logo confrontaconti.it

Jp Morgan: commissioni più alte sui conti troppo ricchi

18/03/2015
Jp Morgan: commissioni più alte sui conti troppo ricchi

Gestire i conti correnti troppo capienti rappresenta un costo più che un vantaggio. 

Ne è convinta la banca Jp Morgan che negli Stati Uniti sta adottando misure particolarmente severe per liberarsi di un pacchetto di conti correnti pari a 100 miliardi di dollari entro fine anno. A farne le spese alcuni clienti corporate, gruppi societari, banche straniere, ma anche fondi hedge o di private equity. Esclusa per il momento la clientela retail.

Le cause sono molteplici, a partire dalla crisi finanziaria e dai tassi di interesse ridotti, cui si è recentemente aggiunta la regolamentazione federale non favorevole per gli istituti di credito e, non ultima, la rischiosità di conti il cui rosso penalizzerebbe non poco la banca.

Il sistema adottato da Jp Morgan prevede l’applicazione di commissioni bancarie particolarmente salate che non prevedono una percentuale fissa, ma verranno personalizzate a seconda del cliente e di alcune variabili quali la dimensione dei flussi di denaro e la storicità del rapporto con la banca. La tassazione potrà variare dal 3,5 al 5,5%.

In questo modo, una tra le principali banche americane risponde alle nuove regole di mercato, scoraggiando i clienti ad avvalersi dei servizi finanziari offerti. Il target ammonta a 200 miliardi di deposito su 390 totali legati a società e fondi.

Contrariamente alle aspettative i mercati finanziari hanno reagito bene all’introduzione della tassa sui conti, dato che il giorno dell’annuncio il titolo è stato quotato a +2,6% a Wall Street. Del resto la banca guidata da Jamie Damon aveva preannunciato sulle principali testate che avrebbe provveduto a ridurre le esposizioni più rischiose, riposizionando strategicamente il business e procedendo ad ulteriori tagli nei prossimi mesi. L’obiettivo è ridurre i costi di 1,4 miliardi di dollari.

In Italia per il momento non sono previsti interventi di questo tipo. In compenso, anche per allinearci agli standard degli altri Paesi europei, i risparmi sono stati pesantemente colpiti dalle manovre fiscali pubbliche degli ultimi anni, compreso il recente aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, dal 20 al 26%, reso esecutivo dal Governo il 1° luglio 2014. Il rincaro segue quello avvenuto il 1° gennaio 2012, che aveva fatto salire l’aliquota dal 12,5% al 20%. Risparmiati i Titoli di Stato, che hanno mantenuto l’aliquota del 12,5%.

Per quanto concerne le commissioni, resta attivo il Testo Unico Bancario del 2012 che ha stabilito una disciplina specifica per eventuali sconfinamenti nei contratti di conto corrente ed apertura credito, oltre che ai tassi debitori sulla somma utilizzata.

Per quanto riguarda gli affidamenti, le commissioni sono applicate nella misura dello 0,5% dell'accordato per trimestre; sugli sconfinamenti, scoperti e utilizzi extrafido, viene invece applicata una commissione di istruttoria veloce, in misura fissa e proporzionata ai costi. 

Nessuna conferma sul prelievo forzoso (10% sui conti correnti europei) di cui tanto si parlava qualche mese fa. Secondo Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori, è un’ipotesi assolutamente improbabile anche perché controproducente dal punto di vista economico-finanziario: la notizia è stata peraltro smentita direttamente dal Fondo Monetario Internazionale nella pubblicazione “Fiscal Monitor” dell’ottobre 2013 e mai più presa in esame concretamente.

L’Ue si sta invece adoperando per costituire un vero mercato unico anche dal punto di vista dei servizi finanziari: con la Direttiva del 20 marzo 2014 ha riconosciuto a ogni cittadino europeo il diritto di accesso ad un conto di pagamento di base, indipendentemente dalla residenza e dallo stato finanziario.

Inoltre molto si sta facendo per garantire la trasparenza delle commissioni e la portabilità dei conti. Tra le aree in cui sono focalizzati i principali interventi, molti dei quali si stanno concretizzando in questi mesi troviamo l'accesso più flessibile ai conti di pagamento e la comparabilità delle spese.

A cura di: Alessia De Falco

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 0 su 5 (basata su 0 voti)

Articoli correlati