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Cashback fiscale per le spese sanitarie: via libera dalla Camera

Il rimborso per le spese socio-sanitarie arriverà direttamente sui conti correnti mediante piattaforme telematiche diffuse. Lo prevede il Cashback fiscale, che ha avuto il via libera dalla Camera e che punta alla semplificazione e alla digitalizzazione del fisco.

05/07/2022
utente preme pulsante cashback sulla tastiera
Arriva il cashback fiscale per le spese socio-sanitarie

Non bisognerà più attendere il momento della dichiarazione dei redditi per scaricare il 19% delle spese affrontate per l’acquisto di medicine o per il pagamento delle visite mediche. I rimborsi saranno erogati immediatamente. È quanto prevede il testo della delega fiscale che contiene anche il Cashback fiscale, che mercoledì 22 giugno ha avuto il via libera dalla Camera. Ben 322 i voti favorevoli, 43 quelli contrari e 5 gli astenuti. Ora la parola spetta al Senato.

I cittadini potranno vedere accreditare direttamente sui rispettivi conti correnti le detrazioni sulle spese socio-sanitarie. Una misura che va nella direzione della semplificazione e della digitalizzazione del fisco. L’erogazione del rimborso – così come si legge nel testo - avverrà mediante piattaforme telematiche diffuse.

Il Cashback fiscale non è obbligatorio. I consumatori potranno anche decidere di non anticipare il rimborso, ma di rimandare il tutto al 730 come avvenuto finora. In questo caso il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrare arriverà soltanto in un secondo momento.

La nuova misura si rivolge anche agli incapienti che finora non hanno potuto beneficiare delle agevolazioni previste nella dichiarazione dei redditi: dal 2023 potranno percepire un rimborso immediato per l’acquisto di farmaci e per il pagamento delle visite mediche.

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Come funziona

Chi intende aderire al Cashback fiscale e quindi ottenere un rimborso immediato per l’acquisto di farmaci e il pagamento di visite mediche, analisi, cure e assistenza in genere, dovrà effettuare tali transazioni con strumenti tracciabili. Sarà il farmacista o il medico a comunicare poi all’Anagrafe tributaria la decisione del contribuente di voler beneficiare di tale provvedimento.

La misura nasce per far fronte alla piaga, ancora dilagante, dell’evasione fiscale. Per aderire al Cashback fiscale è necessario, infatti, pagare mediante strumenti elettronici: carte di credito, carte di debito e prepagate, bancomat e app di pagamento.

Ci aveva, in realtà, già provato a raggiungere l’ambito traguardo il Governo Conte con il Piano Italia Cashless: l’idea era trasformare ogni piccola spesa quotidiana in un grande guadagno e favorire lo sviluppo di un sistema più digitale, veloce, semplice e trasparente.

Il programma Cashback, sospeso dal primo luglio dello scorso anno e poi archiviato nel 2022, prevedeva un il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti che si effettuavano con carte di credito, carte di debito e prepagate, bancomat e app di pagamento in negozi, bar e ristoranti, supermercati e grande distribuzione o per artigiani e professionisti. Non concorrevano gli acquisti online. Con un minimo di 50 pagamenti in un semestre, si riceveva il 10% dell’importo speso, fino ad un massimo di 150 euro di rimborso complessivo. Il rimborso massimo per singola transazione era di 15 euro. Non c’era un importo minimo di spesa ed era possibile ottenere rimborsi fino a 300 euro l’anno.

In famiglia, ogni componente maggiorenne poteva partecipare, e i rimborsi potevano essere cumulati. I cittadini che hanno aderito al programma sono stati 8.945.915; le transazioni elaborate in totale 822.608.557 e gli strumenti di pagamento attivati ben 16.226.374. Sono state 63.601.265 le transazioni effettuate durante l’extra Cashback di Natale e 4.629.040 gli utenti con transazioni valide. Nel primo semestre 2021, invece, sono state elaborate 759.007.292 transazioni e hanno aderito 7.904.639 utenti con transazioni valide.

C’è attesa, intanto, per il Cashback fiscale: i contribuenti fremono per ricevere tutte le informazioni del caso. Quello che è già certo è che i cittadini potranno decidere di ottenere il rimborso immediato o le detrazioni fiscali. Non si potrà accedere ad entrambe le agevolazioni. Non è escluso che il provvedimento possa essere esteso anche ad altre spese che vengono detratte di norma al momento della dichiarazione dei redditi.

A cura di: Tiziana Casciaro

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