L’incubo dei tassi negativi tiene svegli i correntisti europei
Aggiornato il 27/09/2017

Dopo avervi parlato su ConfrontaConti.it, la settimana scorsa, di Satispay, la app per pagare senza carta, oggi cambiamo radicalmente argomento; ultimamente infatti non dormono sonni tranquilli i correntisti europei, attanagliati dal problema dei tassi d'interesse negativi. L'Eurotower, per stimolare l'economia e portare l'inflazione sempre più vicina al target del 2%, ha adottato una politica monetaria ultra-espansiva, volta a favorire la liquidità e dunque gli investimenti.
Nel Vecchio Continente, però, sempre più istituti di credito spinti dalla decisione della BCE di tagliare ulteriormente i tassi sui depositi, hanno deciso scaricare sui correntisti l'onere impostogli dalla Banca Centrale, applicando tassi negativi su alcune tipologie di deposito. Stiamo parlando della Raiffeisen Gmund, della Rotschild e della Royal Bank of Scotland, solo per citarne alcune. Novità anche in casa Postbank che ha detto addio ai conti gratuiti riservandoli solo ai giovani fino a 22 anni e ai clienti con entrate minime di 3mila euro mensili.
Altro che interessi sul conto: depositare delle somme in banca d'ora in poi potrebbe avere un costo.
Perché le decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea si ripercuotono sui correntisti? L'istituto guidato da Mario Draghi, dopo aver tagliato il costo del denaro ripetutamente è arrivato ad applicare tassi negativi sulle somme in euro depositate dai risparmiatori, che gli istituti a loro volta depositano presso la Banca Centrale. Francoforte, dunque, preleva delle commissioni su questi fondi che per il momento solo alcune banche commerciali scaricano sulla clientela.
Così si spiega la lettera che molti avranno ricevuto a casa dalla propria banca nella quale si legge: "come saprà, il 10 marzo scorso la BCE ha deciso di abbassare ulteriormente il tasso negativo applicato ai conti di deposito da meno 0,30% a meno 0,40%", quindi "ai fini della corretta gestione il nostro istituto si vede costretto a ripercuotere sulla clientela il suddetto aumento relativo agli oneri finanziari", in particolare "per i saldi in conto superiori a centomila euro" a partire dal 15 giugno. E' così, per la prima volta in Europa, i benestanti si vedranno costretti a pagare per conservare i propri risparmi.
Cosa succede in Italia? Per il momento non è il caso di allarmarsi: sono in molti, infatti, a credere che le banche italiane difficilmente decideranno di introdurre i tassi negativi, anche se dovranno in qualche modo far fronte alle loro nuove spese. Per ora nei dati ABI di luglio il tasso praticato sui depositi si attesta allo 0,46%.
A preoccupare i risparmiatori, però, non sono i tassi d'interesse negativi bensì l'aumento delle commissioni su carte, mutui e prestiti. Tra tutte citiamo il bancomat Banco Posta Click, gratuito sin dal lancio nel 2008, che d'ora in poi avrà un canone mensile di 1 euro. Ma non è il solo: esempi simili si trovano anche in CheBanca e Ubi, che hanno alzato il canone dei propri conti.
Come fare ad individuare il conto corrente più conveniente? Usando il comparatore ConfrontaConti.it, che con pochi click troverà l’offerta più adatta alle proprie esigenze. Ad esempio, se oggi 26 agosto, un quarantenne milanese volesse depositare 100.000 euro su un conto che non utilizzerà frequentemente, troverà vantaggiosa l’offerta di Credem, Conto più, che offre interessi netti pari a 297,11 a fronte di costi totali pari a 174,88 euro, vale a dire un ricavo netto di 122,23 euro l’anno.
Da segnalare che i tassi d'interesse negativi non sono solo prerogativa dei depositi, visto che da qualche mese sono offerti anche dai titoli di stato in diversi paesi europei. La prima di tutti è stata la Germania ma ormai anche i rendimenti dei titoli di Stato italiani a breve scadenza sono finiti sotto lo zero.