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Saldo contabile e saldo disponibile: che differenza c’è?

21/09/2015
Saldo contabile e saldo disponibile: che differenza c’è?

Spesso non prestiamo attenzione ad alcuni dettagli legati all’operatività del nostro conto corrente. Poco male, perché nella maggior parte dei casi, se il conto è capiente, questi dettagli non impattano sull’operatività quotidiana. Non è questo il caso tuttavia del saldo contabile e del saldo disponibile, due voci legate al conto corrente che è importante conoscere e monitorare.

Innanzitutto approfondiamo la differenza tra le voci di saldo.
Secondo la terminologia bancaria, le espressioni che indicano il saldo di conto corrente sono tre: il saldo contabile, il saldo liquido e il saldo disponibile.

Il saldo contabile è la rilevazione, ad un momento puntuale, della differenza tra le operazioni registrate a credito e quelle registrate a debito. Solitamente viene fornito in ordine di data e coincide, a fine mese, con quanto riportato dall’estratto conto. Rientrano nel saldo contabile anche le partite postergate o “a scadere”, cioè le scritture contabili relative ad operazioni con valuta successiva alla chiusura del c/c.

Diverso il concetto di saldo liquido che viene determinato sulla base della cosiddetta "staffa", ovvero l’estratto conto scalare. Il saldo liquido si determina calcolando la differenza tra le operazioni a debito e quelle a credito. Tali operazione appaiono in ordine di valuta, che deve essere anteriore o eventualmente coincidente con la data di determinazione del saldo stesso.

Infine troviamo il saldo disponibile che è riferito ai conti correnti attivi ed è costituito dal fido utilizzabile dal correntista (come da saldo contabile); a questo importo vengono aggiunte eventuali rettifiche (in termini di partite dare e avere entranti, versamenti di assegni con valuta a maturare, ecc.) e sommato il margine disponibile sul fido per cassa concesso dall’istituto di credito.

In parole povere e volendo sintetizzare: il saldo contabile comprende tutte le operazioni registrate sul conto corrente visualizzabili all’interno della lista movimenti. Il saldo disponibile ci dice quanti soldi ci sono effettivamente sul conto, includendo anche quelli relativi a spese recenti e non ancora registrate nella lista movimenti.

Fatta questa distinzione, perché è importante per i consumatori ricordarsene al momento della consultazione del proprio conto? Semplice: perché per evitare di incappare in spiacevoli scoperti occorre monitorare il saldo disponibile che, a differenza di quello contabile, indica esattamente quanto soldi possono essere utilizzati al momento della consultazione.

Un altro dato da tener presente è la data disponibile, che indica il giorno dal quale si possono utilizzare somme per pagamenti e prelievi, mentre la data contabile è semplicemente il giorno in cui viene eseguita la registrazione di una operazione.

Si tratta probabilmente di particolari noti ai più, ma ricordiamoci che spesso proprio a causa di piccole disattenzioni si finisce con il conto in rosso, accollandosi interessi piuttosto salati sullo scoperto.

E’ eventualmente possibile attivare forme particolari di finanziamento, quali gli scoperti di conto concordati con la banca, a fronte di un limite di importo definito dalla banca e da interessi extra da corrispondere.

In linea di massima, è comunque preferibile, attraverso semplici accorgimenti, monitorare la salute del proprio conto. E, per ridurre ulteriormente le spese extra, non dimentichiamoci di verificare le migliori soluzioni disponibili sul mercato. Con una semplice comparazione delle offerte di conto corrente disponibili al momento, ad esempio su ConfrontaConti.it, è possibile capire qual è il conto più adatto e conveniente, in maniera gratuita e veloce.

A cura di: Alessia De Falco

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