Taglio dei tassi: il prossimo intervento della BCE arriverà solo a fine 2025?
Dopo otto tagli consecutivi nei tassi BCE, da luglio si è aperta una fase di stabilità che potrebbe proseguire a lungo. Molto probabilmente nelle due riunioni autunnali il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea manterrà i tassi invariati, per poi tagliarli di 25 punti base nell'incontro di dicembre.

Anche se il contesto macroeconomico rimane complesso, la maggior parte degli analisti si aspetta stabilità nei tassi di interesse della BCE. Nei mesi scorsi si era parlato della possibilità di due tagli entro fine anno, ma attualmente la tesi prevalente è che la BCE prosegua sulla strada di una politica monetaria neutrale e che opti eventualmente per un solo taglio di 25 punti base nell'ultima riunione dell'anno.
Tassi BCE stabili fino a fine 2025
Investitori e analisti appaiono cauti e scommettono su tassi stabili. Negli ultimi anni la politica monetaria della BCE è stata piuttosto aggressiva e decisa a contenere il tasso di inflazione all'interno dell'UE. I dati positivi registrati in merito all'andamento dei prezzi al consumo hanno portato la Banca Centrale ad allentare gradualmente la sua politica restrittiva e a far scendere i tassi.
Dopo 8 tagli consecutivi, che hanno portato il tasso sui depositi a dimezzare il suo valore dal 4% al 2%, nella riunione di luglio 2025 la BCE ha comunicato la sua decisione di non intervenire sui tassi. L'appuntamento del consiglio direttivo della BCE che ha anticipato la pausa estiva ha quindi ufficializzato l'apertura di una fase di stabilità che è destinata a durare almeno per qualche mese.
Anche se fare previsioni risulta complesso, dati i tanti fattori che possono generare incertezze, i mercati si aspettano un unico taglio dei tassi entro fine anno, con ogni probabilità in occasione della riunione di dicembre del consiglio direttivo BCE.
Ci si aspetta invece un intervento più deciso da parte della Federal Reserve americana, che dovrebbe optare per un doppio taglio entro fine anno. Questa politica della FED avrà l'effetto di ridurre il divario tra i tassi USA, attualmente tra il 4,25 e il 4,5%, con i tassi UE.
La strategia della BCE: tagli decisi volta per volta
Già negli scorsi mesi la presidente della BCE Lagarde ha annunciato che il consiglio direttivo avrebbe deciso se tagliare i tassi o mantenerli stabili sulla base dell'analisi del contesto. Oltre all'inflazione, tra i fattori monitorati quelli che influenzano maggiormente le decisioni di politica monetaria della BCE riguardano i dazi USA, il rapporto euro-dollaro e i tassi di crescita dell'eurozona.
Tenendo conto dell'andamento di questi elementi e confrontandoli con i valori target, la BCE deciderà di volta in volta se optare per una politica monetaria espansiva, restrittiva o neutrale.
Quali conseguenze per i consumatori europei?
La scelta della BCE di abbracciare una politica monetaria neutrale ha effetti piuttosto positivi per i consumatori. Ora che il tasso di inflazione è sotto controllo e i tassi di interesse si sono ridotti, i risparmi non rischiano di perdere troppo potere d'acquisto e chi ha bisogno di accedere al mercato del credito può ottenere mutui e prestiti personali a condizioni più favorevoli rispetto a qualche mese fa.
Le scelte di politica monetaria della BCE influenzano direttamente i tassi che le banche applicano ai propri prodotti, anche quelli di risparmio remunerato. In occasione del rialzo dei tassi di interesse della BCE, era caldamente consigliata la scelta di aprire un conto deposito, con l'obiettivo di ottenere un rendimento sicuro che neutralizzasse l'effetto negativo dell'inflazione.
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