Pos obbligatorio: i costi e i vantaggi del servizio
In Italia sia professionisti che esercenti sono tenuti ad accettare i pagamenti digitali. L'uso del Pos è consentito anche per spese di piccolo importo. Chi non rispetta l'obbligo rischia una sanzione di 30 euro per ogni scontrino, a cui va aggiunto il 4 per cento dell'importo dell'operazione.

Sempre più pagamenti digitali nel nostro Paese. In Italia queste transazioni sono ormai all’ordine del giorno e nel settore della ristorazione sono arrivati a mettere a segno un + 44,4% rispetto al 2022. Lo rivela l’Osservatorio Caffè e Ristoranti Cashless 2023 di SumUp che vede la città di Modena piazzarsi al primo posto per la crescita più alta di tali operazioni: + 82,2%. Conquistano il podio anche Ancona (+54,1%) e L’Aquila (+ 51,7%). Seguono poi Biella (+50,8%); Piacenza (+49,9%) e Varese (+46,9%).
Dall’indagine emerge che il valore medio dei pagamenti digitali in Italia è di 23,4 euro. A Oristano lo scontrino digitale ha una media più bassa: 15,5 euro, mentre Aosta presenta il più alto con 38,5 euro di media. Oggi sempre più consumatori ed esercenti si trovano in sintonia con i pagamenti cashless che rappresentano un mezzo sicuramente sicuro, in grado di scoraggiare anche la diffusione di banconote false.
Un dato, quello della crescita dei pagamenti digitali, che trova conferma anche in una ricerca della Banca d’Italia che rimarca un maggior uso di carte di credito, bonifici e bancomat rispetto al passato. Stessa osservazione rilevata dal Politecnico di Milano che ha evidenziato anche il successo del "buy now pay later", che consente di dilazionare le spese in più rate. Le carte di credito ormai sono sempre più diffuse tanto da arrivare a quota 101 miliardi di euro nel 2022.
Ad incoraggiare i pagamenti elettronici è inoltre senza alcun dubbio l’obbligo del POS, introdotto senza sanzioni e da poco scattato anche per i tabaccai, categoria finora esonerata. Oggi, infatti, la legge prevede che questa forma di pagamento debba rappresentare sempre un’opzione per i consumatori. In caso contrario scatterà una sanzione. Le multe per chi non rispetta il POS obbligatorio sono state introdotte, infatti, nel 2021 e rese applicabili da giugno 2022. Chi non dispone del POS può incorrere in una sanzione di 30 euro per ogni scontrino, a cui va aggiunto il 4% dell’importo dell’operazione. Questo strumento può essere utilizzato per qualsiasi tipo di importo, anche per i più piccoli.
Di POS disponibili sul mercato ve ne sono tanti, a seconda anche del tipo di uso e dei costi che un commerciante, il titolare di un’attività o un libero professionista intende affrontare. Vi sono, ad esempio, quelli da banco, collegati tramite linea telefonica; quelli mobili che si collegano alla rete GMS o GPRS o anche a uno smartphone e infine gli Smart Pos che prevedono anche funzionalità aggiuntive e che consentono tra le tipologie di pagamento perfino quelle con QRcode.
Cos'è il credito d’imposta sulle commissioni per i pagamenti elettronici?
Gli imprenditori e i lavoratori autonomi, che presentano nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori ai 400.000 euro, possono accedere a un credito d’imposta sulle commissioni per le transazioni effettuate mediante sistemi di pagamento elettronici. Tale misura è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate da consumatori privati tramite strumenti di pagamento tracciabili. Un intervento pensato proprio per aiutare e tendere la mano ad alcuni operatori.
Tra le ultime novità, in termini fiscali, vi è anche il bonus per chi aggiorna i registratori di cassa telematici. Il provvedimento, firmato a giugno dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, prevede un’agevolazione pari al 100% della spesa, fino a un massimo di 50 euro per ogni misuratore fiscale. La misura si rivolge a chi adegua tali registratori alle nuove disposizioni relative alla memorizzazione e alla trasmissione al Fisco dei dati dei corrispettivi giornalieri.
Arriva l'accordo per la riduzione dei costi
Nei giorni scorsi le associazioni di categoria, l'Abi (Associaizone bancaria italiana) l'Apsp (Associazione italiana prestatori servizi di pagamento) hanno sottoscritto un "Protocollo d'intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici". Un'intesa volta alla riduzione dei costi nei pagamenti con il POS. L'intento dell'accordo è abbassare, infatti, i costi delle transazioni di basso valore, ovvero di un importo non maggiore a 30 euro. Il protocollo, tra le principali associazioni delle imprese e quelle dei soggetti che gestiscono i pagamenti, è arrivato in seguito alla decisione del Governo di istituire con l'ultima legge di Bilancio un tavolo volto a tagliare i costi della moneta elettronica.