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POS obbligatorio anche per i tabaccai: cosa cambia

L’Agenzia per le Dogane e i Monopoli ha revocato la delega che esentava i tabaccai dall’obbligo di accettare i pagamenti con POS per la vendita di prodotti di monopolio, valori bollati e postali. Gli esercenti che non rispettano l’obbligo possono essere multati.

12/07/2023
pos con carta di credito inserita
Revocata la misura che esentava i tabaccai dall'obbligatorietà del POS

A partire dalla fine del mese di giugno anche i tabaccai devono adeguarsi all’obbligo di accettare i pagamenti con POS. Questa categoria di esercenti era stata esentata con un provvedimento ad hoc adottato lo scorso ottobre dall’Agenzia per le Dogane e i Monopoli (ADM). Ora la stessa Agenzia fa dietrofront e così i tabaccai sono equiparati a tutti gli altri commercianti.

Cosa cambia per i tabaccai

Con la Determinazione direttoriale numero 355282/RU del 26 giugno 2023 l’ADM ha stabilito la revoca della precedente Determinazione direttoriale che esentava i tabaccai dall’uso del POS per la vendita di:

  • valori bollati,
  • prodotti di monopolio,
  • prodotti postali.

Le motivazioni per le quali il precedente direttore dell’ADM aveva deciso di concedere la deroga sono legate al fatto che si tratta di prodotti per i quali il ricavo dei tabaccai è molto ridotto. Il margine di guadagno su questi prodotti, infatti, varia grossomodo tra il 5 e il 10% del prezzo finale pagato dal consumatore e le commissioni addebitate alla tabaccheria per l’utilizzo del POS rischierebbero di intaccare e persino azzerare il profitto dell’esercente.

A distanza di pochi mesi dalla precedente determinazione la stessa ADM ha deciso di tornare sui suoi passi, tenendo conto delle evoluzioni delle offerte di POS presenti sul mercato. Come ha specificato il nuovo direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse, con la diffusione di offerte che hanno commissioni azzerate per le microtransazioni di importo fino a 10 euro e soluzioni di pagamento a canone fisso o con commissioni ridotte vengono meno le condizioni che hanno giustificato finora l’esenzione e l’utilizzo del POS per l’acquisto dei prodotti venduti in esclusiva dai tabaccai non è più ritenuto svantaggioso per gli esercenti.

Da fine giugno, dunque, è possibile pagare con bancomat, carte di credito e prepagate anche le sigarette, i gratta e vinci, le marche da bollo e i francobolli, solo per fare qualche esempio. La novità riguarda circa 50.000 tabaccherie in tutta Italia, che vengono così equiparate a tutti gli altri commercianti che sono obbligati ad accettare i pagamenti elettronici da giugno dello scorso anno.

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Quali sono le sanzioni previste per chi non accetta i pagamenti con il POS

La legge prevede una sanzione per gli esercenti obbligati ad accettare i pagamenti con il POS che non ottemperano a questo obbligo. La sanzione è composta da una quota fissa pari a 30 euro e da una quota variabile, pari al 4% dell’importo della transazione.

L’importo della sanzione è lo stesso per tutte le categorie di commercianti e professionisti che hanno l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici e si applica a ogni genere di transazione.

Le sanzioni sarebbero dovute entrare in vigore già dal luglio 2020, ma la loro introduzione è stata rinviata più volte, fino a diventare effettive a partire da giugno 2022.

La sanzione non viene addebitata solo in caso di guasto del dispositivo e quindi di impossibilità tecnica nell’accettare il pagamento fatto attraverso la moneta elettronica.

Le agevolazioni fiscali previste per gli esercenti

Nonostante l’obbligo di POS sia stato contestato da alcuni commercianti e da qualche associazione di categoria a causa dei costi elevati delle commissioni a carico degli esercenti, gli italiani scelgono sempre più spesso di pagare con bancomat, carte di credito e carte prepagate, anche gli acquisti in negozio.

Di recente il Netcomm Forum Digital Payment ha reso noto che nel corso del 2022, per la prima volta, i pagamenti con il bancomat hanno sorpassato i pagamenti fatti in contanti nei punti vendita.

Oltre a una graduale riduzione delle commissioni addebitate dalle banche, gli esercenti possono beneficiare anche di incentivi fiscali. In particolare, chi ha un fatturato al di sotto dei 400.000 euro annui per l’anno fiscale 2023 può ottenere un credito d’imposta pari al 30% dell’importo pagato per le commissioni.

A cura di: Luana Galanti

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