Taglio dei tassi BCE: cambio di strategia in arrivo?
Al momento è escluso un nuovo taglio dei tassi della BCE. Ad anticiparlo è Isabel Schnabel, membro del consiglio esecutivo della Banca Centrale Europea. La scelta della BCE è giustificata prevalentemente dai dati positivi che arrivano dal fronte dell'inflazione.

In un'intervista rilasciata a Econostream Media, Isabel Schnabel ha parlato delle prossime mosse della BCE sui tassi di interesse. Dopo il taglio di 25 punti base deciso nella riunione di giugno del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, gli analisti si interrogavano sulla direzione che avrebbe preso la politica monetaria europea.
Dopo settimane di incertezza e di ipotesi, le parole di Schnabel sembrano aver sgombrato il campo dai dubbi, facendo intendere che è intenzione della BCE mantenere i tassi stabili, almeno fino a quando non si registreranno delle deviazioni significative dagli obiettivi di medio e lungo termine in fatto di inflazione e di resilienza dell'economia dell'Unione.
Inflazione stabile ed economia resiliente: stop ai tagli dei tassi
Nella scorsa riunione del 5 giugno, il consiglio direttivo della BCE ha decretato un taglio dei tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2%. Si è trattato del settimo taglio registrato da settembre 2023, frutto di un graduale allentamento della politica restrittiva adottata per contenere la corsa del tasso di inflazione.
Ora che il tasso sui depositi è arrivato alla soglia del 2% e l'inflazione è vicina all'obiettivo che si era data la BCE quando ha deciso di adottare una politica monetaria restrittiva, ci si chiede quali saranno le scelte della Banca Centrale Europea nelle prossime riunioni.
A chiarire la posizione attuale della BCE è stata Isabel Schnabel, secondo cui tutti i dati dimostrano stabilità e non ci sono le condizioni per dover ricorrere a un ulteriore taglio dei tassi.
L'inflazione, soprattutto, appare sotto controllo e vicina al target del 2%. Le previsioni non mostrano segni di una possibile ripresa del rialzo dei prezzi a medio e a lungo termine e anche i dati economici mostrano una buona resilienza dell'economia dell'Unione.
Stando alle parole di Schnabel, un ulteriore taglio dei tassi rischierebbe di avere conseguenze negative sui conti, spingendo all'insù i prezzi. La BCE sembra invece aver optato per l'adozione di un atteggiamento prudente e attento: le decisioni future saranno prese analizzando le evoluzioni dei mercati e si interverrà in caso di deviazione dalle previsioni.
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Politiche BCE: cosa cambia per i risparmiatori?
La discesa dei tassi di interesse attuata dalla BCE negli ultimi due anni ha avuto conseguenze sul mercato bancario.
La politica accomodante attuale sta favorendo il mercato creditizio, con una ripresa del mercato dei mutui casa e dei prestiti personali. Sul fronte del risparmio, invece, l'effetto più immediato è sul rendimento dei conti deposito. Anche se il tasso di interesse riconosciuto su molti prodotti è sceso nel corso dell'ultimo anno, i migliori conti deposito continuano a offrire rendimenti interessanti.
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Per Bankitalia necessari flessibilità e pragmatismo
Anche il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, intervenuto all'assemblea dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), si è espresso sulla politica monetaria della BCE. Secondo il numero uno di Bankitalia, l'azione della BCE nei prossimi mesi dovrà essere improntata alla flessibilità e al pragmatismo.
Oltre all'inflazione, sono da tenere sotto controllo gli effetti sull'economia e sui prezzi dell'introduzione dei dazi USA e il rischio di deflazione. Secondo Panetta, è essenziale che la BCE decida volta per volta, sulla base dell'analisi del contesto attuale. Anche se il tasso di inflazione al momento non desta particolari preoccupazioni, l'economia europea rimane esposta a vari rischi, legati alla crescita delle economie locali, al rapporto euro/dollaro, alla frammentazione dei mercati finanziari all'interno dell'UE e allo scenario geopolitico.
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