano gli interessi del fido varia a seconda del contratto sottoscritto in banca. In genere la cadenza è annuale, semestrale o trimestrale, ma mai mensile.
La banca è tenuta comunque a dare informazioni chiare sull’andamento del fido e sui suoi costi. Queste informazioni sono presenti nell’estratto conto periodico, che va sempre esaminato per valutare l’incidenza dei costi e delle commissioni, anche in caso di sconfinamenti. Il richiedente infatti potrebbe in tal caso valutare la possibilità di contrattare con la banca un ampliamento del fido.
Quando chiedere un fido bancario
Con il fido bancario i clienti, sia privati che aziende, possono avere a disposizione una somma di denaro – più alta rispetto a quella presente sul proprio conto bancario - dietro corrispettivo. In genere è preferibile far ricorso a questa soluzione di credito per far fronte a eventuali esigenze di liquidità temporanee. Il fido va utilizzato in maniera elastica senza mai sconfinare.
Ultimo aggiornamento aprile 2024