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Bonifico a un familiare: si rischia il blocco del conto

11/07/2016
Bonifico a un familiare: si rischia il blocco del conto

Torniamo a parlare di lotta all'evasione e all'insolvenza dopo aver parlato, un paio di mesi fa, del possibile pignoramento di Equitalia degli insolventi senza passare dal giudice.

Questa volta ci soffermiamo sull'occhio vigile dell'Agenzia delle Entrate è sempre a caccia di evasori. Dopo i primi controlli di massa, che comprendevano anche l'errore involontario e i recuperi per importi esigui, il Fisco ha deciso di cambiare strategia, specie dopo aver sancito l'obbligo per le banche di comunicare i dati dei saldi e dei movimenti dei conti correnti. La notizia è piaciuta subito a molti, poiché in tal modo l'Agenzia delle Entrate non ha più alibi e poiché finalmente così vengono a galla le persone completamente sconosciute al Fisco.

Innanzitutto guardiamo un po' di cifre. La lotta all'evasione è un fenomeno assai importante per le Casse dello Stato, specialmente nel nostro Paese che come noto non ha una buona reputazione in tal senso. Il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, presentando i dati dell'attività dell'agenzia dell'anno scorso, ha svelato che il recupero dell'evasione fiscale ha segnato un nuovo record di 14,9 miliardi nel 2015. "E' la somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato", ha sottolineato la Orlandi, mentre non si accontenta il vice Ministro dell'Economia, Luigi Casero, ricordando che i rimanenti "90 miliardi di evasione fiscale restano una macchia per questo Paese".

Queste nuove modalità di verifica, decise dall'Agenzia delle Entrate, spesso possono generare dei fraintendimenti tra contribuente e Fisco, come nel caso di un bonifico a un parente. Quando si effettua un bonifico verso un proprio familiare è bene giustificarlo, altrimenti l'Agenzia delle Entrate può pensare che si tratta di un'operazione fatta per evadere il Fisco, poiché sia i prelevamenti sia i versamenti operati su conti correnti bancari dai relativi titolari vengono considerati automaticamente ricavi. Scatta così la procedura di presunta evasione fiscale che comporta il blocco del conto corrente e il sequestro dei soldi depositati. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, la lotta all'evasione prevale sulla libertà di qualsiasiindividuo. “Le movimentazioni bancarie, fra cui le cessioni ai familiari, se non giustificate da documentazione o da valide ragioni, legittimano il sequestro sui beni del presunto evasore fiscale”, asserisce la Suprema Corte. La Cassazione, chiarisce che “le presunzioni legali previste dalle norme tributarie, pur non potendo costituire di per sé fonte di prova dei reati fiscali, hanno un valore indiziario sufficiente per far scattare l’applicazione del sequestro”.

Come fare allora per non incorrere nel blocco? Secondo la legge quando il contribuente trasferisce a un familiare o a un altro soggetto i propri averi, per non avere disagi, lo deve fare con una valida causale che giustifichi le ragioni del passaggio del denaro da un conto all’altro.

Da segnalare poi anche i casi di prelievo al bancomat da parte di lavoratori autonomi e titolari d'impresa. L'occhio lungo del Fisco, infatti, potrebbe pensare che alcuni prelievi effettuati al bancomat da questi soggetti possano essere utilizzati per effettuare pagamenti in nero.

Insomma l'Agenzia delle Entrate ha deciso di passare al settaccio qualsiasi movimento pur di stanare l'evasione che si è ormai radicata nel nostro Paese, frenando le sue enormi potenzialità di crescita.

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A cura di: Cristina Fortarezzo D'Amicis

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