Multe e debiti con l’Erario: arrivano i pagamenti a rate
In Italia ci sono oltre 30 miliardi di tasse e multe non pagate. Così il Fisco ha deciso di cambiare rotta. Da quest'anno i piani di pagamento si allungano per chi è in difficoltà. Se il debito non supera i 120 mila euro, è sufficiente una richiesta in cui si evidenzia una temporanea situazione di difficoltà.

L’obiettivo è incentivare i pagamenti dei contribuenti, offrendo una rateizzazione che venga incontro a coloro che sono in maggiore difficoltà, ma che al tempo stesso consenta allo Stato di recuperare gli arretrati e non perdere troppo gettito.
Cartelle esattoriali da saldare a rate
Secondo quanto riportato dai media, in Italia ci sono tasse e multe non pagate per 33,3 miliardi di euro. Per fare un confronto, la manovra di Bilancio 2025 - che ha previsto una serie di misure per gli italiani, a cominciare dal mancato adeguamento pieno degli assegni pensionistici oltre una certa soglia, per proseguire poi con i tagli alle detrazioni fiscali, vale 30 miliardi di euro.
Ora il Fisco punta sulle rateizzazioni per incentivare i contribuenti a versare, considerato che la strategia delle definizioni agevolate (le cosiddette “rottamazioni”) hanno fatto sì incassare oltre quattro miliardi e mezzo di euro nel 2024 (che si aggiungono agli oltre sette miliardi del 2023), ma hanno comportato per lo Stato minori entrate per circa un miliardo, a fronte della rinuncia a sanzioni, interessi e aggio (il compenso correlato alla responsabilità di esercizio del concessionario).
Ma come si è arrivati ad accumulare ritardi per 33,3 miliardi di euro? Un’analisi de Il Sole 24 Ore spiega che si tratta dell’ammontare relativo ai piani di rientro concessi nel tempo e sui quali l’agente pubblico della riscossione (prima Equitalia e ora agenzia delle Entrate della Riscossione) ha costruito una vera e propria certezza negli anni, in un mare magnum di crediti difficilmente recuperabili. Secondo l’ultimo aggiornamento del 30 novembre 2024, su 9,7 i miliardi di euro incassati attraverso ruoli e cartelle, ben 4,3 miliardi arrivano da pagamenti scaglionati nel tempo.
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Meccanismo di pagamenti a rate in vigore da inizio 2025
Dal 1° gennaio 2025 i piani di pagamento si allungano per chi è in difficoltà. Se il debito complessivo non supera i 120 mila euro, è sufficiente una semplice richiesta che evidenzia una temporanea situazione di obiettiva difficoltà, per vedersi accordare una diluizione dei pagamenti fino a un massimo di 84 rate mensili. Sempre con lo stesso ammontare, se si documenta lo stato di difficoltà attraverso l’Isee, è possibile accedere a un piano da 85 a 120 rate, sempre con cadenza mensile.
Se invece il debito è più elevato, la documentazione della temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria permette di ottenere fino a un massimo di 120 rate mensili.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha messo a punto un simulatore, accessibile senza registrazione, che consente di farsi un’idea più precisa del funzionamento. Una volta indicato a quale tipologia di contribuente si appartiene e l’importo del debito arretrato, il sistema indica il numero di rate che possono essere concesse.
L’obiettivo è velocizzare il recupero degli arretrati
In parallelo alle rateizzazioni, si punta a velocizzare il recupero degli arretrati. E al discarico dei crediti inesigibili, una volta decorsi cinque anni dall’affidamento del carico.
Per i piani di rientro, sono stati individuati due parametri dell’effettivo stato di difficoltà:
- l’Isee per le persone fisiche e le imprese individuali in contabilità semplificata;
- l’indice di liquidità per gli altri soggetti.
Per evitare abusi verranno semplificati (parliamo al futuro in quanto occorrerà un provvedimento normativo ad hoc) nuovi atti impositivi, tra i quali gli avvisi di recupero dei crediti d’imposta. Un’innovazione dettata dalla volontà di avviare immediatamente le operazioni di recupero forzato senza la notifica della cartella di pagamento.
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