Cos'è la causale di pagamento e quando è obbligatoria?
La causale non ha valore legale: l'operazione è valida anche in sua assenza. Giustificare un trasferimento di fondi può essere però fondamentale sia in caso di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate che per chi effettua il pagamento così da tenere traccia delle movimentazioni sul conto.

La causale di pagamento indica la motivazione per la quale avviene un trasferimento di denaro. Oggi, infatti, si ricorre sempre più a mezzi di pagamento tracciabili, come il bonifico, mentre i versamenti in contanti vengono messi ormai all’angolo.
La causale di pagamento non è obbligatoria nei bonifici. Il trasferimento di denaro da un conto all’altro andrà a buon fine anche in assenza di causale. Al contempo, però, giustificare l’operazione, anche se non necessario, risulta utile sia in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate che per chi effettua il pagamento in modo da tenere traccia delle movimentazioni sul suo conto corrente.
Cos'è la causale nei pagamenti?
Per causale nei pagamenti si intende la giustificazione alla base dell’operazione, ossia il motivo della transazione economica. Con la causale viene indicata la ragione del passaggio di denaro tra il mittente e il destinatario. È un elemento importante per il contribuente che esegue l’operazione, ma anche per chi la riceve. Non è prevista dalla legge nel caso di un bonifico bancario, ma è utile per fare chiarezza sul trasferimento di denaro da un conto corrente all’altro. Ci sono dei casi in cui la causale diventa invece determinante ai fini di un accertamento fiscale: è il caso dei genitori che donano, ad esempio, una somma di denaro al figlio perché possa acquistare una casa. Far presente che si tratta di una “donazione indiretta” eviterà al destinatario del regalo, che ha magari un’esigua risorsa finanziaria, eventuali controlli da parte dell’Ente di riscossione.
Cosa scrivere nella causale di un bonifico?
La causale di un bonifico è importante per monitorare i pagamenti che effettuiamo dal nostro conto e in caso di accertamenti fiscali. Viene richiesta sia in filiale sia se disponiamo un bonifico online tramite servizi di home banking. Come già affermato in precedenza, la causale non è vincolante: l’operazione di trasferimento di denaro sarà comunque valida in sua assenza.
Se dobbiamo regalare soldi a un parente o a un amico, è bene però specificare nella causale che si tratta di un dono affinché non ci siano controlli di natura fiscale. È consigliabile anche indicare il grado di parentela e il nome e il cognome del parente o dell’amico: “Regalo per mio fratello… nome e cognome”. Se dobbiamo pagare la parcella a un professionista, la causale da inserire potrebbe essere: “Saldo fattura numero___ del____”. Ed ancora in caso di una cerimonia, come un matrimonio o una prima comunione, è più opportuno inserire la causale, specificando: “Regalo per matrimonio” o anche “Regalo per comunione nipote” per schivare controlli da parte delle autorità competenti che potrebbero richiedere un accertamento su tale movimentazione economica. È sempre preferibile indicare anche il nome del parente o dell’amico a cui è diretto il bonifico.
Cosa scrivere nella causale di un giroconto?
Il giroconto si differenzia dal bonifico in quanto il conto di provenienza e di destinazione risultano aperti presso la stessa banca. Si parla di giroconto anche quando il trasferimento di denaro avviene tra due conti correnti intestati alla stessa persona. I tempi di accredito sono più veloci rispetto a quelli di un bonifico. In molti casi le banche non applicano commissioni per le operazioni di giroconto.
Per spostare una somma di denaro dal proprio conto personale a uno cointestato con il proprio coniuge, si può indicare come causale la formula: “Giroconto per questioni familiari”. Se invece si trasferisce denaro da un proprio conto a un altro sempre intestato a noi da cui si è soliti versare, ad esempio, le rate del mutuo, la causale da indicare potrebbe essere: “Giroconto per pagamento mutuo”. Nel caso, infine, di pagamenti di stipendio da parte di un’azienda, la formula da utilizzare come causale di un giroconto potrebbe essere: “Emolumenti stipendi a favore di…. nome e cognome”.
Cosa scrivere nella causale di un prestito?
Se, invece, dobbiamo prestare una somma di denaro a un amico o a un familiare, va indicato nella causale che si tratta di prestito infruttifero che non prevede dunque l’applicazione di alcun interesse. Questo un esempio pratico: “Prestito infruttifero per mio fratello… nome e cognome”. Il prestito infruttifero può essere oggetto di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa succede se non metto la causale?
La causale non è un elemento determinante in caso di pagamenti, né ha un valore assoluto in termini di prova dell’accaduto. Le operazioni risultano valide anche se manca la causale di pagamento. Chi dispone, ad esempio, un bonifico può lasciare perfino vuoto il relativo campo. La causale non ha valore legale, ma serve molto spesso a tutelare da eventuali accertamenti fiscali, oltre che a giustificare l’operazione bancaria.
Ultimo aggiornamento aprile 2024