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Imposta di bollo sul conto deposito: cosa sapere

L'imposta di bollo sui conti deposito viene applicata in maniera proporzionale sulle somme vincolate, che generano un guadagno in base al tasso di interesse concordato. L'imposta è pari al 2 per mille sulle giacenze eccedenti i € 5.000.

pile di monete crescenti che maturano
L'imposta sui conti deposito

L’imposta di bollo è un tributo che ha come oggetto la trascrizione di un rapporto tra soggetti su atti, documenti e registri sia in forma cartacea che digitale. È un’imposta indiretta, perché non è collegata al guadagno ottenibile dai tassi concordati per il deposito vincolato e cartolare in quanto si riferisce alla produzione di un rendiconto che formalizza l’accordo tra le parti.

Il DPR 642 del 1972 ha istituito l’imposta di bollo prevedendo, con apposite tabelle dettagliate, le casistiche e le modalità di applicazione. Nello specifico i conti bancari, essendo dei rapporti soggetti a rendicontazione periodica, sono stati inclusi tra le ipotesi di applicazione dell’imposta, con una modalità di tassazione che dipende dalla funzione del conto:

  • tassazione fissa: viene applicata agli estratti conto corrente, inviati dalle banche ai clienti nella misura, per ogni esemplare con periodicità annuale, di 34,20 euro se il cliente è una persona fisica, altrimenti di 100 euro;
  • tassazione proporzionale: applicabile alle somme vincolate per le quali si perde la libera disponibilità e la cui funzione principale sia quella di gestire il risparmio e generare un guadagno dagli interessi, come nel caso di contratti distinti dal conto corrente, come un conto deposito o un libretto di risparmio o per i depositi / giacenze in conto corrente che risultino vincolati e non siano funzionali alla normale gestione del conto.

L’imposta di bollo sui depositi viene applicata in misura del 0,20%, calcolato sull'ammontare delle somme e non sul guadagno generato dal tasso di interesse applicato al deposito, ovvero è pari al 2 per mille della somma vincolata. Le giacenze che costituiscono la normale provvista del conto corrente, anche se possono fruttare di un guadagno dagli interessi maturati, non devono essere oggetto di autonoma tassazione rispetto al rapporto di conto corrente.

Come si calcola l'imposta di bollo?

Ad illustrare la modalità di calcolo dell’imposta dovuta sono le disposizione previste nel DPR n. 642/1972 – Tariffa – Allegato A – Parte prima, insieme alle  circolari dell’Agenzia delle Entrate numero 48/2012numero 15/2013 che hanno dato indicazioni precise  circa le determinazioni delle imposte, le differenze nell’applicazione e il momento in cui viene applicata la tassazione. Il principio base è quello per cui nei conti deposito l’imposta di bollo si paga in base alla:

  • periodicità della rendicontazione;
  • giacenza vincolata.

Ci sono istituti di credito che prevedono, ad esempio, rendicontazioni mensili o trimestrali e altri che ricorrono a rendicontazioni semestrali o annuali. In base alla rendicontazione, dunque, due conti deposito che presentano stesse peculiarità sul fronte del rendimento e della durata possono prevedere due importi differenti per l’imposta di bollo sui depositi, in relazione a quando viene emesso l’estratto conto, come nell’esempio in tabella:

 Giacenza mediaImposta al 31/03Imposta al 30/06Imposta al 30/09Imposta al 31/12
Conto A € 8.500 € 4,25 € 4,25 € 4,25 € 4,25
Conto B € 8.500 - € 8,50 - € 8,50

Un altro aspetto importante che va valutato per meglio capire il calcolo dell’imposta di bollo sui conti deposito è quello relativo al periodo di vigenza. L’imposta di bollo viene, infatti, applicata in base alla data di apertura del conto deposito in relazione al periodo in cui risulta attivo il conto: se ha una rendicontazione annuale al 31 dicembre ed il conto deposito è stato aperto ad ottobre, l’imposta di bollo sarà pari soltanto ad un quarto. Se il conto deposito, alla data di rendicontazione, risulta invece chiuso, bisogna pagare l’imposta minima.

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Quando si paga l'imposta di bollo sul conto deposito?

Il principio di applicazione dell’imposta segue l’inoltro periodico della rendicontazione, per cui l’imposta si pagherà, in occasione dell’emissione dell’estratto conto del deposito. Se il cliente è una persona fisica, l’imposta non è dovuta quando il valore medio di giacenza è inferiore a 5.000 euro, questo comporta che la verifica della giacenza deve essere effettuata in occasione di ogni estratto o rendiconto e deve essere riferita al periodo rendicontato; qualora, a seguito di tale verifica, emerga che la giacenza complessiva dei conti e dei libretti intestati al medesimo soggetto sia maggiore di 5.000 euro, l’imposta va applicata con riferimento a tutti i rapporti di conto corrente e ai libretti di risparmio intestati allo stesso soggetto.

Vediamo adesso un esempio di un contribuente che intrattiene con il medesimo intermediario due rapporti di deposito titoli; il primo con valore rilevato al termine del periodo rendicontato pari ad euro 40.000 - deposito 1 - e il secondo con valore pari ad euro 50.000 - deposito 2 -. Ipotizzando che la rendicontazione avvenga con periodicità trimestrale per il deposito 1 e con periodicità annuale per il deposito 2, l’imposta applicabile nell’anno è la seguente: 

Valore DepositoImposta proporz. al 31 marzoImposta proporz. al 30 giugnoImposta proporz. al 30 settembreImposta proporz. al 31 dicembre

Deposito 1

€ 40.000

€40.000x0,2%x91

/366= € 19,89

€40.000x0,2%x91

/366= € 19,89

€40.000x0,2%x92

/366= € 20,11

€40.000x0,2%x92

/366= € 20,11

Deposito 2

€ 50.000

 -  -  -

€ 50.000 x 0,2%

€ 100,00

Come non pagare l'imposta di bollo sui conti deposito?

Considerando che l’imposta di bollo sui conti deposito viene assolta dalla banca con il meccanismo del sostituto d’imposta, le strategie per non pagare l’imposta di bollo sui depositi si riducono a due possibilità:

  • Avere uno o più rapporti bancari in essere con un valore medio di giacenza vincolata, risultante dagli estratti dei conti correnti e dai rendiconti dei libretti di deposito o risparmio, complessivamente non superiore ad euro 5.000;
  • Ricercare sul mercato le offerte delle banche, specie quelle che operano prevalentemente online, che propongono conti deposito a zero spese.

Non sono infrequenti le promozioni sui conti deposito che le banche propongono per aumentare la raccolta e allargare la presenza di nuovi clienti in portafoglio, con offerte mirate che prevedono l’azzeramento dei costi per l’apertura del conto, per la sua gestione e senza imposta di bollo. In pratica il bollo è sempre dovuto ma, in questo caso, l’imposta verrà assolta senza addebitarla all’intestatario del conto deposito.

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Ultimo aggiornamento marzo 2023