La nuova primavera dei conti deposito tra rendimenti e sicurezza
Cresce l'interesse dei risparmiatori italiani verso i conti deposito. Si tratta di strumenti bancari che permettono di parcheggiare la liquidità in cambio di un interesse fisso, definito al momento della sottoscrizione. Attualmente, su scadenze a 12 mesi si possono ottenere rendimenti che superano il 2,5%.

L’estate è tradizionalmente un periodo turbolento per i mercati finanziari. Il calo della liquidità, dovuto al fatto che molti operatori professionali sono in ferie, amplifica infatti i movimenti di mercato, mettendo sotto pressione la capacità di resistenza degli investitori.
Un motivo in più per guardare con attenzione a forme di investimento con rischio contenuto e prive di sorprese.
Questo insieme di ragioni, alle quali si aggiunge il rallentamento dell’inflazione, spiega perché i conti deposito stanno vivendo una seconda giovinezza, a fronte di rendimenti che possono arrivare fino al 3%.
Quali sono le caratteristiche dei conti deposito
Si tratta di strumenti bancari che permettono di parcheggiare la liquidità in cambio di un interesse fisso, definito al momento della sottoscrizione. Il funzionamento è intuitivo: si versa una somma su un conto separato rispetto al proprio conto corrente (è fondamentale aver aperto prima quest’ultimo, da utilizzare come appoggio per le somme da investire) e la si lascia lì per un periodo prefissato, al termine del quale si riceve il capitale investito maggiorato degli interessi maturati.
I conti deposito possono essere vincolati, cioè prevedere che il denaro resti bloccato fino alla scadenza, oppure liberi, con la possibilità di ritirare i soldi in anticipo. Questa distinzione è importante, perché incide sulla flessibilità dello strumento: chi ha bisogno di poter accedere alla liquidità in qualunque momento dovrebbe orientarsi su un conto svincolabile, mentre chi può permettersi di immobilizzare i fondi per uno, due o tre anni può ottenere un rendimento più alto scegliendo un conto vincolato.
I rendimenti garantiti e gli aspetti da considerare
Attualmente, su scadenze a 12 mesi si possono ottenere rendimenti che superano il 2,5%, mentre per i vincoli a 24 o 36 mesi si arriva al 3%. Si tratta di cifre interessanti, soprattutto se confrontate con i titoli di Stato di durata simile, che pur godono della tassazione più favorevole sui guadagni, al 12,5%.
I conti deposito, invece, sono tassati con l’aliquota ordinaria al 26% e sono soggetti anche all’imposta di bollo pari allo 0,20% annuo della giacenza. Una voce, quest’ultima, che alcune banche decidono di assorbire, mentre altre lasciano a carico del cliente. Per questo motivo, quando si confrontano le offerte, è sempre bene guardare al rendimento netto effettivo, considerando anche la frequenza con cui gli interessi vengono riconosciuti: in certi casi ogni trimestre, in altri solo alla fine del periodo vincolato.
Occhio alla presenza e al funzionamento dei vincoli
Un altro aspetto da non trascurare riguarda le condizioni di svincolo anticipato. Nonostante alcune offerte prevedano la possibilità di ritirare i soldi prima della scadenza, spesso ciò avviene a fronte della rinuncia totale agli interessi maturati, oppure con penali che rendono l’operazione poco conveniente.
A cosa prestare attenzione
È molto importante leggere con attenzione il contratto e verificare fin dall’inizio cosa succede se si cambia idea. Un’ulteriore criticità può emergere al momento della scadenza: alcune banche prevedono un rinnovo automatico del vincolo, applicando un tasso meno generoso rispetto a quello iniziale. Se il cliente non comunica la volontà di recedere entro i tempi previsti – in genere 30 giorni prima – rischia di ritrovarsi con condizioni meno favorevoli senza nemmeno accorgersene.
Conti deposito tra prudenza e garanzie per gli investitori
Nonostante questi limiti, i conti deposito restano strumenti molto apprezzati dai risparmiatori più prudenti. A differenza dei titoli di Stato, non sono esposti alla volatilità del mercato e non subiscono variazioni di prezzo: il rendimento promesso è certo e non dipende dall’andamento della Borsa. Per questo motivo sono spesso utilizzati come “parcheggio” temporaneo per la liquidità, in attesa di decidere altri investimenti, oppure come forma di risparmio sicura per chi non vuole rischiare.
Dal punto di vista della protezione, i conti deposito sono coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce fino a 100 mila euro per depositante. Il che significa che se la banca con la quale si è investito va in difficoltà, l'investitore è immune da rischi. Oltre questa soglia, il capitale non è più tutelato, ed eventualmente potrebbe essere coinvolto in una procedura di salvataggio interno, il cosiddetto bail-in, nel caso di crisi dell’istituto.
Un ultimo aspetto da considerare è la facilità d’uso. Oggi, grazie alla digitalizzazione dei servizi bancari, è possibile confrontare le offerte, aprire un conto deposito, gestirlo e persino svincolarlo completamente online, tramite app o sito internet. Questo rende lo strumento accessibile a tutti, anche a chi non ha confidenza con operazioni finanziarie più complesse.