Come stanno i conti correnti degli italiani?

Nuove norme di garanzia tuteleranno i nostri conti correnti e cambieranno le regole del funzionamento del Fondo Interbancario. Entro il 3 luglio l’Italia, insieme a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, dovrà recepire la direttiva numero 49 del 2014 e adeguarsi alla nuova normativa secondo la quale in caso di insolvenza della banca, l’ammontare della copertura di 100 mila euro non dovrà essere per conto corrente ma per depositante. Inoltre, cambiano i termini per il pagamento dei rimborsi, che scendono a un massimo di sette giorni lavorativi invece degli attuali venti.
Ma qual è lo stato di salute dei conti correnti degli italiani? Ce lo dice l’Osservatorio di ConfrontaConti nelle sue rilevazioni mensili per saldo medio, area geografica di provenienza, età dei titolari, canale di utilizzo, operatività e scoperto. I dati sono aggregati per semestre e risalgono fino al 2010.
Una delle evidenze più importanti dell’analisi riguarda ancora una volta i canali utilizzati dagli italiani per operare sui loro conti correnti, con gli ultimi cinque anni che hanno registrato un forte cambiamento dei comportamenti di consumo. Chi fa operazioni esclusivamente online è infatti il 48,4% dei titolari: era solo il 28% nello stesso periodo del 2010 e il 35,3% nel 2013. Il 43,3% invece opera online ma non abbandona la filiale.
Si riduce molto la percentuale di coloro che compiono esclusivamente in banca le operazioni sui conti: era il 20% nel 2010 e si abbassa all’8,3% nel secondo semestre di questo anno. Il canale utilizzato per la gestione del conto è strettamente collegato all’età del titolare: nonostante tutto, il 38,1% degli utenti con un’età superiore ai 55 anni usa internet, in aumento rispetto al 37,7% rilevato lo scorso semestre, mentre il 52,5% ha un’età compresa tra i 26 e i 40 anni, percentuale più alta rispetto alla fascia dai 18 ai 25 anni, ferma al 47,6%.
Rimane stabile la percentuale dei correntisti che dispone di una somma compresa tra i 1000 e i 3000 euro, con il 19,8%, in leggero calo invece rispetto al 20% dello stesso periodo nello scorso anno. Le fasce 3.000-5.000 e 5.000-10.000 euro costituiscono il saldo attivo di una percentuale pari rispettivamente al 16,7 e 16,6% dei titolari di conti correnti, mentre una buona percentuale di italiani ha un saldo attivo superiore ai 10.000 euro: il 28,2% dei correntisti, lievemente in perdita rispetto al 28,4% dello scorso semestre.
Ancora in leggero calo il saldo medio dei conti correnti italiani rispetto ai primi sei mesi dell’anno: 12.503 euro contro i 12.545 euro, tuttavia in evidente crescita rispetto ai 10.590 euro del secondo semestre del 2010 e soprattutto agli 8.988 euro del secondo semestre del 2012. Il dato è rilevante anche rispetto allo scorso anno, quando nel secondo semestre si era registrato un saldo medio di 10.783 euro.
Il saldo di conto è tendenzialmente proporzionale all’età del titolare, con 19.482 euro per la fascia di età superiore ai 55 anni, in aumento rispetto al valore rilevato lo scorso semestre di 18.881 euro. Scende a 13.988 euro per la fascia di età compresa tra i 41 e i 55 anni, ancora in calo rispetto ai 13.755 dello scorso semestre e si attesta sui 10.492 euro per la fascia ricompresa tra i 26 e i 40 anni (leggermente giù rispetto allo scorso semestre, che aveva registrato un 10.524). Meno disponibilità invece sul conto dei giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni, con 5.777 euro, ancora in riduzione rispetto ai 6.055 euro rilevati il primo semestre dell’anno.
L’area geografica di provenienza rileva numeri molto vicini a quelli dello scorso semestre, con il 68,3% dei conti nel nord Italia, il 14% al Centro, il 17,6% nel Sud e Isole. Percentuali rimaste sostanzialmente invariate negli ultimi cinque anni, se si fa eccezione per il 2010, che nel secondo semestre dell’anno registrava il 63,3% di provenienza dal Nord, il 16,1% dal centro Italia e il 20,6% dal Sud e Isole.
I titolari dei conti correnti hanno per il 43,2% tra i 26 e i 40 anni, per il 33,4% tra i 41 e i 55 anni e per il 14,7% più di 55 anni. Solo l’8,7% ha meno di 25 anni, comunque in aumento rispetto al 6,8% rilevato lo scorso semestre.
Se si guarda l’operatività del conto, la quantità e tipologia di operazioni effettuate, il 44,6% dei correntisti sceglie un’operatività media, con un totale di 60 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti. Il 30,3% ha optato per un’operatività bassa, con un totale di 20 operazioni l’anno e il 22,5% per una formula con un totale di 150 operazioni l’anno.
Solo il 2,5% dei conti prevede la personalizzazione dei movimenti, con l’utente che stabilisce il numero e la tipologia di operazioni più consone al suo utilizzo. Le percentuali che si spartiscono il tipo di operatività per conto sono sostanzialmente invariate negli ultimi cinque anni, discostandosi da un semestre all’altro di pochi punti.
Se si effettua una macro della distribuzione geografica per operatività, risalta subito l’evidenza dei conti personalizzati nel sud Italia, scelti dal 3,2% dei correntisti, che recuperano importanti punti percentuali rispetto all’1,7% dello scorso semestre.
In ultima analisi, lo scoperto di conto. Lo richiede il 9,9% del totale dei correntisti, percentuale lievemente ridottasi rispetto al semestre scorso che aveva fatto registrare un 11,3%, ma cresciuta di 5 punti rispetto al secondo semestre del 2013, quando solo il 7,3% era ricorso a questo tipo di servizio. Rimane prevalente, con il 90,1%, la percentuale di chi non ricorre allo scoperto.
Una panoramica dei prodotti più convenienti sul mercato della banca dati di ConfrontaConti vede vincere in convenienza, al 5/11/2015, il conto corrente online di BancadinAmica, che offre un ricavo netto di 37 euro. Il tasso a regime è dell’1% lordo e i costi sono pari a zero.
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La simulazione è effettuata ipotizzando un utente di 31 anni con saldo medio attivo di 5.000 euro, canale di utilizzo online, frequenza di utilizzo media, accredito di stipendio o pensione.
In filiale il più conveniente è il Conto Corrente Premiaconto Plus di Banco Popolare, a un costo di 3 euro e interessi netti 0,37 euro. Il tasso a regime è dello 0,01%.
Segue DB Online Plus, il conto di Deutsche Bank che garantisce interessi netti di 9,25 euro ma a un costo di 18,60 euro. Il tasso a regime è dello 0,25% lordo.