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Risparmio e investimenti: ecco perché avanza il digitale

Cresce l'adozione dei canali digitali in materia di risparmio e investimenti. con un impiego sempre più massivo degli smartphone. È quanto emerge dal quattordicesimo Rapporto dell’Osservatorio Digital Banking di Abi Lab, secondo cui il numero di clienti attivi da app è cresciuto del 5,5% rispetto al 2023.

25/08/2025
una ragazza tiene uno smartphone in mano
Il digitale avanza anche nella gestione del conto corrente

La banca è sempre più a portata di smartphone, che si tratti di movimentare il conto corrente, di richiedere un prestito o mutuo o di sottoscrivere un investimento come può essere un conto deposito. Nel 2024, l’uso del mobile banking ha staccato quello da computer, segnando un nuovo passo avanti nella transizione digitale del settore finanziario.

È quanto emerge dal quattordicesimo Rapporto dell’Osservatorio Digital Banking di Abi Lab, secondo cui il numero di clienti attivi da app è cresciuto del 5,5% rispetto al 2023.

Nell’80% delle banche analizzate, gli utenti da mobile superano quelli da portale web. In parallelo, aumentano anche le operazioni dispositive (+16%): oltre 400 milioni effettuate via app solo nell’ultimo anno, con un vero boom dei bonifici istantanei (+50,6%) che superano i 57 milioni.

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Più investimenti in tecnologia e sicurezza

L’accelerazione digitale è sostenuta anche dagli investimenti. “Le banche operanti in Italia hanno progressivamente aumentato gli investimenti in tecnologia, che nel 2024 hanno raggiunto i 6,3 miliardi di euro”, sottolinea Marco Elio Rottigni, direttore generale dell’associazione che rappresenta le banche operanti in Italia. “Tra le principali priorità si confermano anche gli investimenti in cybersecurity, che tra il 2020 e il 2024 sono stati di oltre 2 miliardi”.

La sicurezza rimane un pilastro imprescindibile: in un ecosistema sempre più connesso, la protezione dei dati e delle operazioni da minacce informatiche richiede un approccio proattivo, che coinvolge sia infrastrutture IT sia formazione degli utenti.

Servizi su misura e più app per tutti

La digitalizzazione non si ferma all’interfaccia, ma coinvolge l’intera esperienza d’uso. Il 68% delle banche italiane offre oggi più di una app: a quella tradizionale si affiancano strumenti specifici per singoli servizi (es. gestione del credito o investimenti). Il risultato è una maggiore personalizzazione: pagamento con F24 (91%), scannerizzazione con fotocamera (77%), strumenti di gestione finanziaria personale (50%).

Il digitale per carte e mutui

Il digitale arriva anche al credito: oggi il 60% degli istituti permette di richiedere carte di credito online, il 59% consente la sottoscrizione end-to-end di prestiti personali, mentre il 23% offre il mutuo completamente online. Il 15% propone persino prestiti “green”, segno di una crescente attenzione alla sostenibilità, anche nei canali digitali.

Chatbot e assistenza virtuale, ma non solo

L’intelligenza artificiale sta trasformando anche la relazione tra banca e cliente. Il 68% delle banche offre la chiamata di supporto attivabile via app, il 53% ha integrato una chat con operatore, mentre il 45% utilizza chatbot basati su AI, in grado di fornire risposte rapide a dubbi e richieste standard. Anche l’offerta si frammenta sempre di più: entro il 2025 il 50% delle banche proporrà servizi dedicati ai minori di 18 anni, il 41% ai giovani adulti (18-35 anni), mentre il 37% e il 32% punteranno rispettivamente su liberi professionisti e su clienti attenti ai temi ESG.

Conti deposito, ritorno al futuro

In parallelo alla digitalizzazione dell’operatività bancaria, si assiste al ritorno d’interesse verso strumenti di risparmio semplici ma efficaci, come i conti deposito. Dopo anni di rendimenti nulli, l’attuale rallentamento dell’inflazione e i tassi di riferimento ancora elevati rendono queste soluzioni nuovamente interessanti in termini reali. Il tutto con la possibilità, ormai quasi universale, di attivarli direttamente online, spesso tramite l’app della propria banca o di operatori fintech specializzati.

Un’opportunità particolarmente apprezzata da chi non vuole esporsi alla volatilità dei mercati, ma cerca comunque una protezione dall’erosione del potere d’acquisto.

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In alcuni casi, i conti deposito vincolati a 12 o 24 mesi offrono tassi nominali fino al 3%, con sottoscrizione digitale e gestione completamente da remoto.

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Il risparmiatore digitale è più esigente (e più attento)

L’adozione massiva dei canali digitali comporta un cambio culturale profondo: l’utente non si limita più a controllare il saldo, ma pretende trasparenza, personalizzazione e immediatezza. Le banche, per rispondere a queste aspettative, stanno ripensando i modelli operativi, non solo introducendo nuove funzionalità, ma anche migliorando l’usabilità, la semplicità d’accesso e l’integrazione tra app, portale web e canali fisici.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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