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Parlare di risparmi è noioso? Ecco i costi della pigrizia

I ritardi diffusi in materia di educazione finanziaria hanno un costo non trascurabile nella misura in cui possono portare a effettuare scelte di risparmio e di investimento non in linea con il proprio profilo. Ecco qualche trucco per minimizzare i rischi.

08/09/2023
insegnamenti finanza
Educazione finanziaria

Dedicare del tempo a informarsi sui temi del risparmio e degli investimenti – magari una volta tornati alle abitudini post-vacanziere – è sicuramente importante, perché conoscere è il modo migliore per fare scelte consapevoli, destinate a produrre effetti positivi sul proprio portafoglio.

Le statistiche internazionali bocciano le conoscenze degli italiani

Diverse ricerche internazionali condotte sul tema collocano l’Italia agli ultimi posti in Occidente per alfabetizzazione finanziaria. In particolare, le rilevazioni dell’Ocse ci vedono al penultimo posto tra 26 Paesi considerati, davanti alla sola Malta. Entrando nello specifico, la Penisola è 20esima quanto a conoscenze, ma ultima in merito ai comportamenti. In sostanza, tanti di noi hanno un’idea generica di cosa significa imparare a investire, ma poi nei fatti non mettono in pratica queste nozioni.

Secondo l’ultimo “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane”, realizzato dalla Consob, le conoscenze finanziarie degli italiani sono mediamente limitate sia per quel che concerne i concetti di base (ad esempio, la nozione di diversificazione degli investimenti è compresa solo dal 50% degli intervistati), sia relativamente agli strumenti finanziari (la quota di risposte corrette a domande su conto corrente, azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento rimane al di sotto del 60%) e alla capacità di rilevare il grado di rischi del singolo investimento. Quattro intervistati su cinque hanno affermato di trovare difficoltà nel gestire le proprie finanze.

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I mutui e i risparmi sul conto

Per quasi un decennio la Banca Centrale Europea ha tenuto a zero i tassi di interesse, in modo da consentire all’economia dell’area di risollevarsi prima dalla crisi del 2008 (scaturita dallo scoppio della bolla sui mutui subprime negli Usa), quindi da quella pandemica. In quel periodo, i mutui a tasso fisso presentavano livelli leggermente superiori a quelli a tasso variabile eppure in tanti hanno fatto la seconda scelta, che poi si è dimostrata sconveniente, quando i tassi hanno iniziato a salire.

Lo stesso discorso vale per i risparmi, che sono cresciuti sensibilmente dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19, e che, vista la situazione dei tassi e del carovita, suggerisce di prendere seriamente in considerazione l’opzione dei conti deposito, strumenti collegati a un conto corrente, che rispetto a quest’ultimo offrono un’operatività limitata. Si distinguono in conti deposito liberi e vincolati, con questi ultimi che offrono un rendimento più elevato a fronte dell’impegno a non prelevare la somma versata per un dato periodo di tempo, di solito tra uno e cinque anni. Non si tratta di un vincolo in termini assoluti, dato che il risparmiatore può sempre attingere a questi risparmi, ma in quel caso dovrà fare i conti con una penale che comprimerà il rendimento.

Navigando su Confrontaconti.it è possibile farsi un’idea della situazione di mercato compilando il form disponibile sul sito senza necessità di sottoscrivere un prodotto. Si scopre così che alcuni conti attualmente offrono il 4,75% annuo per un vincolo di 24 mesi e il 5% per 60 mesi. Rendimenti competitivi sia rispetto alle altre asset class, sia ai Titoli di Stato, fermo restando che uno dei principi cardine dell’investimento è la diversificazione, per cui è sempre bene distribuire il proprio patrimonio in varie destinazioni per ridurre i rischi e puntare a una crescita per gradi del proprio portafoglio.

Quanto alla tassazione, è quella ordinaria del 26%. Dunque, se si investono 10 mila al tasso del 5%, il rendimento lordo sarà di 500 euro all’anno e quello netto di 370 euro.

In conclusione, l’educazione in tema di investimenti è fondamentale per comprendere le caratteristiche, il potenziale e i rischi legati alle varie soluzioni. Un investitore consapevole è portato a fare scelte di medio-lungo periodo, senza farsi condizionare troppo dagli alti e i bassi tipici del breve termine.

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A cura di: Luigi dell'Olio

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