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Inflazione sotto controllo: rimandato il prossimo taglio dei tassi?

I dati sull'inflazione nell'eurozona sono positivi e a certificarlo è l'Eurostat. Con ogni probabilità, questa stabilità dei prezzi si tradurrà in una corrispondente stabilità dei tassi BCE, che smetteranno di scendere dopo 8 tagli consecutivi. Ma il prossimo taglio appare solo rimandato.

24/07/2025
banca centrale europea
Tassi BCE stabili a luglio: gli effetti

I dati ufficiali dell'Eurostat confermano le previsioni positive sull'inflazione. Nell'eurozona i prezzi al consumo crescono su base mensile del 2%, mantenendosi entro i limiti auspicati dalla BCE. I dati consuntivi riflettono con abbastanza precisione le stime preliminari nei diversi Paesi membri, segno che i prezzi risultano finalmente sotto controllo e che i tassi BCE possono entrare in una nuova stagione di stabilità.

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Tassi BCE: attenzione a inflazione e crescita economica

Il 24 luglio è in calendario la prossima riunione del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. In quest'occasione la quasi totalità di analisti e di esperti si aspetta che la BCE opti per mantenere stabili il tasso sui depositi, attualmente al 2%, e il tasso sul rifinanziamento principale, ora al 2,15%.

Nonostante non dovrebbero esserci sorprese, la riunione è considerata cruciale per almeno due motivi:

  • la stabilità dei tassi interrompe il ciclo di tagli iniziato a fine 2023 e che ha portato il tasso sui depositi a passare dal 4% al 2%;
  • le decisioni prese dalla BCE in questa riunione daranno indicazioni utili su come le istituzioni europee intendono impostare la politica monetaria nei prossimi mesi.

La presidente della BCE, Lagarde, ha già anticipato nelle scorse settimane che nei prossimi mesi l'azione della Banca Centrale Europea sarà improntata alla cautela e alla flessibilità. Le decisioni verranno prese volta per volta basandosi sull'analisi del contesto macroeconomico, così da massimizzare l'efficacia delle politiche UE.

Sono diverse le metriche che sono sotto analisi e il cui andamento influenzerà le decisioni della BCE. Oltre all'inflazione, rilevano i dati relativi alla crescita dell'economia in UE, il rapporto tra euro e dollaro e l'evoluzione della guerra dei dazi con gli Stati Uniti.

Prezzi al consumo incerti

Mentre i dati sull'inflazione sono buoni, con l'indice di aumento dei prezzi al consumo che si mantiene intorno al valore obiettivo del 2%, sugli altri fronti c'è più incertezza. Secondo le previsioni il PIL crescerà poco, l'euro forte sul dollaro può indebolire l'economia UE e l'introduzione degli annunciati dazi USA al 30% può avere ripercussioni notevoli sulle imprese europee.

Tassi BCE: stabilità prima di nuovi tagli?

C'è molta attesa per le decisioni che saranno prese dalla BCE nella riunione di luglio. In base allo scenario attuale l'esito più probabile è la stabilità dei tassi, una situazione che però pare non essere destinata a durare a lungo.

Come abbiamo visto poco fa, è intenzione della BCE adattare le proprie decisioni di politica monetaria all'evoluzione del contesto economico. Gli analisti si aspettano comunque almeno un altro taglio entro fine anno e, secondo alcuni analisti, i tassi potrebbero scendere addirittura due volte entro i prossimi mesi.

La riunione chiave sarà quella di settembre, che potrebbe far riprendere la discesa dei tassi dopo la pausa estiva. Ulteriori interventi della BCE potrebbero arrivare in autunno o a dicembre, nel corso dell'ultima riunione dell'anno.

La stabilità dei tassi BCE comporta stabilità anche sui mercati finanziari. Sia chi si rivolge alle banche per ottenere prestiti e mutui sia chi vuole investire, magari scegliendo un conto deposito, può contare su condizioni poco volatili.

Nonostante il tasso sui depositi BCE sia al 2%, un tasso considerato neutro dato il livello dell'inflazione, i migliori conti deposito garantiscono rendimenti che arrivano fino al 3,38%. Il rendimento è tendenzialmente più elevato per i depositi vincolati rispetto a quelli liberi e per i depositi a breve termine (6 e 12 mesi) rispetto a quelli a medio termine (dai 24 mesi in su).

Questo appare quindi un buon momento per chi vuole far fruttare la propria liquidità scegliendo un conto deposito: si ha la possibilità di ottenere un rendimento superiore al tasso di inflazione e si può bloccare il rendimento per i prossimi mesi, evitando un potenziale abbassamento dei tassi di interesse fra pochi mesi.

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A cura di: Luana Galanti

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