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La straordinaria convenienza di un conto online

Pubblicato il 22/04/2016

Aggiornato il 26/09/2017

La straordinaria convenienza di un conto online

I conti correnti online diventano sempre più un’abitudine per gli italiani. A dimostrarlo i dati rilevati dall’Osservatorio di ConfrontaConti nei primi tre mesi dell’anno per canale d’uso: il 48,6% delle richieste sono di conti online, percentuale in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto allo scorso semestre ma del 20,6% rispetto al 2010.

Il 42,4% sceglie invece un conto con operatività sia online che in filiale e solo il 9% rimarrebbe ancorato alla sede fisica della banca come unico referente per il suo conto.

La cosa più sorprendente è che a crescere non sono solo gli utenti più giovani, ma anche gli over 55, che comunque operano nel 39,1% dei casi esclusivamente online, quando erano solo il 19,2% nel 2010.

Una recente ricerca dell’Osservatorio finanziario per il Corriere della Sera condotta sulle prime 13 banche a rete e sui 20 principali istituti di credito in Italia, ha rilevato dati sorprendenti sulla convenienza dei conti diretti rispetto a quelli tradizionali: 10 euro in media all’anno il costo del conto di una famiglia che sceglie di operare online con 228 operazioni all’anno, contro 131 euro per un conto tradizionale.

L’abbattimento dei costi delle banche in termini di personale e mantenimento della filiale si traducono infatti in minori costi per il cliente finale, che sacrificherà la presenza fisica del suo interlocutore con un’operatività più autonoma, ma che potrà ottenere in un anno un risparmio considerevole.

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Un altro divario importante rilevato dalla ricerca è la differenza di costo tra un bonifico su altro istituto con addebito in conto realizzato in filiale e online, visto che recandosi in banca si paga fino a 4,4 euro contro gli 8 centesimi spesi con una banca digitale. Allo stesso modo, prelevare con il bancomat su un altro istituto costa 1,85 euro se si ha un conto tradizionale e 42 centesimi in media con una banca multicanale.

Lo stesso si può dire per il costo della carta di credito, 30 euro l’anno contro 8,76 euro e della spesa per il bancomat, che nel primo caso ha un costo di 10 euro contro gli 85 centesimi di una banca diretta.

C’è poi un ulteriore fattore fondamentale che in questo momento, dopo l'episodio del crollo delle quattro banche, l’introduzione del bail-in e i tassi negativi dei titoli di Stato e della Bce, fa pensare che avere una banca online sia più sicuro che sceglierne una fisica: la solidità patrimoniale. Una banca diretta, che opera online, è più sicura semplicemente perché concede una minore quantità di prestiti. Se consideriamo infatti il Cet1, il parametro che misura il rapporto tra il capitale primario e le attività ponderate per il rischio, vediamo che contro il valore medio dell’11% delle banche tradizionali (il minimo stabilito dalla Bce è dell’8%), le banche a rete registrano un minimo del 18,6% per arrivare in alcuni casi al 46,7% di Widiba, la banca multicanale del gruppo Mps.

È per tutti questi motivi e per la centralità del cliente imposta dalla svolta digitale, che si moltiplicano ogni anno gli utenti che abbandonano la filiale per aprire un conto online. Perché con una banca in rete il cliente può intervenire, dire la sua e influenzare le decisioni della banca: un esempio su tutti, l’operazione di Widiba che ha fatto decidere il tasso di interesse del suo conto alle interazioni dei clienti sui social: quanti più like, tanto più punti guadagnava il tasso. Il risultato è stato di 140 mila clienti in 18 mesi con 6,8 miliardi di masse gestite.

Complice dell’impennata del digital banking, il mobile, con 4,4 milioni di utenti che operano attraverso le app delle banche multicanale e una crescita del 67% rispetto al 2014. Secondo i dati Nielsen, dai 4 milioni di user online del 2005 si è arrivati ai 10,7 milioni nel 2015, cresciuti del 12,5% rispetto all’anno precedente. E la previsione per il futuro è che gli utenti diventeranno 21 milioni nel 2017 su un totale di 38 milioni, mentre l’operatività in filiale si ridurrà del 30% entro il 2020.

Ma qual è, secondo la classifica stilata dall’Osservatorio Finanziario, la banca in rete più conveniente? Websella di Banca Sella vince la sfida, con il conto Websella.it a solo 83 centesimi l’anno, seguita da Youbanking del Banco Popolare al costo di 2 euro e Widiba con Smart che arriva a 3,8 euro. A seguire troviamo Webank, il cui costo del conto corrente è di 4,35 euro, ING Direct con il Conto Arancio a 5 euro e Hello bank! di Bnl con Hello!Money a 5,50 euro. Il costo più alto rilevato è quello di IW Conto di IWBank Private Investiment con 58 euro al mese, comunque quasi meno della metà rispetto al costo di un conto tradizionale.

A cura di: Paola Campanelli

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