Per la prima volta il bancomat supera i contanti nei negozi
In cinque anni i pagamenti in contanti sono scesi di oltre il 22% e per la prima volta nei negozi si è pagato più con il bancomat che con le banconote. Pagamenti contactless, wallet digitali e app di pagamento sempre più diffusi per acquisti online e nei punti vendita.

I pagamenti elettronici battono i pagamenti in contanti e per la prima volta in Italia il contante non è il mezzo di pagamento più utilizzato nei negozi. A certificarlo è il Netcomm Focus Digital Payment, giunto alla sua quinta edizione, che ha analizzato le abitudini di pagamento degli italiani online e in circa 43.000 punti vendita fisici.
Pagamenti nei negozi: in cinque anni -22% per i contanti
Analizzando come è cambiato il modo in cui gli italiani scelgono di pagare nei negozi il primo dato che salta all’occhio è la forte riduzione delle transazioni fatte in contanti. Da marzo 2018 ad aprile 2023 la percentuale di persone che sceglie di pagare in contanti è passata da oltre il 55% a poco più del 33%.
La riduzione del numero dei pagamenti in contanti è stata compensata dall’uso degli strumenti di pagamento digitali e in particolare dalla crescita dell’uso del bancomat, delle carte contactless e delle app di pagamento.
A incentivare l’uso dei pagamenti digitali probabilmente sono state anche le misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus: preferire il pagamento senza contatto fa risparmiare tempo, è più sicuro rispetto a maneggiare le banconote e sta diventando un’abitudine per un numero crescente di italiani.
Considerando anche le misure legislative prese a livello comunitario per la lotta all’evasione fiscale e per ridurre ulteriormente la circolazione dei contanti, è lecito aspettarsi un ulteriore aumento dell’uso degli strumenti di pagamento digitali nei prossimi anni.
Acquisti online: i pagamenti digitali superano l’80%
La diffusione dei pagamenti digitali è ancora più forte per gli acquisti online. In questo caso i sistemi di pagamento digitali, tra wallet e carte, coprono oltre l’80% delle transazioni e i pagamenti in contanti alla consegna hanno un peso molto contenuto.
Le motivazioni che spingono le persone a scegliere di pagare con uno strumento digitale piuttosto che in contanti sono legate sia ad aspetti pratici sia ai costi associati a ogni metodo di pagamento. Mentre per l’acquirente, infatti, i pagamenti con carta sono gratuiti, in caso di pagamento con contrassegno è necessario saldare una commissione aggiuntiva.
Il metodo di pagamento più utilizzato nel caso degli acquisti online è l’uso di un wallet digitale, scelto nel 35,5% dei casi. Per oltre un quarto delle operazioni si ricorre al pagamento tramite PayPal con addebito sulla carta collegata al wallet, mentre per la restante quota si sceglie di pagare con il saldo PayPal.
Circa metà delle transazioni complessive, invece, viene conclusa con carte di credito e prepagate. In totale wallet digitali e carte vengono usati in oltre 85 acquisti su 100. Il peso degli altri metodi di pagamento è dunque marginale: chi sceglie di pagare con bonifico bancario, alla consegna o con buoni acquisto rappresenta una percentuale trascurabile e il contante viene scelto solo nel 2,5% dei casi.
È interessante notare, inoltre, che più della metà degli acquisti online viene fatta tramite dispositivi mobili e, in particolare, mediante lo smartphone. A preferire questa modalità di acquisto sono soprattutto i più giovani: nella fascia di età fino a 25 anni gli acquisti tramite smartphone rappresentano infatti circa i due terzi del totale.
Nonostante la percentuale di diffusione dei pagamenti digitali in Italia stia aumentando, il nostro Paese è in ritardo rispetto al contesto internazionale. Secondo Roberto Liscia, presidente Netcomm (Consorzio italiano del Commercio digitale), nel 2021 la percentuale dei pagamenti fatti tramite portafogli digitali era del 50% in tutto il mondo, mentre in Europa ci si fermava a poco più di un quarto delle transazioni totali.
Accettare i pagamenti digitali non è solo un modo per soddisfare le scelte di pagamento dei consumatori, ma è utile anche per rafforzare la relazione e il rapporto di fiducia che si viene a creare tra il venditore e l’acquirente.