I conti correnti piacciono anche alla Generazione Z
L’Osservatorio di ConfrontaConti.it registra un’impennata di richieste di conti correnti da parte dei 18-25enni. I conti online, semplici anche da gestire grazie alle app e ai sistemi di riconoscimento digitale, attirano sempre più giovanissimi, che se ne servono soprattutto per ricevere accrediti.
Si aprono in pochi minuti e consentono di gestire le operazioni quotidiane, effettuare versamenti e pagamenti o accreditare lo stipendio. Sono i conti online, semplici anche da gestire grazie alle app e ai sistemi di riconoscimento digitale, che attirano sempre più giovanissimi, correntisti tra i 18 e i 25 anni che se ne servono principalmente per ricevere gli accrediti di denaro.
A dare testimonianza del nuovo trend sui conti correnti è l’Osservatorio di ConfrontaConti.it, che nel secondo semestre del 2021 registra un aumento dal 6,7% all’8,7% delle richieste di conti correnti da parte dei 18-25enni.
In testa alle richieste troviamo sempre la fascia d’età dai 26 ai 40 anni, che cresce dal 36,5% al 39,3%, mentre gli over 55 perdono punti e passano dal 23,2% al 20,7% del campione rilevato nel secondo semestre.
Boom di conti online anche tra gli over 55
Quasi 7 richieste su 10 sono per un conto corrente solo online (67,5%), mentre il 28,5% richiede un conto da gestire online e all’occasione anche in filiale. Si riduce ancora la fetta di utenti che scelgono un conto tradizionale, e passa dal 4,7% al 4,0% della seconda metà del 2021.
Il conto online non piace solo ai giovani, perché la pandemia fa registrare una crescita del canale online per tutte le fasce d’età: i giovanissimi, che passano dal 67,0% al 69,7% del campione rilevato, i 26-40enni che crescono dal 65,1% al 70,6%, i 41-55enni che passano dal 63,2% al 66,3% e gli over 55 che registrano un balzo dal 59,4% al 62,5%.
Crescono i piccoli importi
Dalle rilevazioni dell’Osservatorio di ConfrontaConti.it emerge anche come l’analisi del saldo medio attivo dei conti registri una crescita degli importi minori o uguali a 1.000 euro nella seconda metà del 2021, che passano dal 13,4% al 14,8%: contemporaneamente si riducono gli importi superiori ai 10.000 euro, passando dal 42,9% al 41,1%.
Il dato sul saldo medio evidenzia anche un calo dei valori, da 20.244 euro a 19.806 euro, derivante dall’accumulo di denaro conseguenza dalle chiusure forzate durante il lockdown di un anno fa. I numeri sono comunque da record, soprattutto se confrontati con i primi anni della serie storica, e i minimi raggiunti nel secondo semestre del 2012 di soli 8.988 euro.
Conti più economici con meno operazioni
La prima conseguenza dello “svecchiarsi” dei conti correnti è la crescita di richieste con operatività bassa, dal precedente 25,9% al 38,3% del secondo semestre dell’anno 2021. Ricordiamo che l’opzione operatività bassa prevede un totale di 20 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti.
Perdono molti punti e passano dal 50,5% al 39,9% le richieste di conti con operatività media (totale di 60 operazioni) e dal 23,6% al 21,8% i conti con operatività alta (totale di 120 operazioni l’anno).
Più conti al Sud e al Centro
I nuovi numeri che vedono i conti correnti arrivare a un’utenza più giovane determinano anche una lieve ridistribuzione delle percentuali lungo la Penisola.
Il Nord perde qualche punto e passa dal 73,2 al 71,2% delle richieste totali, il Centro dal 14,6 al 15,3% e il Sud e le Isole dal 12,2 al 13,5% della domanda, oltre un punto percentuale in più rispetto al primo semestre.