Assegno unico: tutte le date dei pagamenti INPS gennaio-giugno 2024
Il calendario dei versamenti dei primi 6 mesi di quest’anno. Da gennaio 2024 scattano anche gli aumenti. Per chi lo percepisce già non serve rifare la domanda, ma occorre comunicare il nuovo ISEE entro il 29 febbraio. Intanto è caccia ai conti correnti zero spese per l’accredito del contributo.
Sono giorni da segnare sul calendario le date di pagamento dell’Assegno Unico Universale per i figli a carico (AUU) dei prossimi sei mesi. L’INPS, infatti, ha reso noto il programma del semestre gennaio - giugno 2024 in cui sono previsti i versamenti del contributo sul conto corrente dei beneficiari:
- 17, 18, 19 gennaio;
- 16, 19, 20 febbraio;
- 18, 19, 20 marzo;
- 17, 18, 19 aprile;
- 15, 16, 17 maggio;
- 17, 18, 19 giugno.
C’è da segnalare, poi, che per l’Assegno Unico da gennaio 2024 scattano gli aumenti legati al costo della vita. Il Governo ha deciso che l’adeguamento pari al 5,4% (l’anno scorso il rialzo era stato dell’8,1%) è stabilito sulla base dell’inflazione del 2023. Al via anche un ulteriore aumento del 50% per i figli fino a un anno di età e per le famiglie composte da tre o più figli, fino a un’età massima di 3 anni, purché l’ISEE non superi i 40.000 euro annui.
Rinnovo automatico, non serve rifare la domanda
In una nota, l’Istituto nazionale della previdenza sociale spiega che le domande “già presentate valgono anche per le annualità successive, fatto salvo l’onere per gli utenti di comunicare eventuali variazioni da inserire nella domanda (ad esempio per la nascita di un nuovo figlio)”. Di conseguenza, l’INPS sottolinea che “non è necessario presentare una nuova domanda AUU per il 2024, sempre che la domanda già trasmessa non sia decaduta, revocata, rinunciata o respinta”.
Nuova DSU per stabilire l’importo dell’Assegno Unico
Per quanto riguarda il calcolo dell’importo della prestazione, è necessario presentare invece una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2024: “In assenza di ISEE - chiarisce l’INPS -, l’importo AUU sarà infatti calcolato dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa. Qualora la DSU sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati saranno adeguati da marzo con la corresponsione degli arretrati”. Si ricorda, inoltre, che per presentare la DSU sul sito INPS è disponibile il servizio ISEE precompilato. Pertanto, la data da segnare sul calendario è il 29 febbraio, giorno entro il quale andranno presentati i nuovi dati (per chi già percepisce l’assegno). Altrimenti, da marzo 2024, si percepirà l’importo minimo.
14,9 miliardi assegnati in 10 mesi nel 2023
Intanto, l’Osservatorio nazionale per l’Assegno Unico ha fatto sapere che, tra gennaio e ottobre 2023, sono stati destinati 14,9 miliardi di euro (erano stati 13,2 miliardi nel 2022) a quasi 6,4 milioni di famiglie. Mentre i figli per i quali è stato concesso il contributo sono stati 9,9 milioni. L’INPS, stringendo il focus sul singolo mese di ottobre 2023, ha spiegato che l'importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, è andato “da circa 54 euro per chi non presenta ISEE o supera la soglia massima (che per il 2023 era pari a 43.240 euro), a 214 euro per la classe di ISEE minima (16.215 euro per il 2023)”.
Assegno Unico, come funziona e come farne richiesta
Occorre ricordare che l’Assegno Unico è un contributo economico rivolto alle famiglie con figli a carico, per ogni figlio, dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Per beneficiarne è necessario presentare domanda all’INPS, o agli istituti di patronato, ed è riconosciuto entro 60 giorni dalla richiesta. L’Assegno Unico è universale, tutti ne hanno diritto, ed è progressivo: l’importo aumenta al diminuire dell’ISEE. Questo contributo non concorre alla formazione del reddito complessivo del nucleo familiare, mentre rimangono in vigore le detrazioni fiscali per alcune delle spese sostenute in favore dei figli a carico. Per esempio, spese sanitarie e farmaceutiche, istruzione e attività sportive.
AUU, caccia ai conti correnti zero spese per l’accredito
L’INPS conferma che l’Assegno Unico sarà accreditato sull’IBAN del conto corrente indicato sulla domanda. Per le famiglie beneficiarie del sussidio è caccia ai conti correnti zero spese, ossia i conti bancari convenienti, che facciano risparmiare su costi fissi di gestione e commissioni.
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