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Conto corrente cointestato: firma congiunta o disgiunta?

Il conto cointestato è un conto corrente intestato a due o più soggetti che possono accedere alle somme versate e operare ognuno come titolari. Le modalità di apertura del conto cointestato: a firma congiunta e disgiunta. Che fine fanno le somme in caso di decesso o separazione di uno dei titolari?

26/01/2021
Conto corrente cointestato: firma congiunta o disgiunta?

Il conto corrente è uno strumento bancario utile per accumulare e amministrare i propri risparmi ed organizzare e monitorare le proprie entrate ed uscite finanziarie. Una volta depositati sul conto, i soldi, saranno protetti ed accumulati dall’Istituto finanziario scelto. Inoltre, per esigenze di varia natura, è possibile cointestare il conto corrente, per dar modo a più persone di accedere alle somme versate e operare ognuno come titolari. Leggi anche la news su come funziona il conto corrente cointestato.

Come si apre un conto cointestato?

Il conto cointestato è un conto corrente intestato a due o più soggetti. Questo vuol dire che al momento dell’apertura devono essere presentati i documenti di tutti i soggetti a cui il conto viene intestato, ovvero carta d’identità e codice fiscale ed ovviamente i titolari devono depositare in banca la loro firma originale

Conto a firma congiunta e conto a firma disgiunta 

Esistono due modalità di apertura del conto intestato: a firma congiunta e a firma disgiunta. Se la firma è congiunta ogni tipo di operazioni e movimentazioni prelievo (operazioni di prelievo, emissione di assegni, disposizioni di bonifici) richiede la presenza e la firma di tutti i cointestatari. Tale formula è consigliata nel caso in cui i co-titolari del conto siano soci in affari in quanto la controfirma consente di avviare un sistema di controllo su tutte le operazioni.

Se il conto è a firma disgiunta ogni cointestatario può effettuare autonomamente qualsiasi operazione senza l’avvallo degli altri co-titolari. In questo caso dunque, ogni singola persona avrà maggiore libertà, potendo eseguire operazioni (operazioni di prelievo, emissione di assegni, disposizioni di bonifici). Tale tipologia di conto è ideale per le famiglie ed i coniugi al fine di evitare di aprire due conti separati e di avere quindi spese del conto corrente raddoppiate.

In qualunque momento sarà comunque possibile passare da un conto cointestato a firma disgiunta ad uno a firma congiunta e viceversa. Tale trasformazione può essere conclusa con il consenso degli intestatari.

Come chiudere un conto cointestato?

Le modalità per chiudere un conto cointestato variano a seconda delle due tipologie di firma: per quella congiunta servirà l’approvazione di tutti i soggetti cointestatari, mentre a firma disgiunta basterà la richiesta di uno solo dei titolari del conto.

E se uno dei cointestatari muore?

In caso di conto a firma congiunta nessuno dei co-titolari può operare senza la firma dell’altro, i soldi vengono congelati e si seguiranno le norme sulla successione del Codice Civile al fine di individuare gli eredi legittimi del de cuius, i quali saranno gli unici che avranno la possibilità di sbloccare le operazioni proposte sul conto. In questa fase si procederà anche a determinare la quota del cointestatario.

In caso di conto a firma disgiunta, invece, tutte le parti co-titolari rimasti in vita potranno liberamente agire sul conto. In tal caso resta congelata solo la parte che può essere considerata di spettanza del defunto (si seguiranno anche qui le norme sulla successione del Codice Civile per l’eredità). Ad esempio se il conto è intestato a due persone, chi sopravvive all’altro ha diritto a utilizzare/prelevare il 50%.

E che fine fanno le somme depositate in caso di separazione dei coniugi con conto cointestato?

In caso di separazione dei coniugi vi è la chiusura del conto corrente oppure il conferimento del conto unicamente ad uno dei due individui. La ripartizione delle somme è al 50% o in diversa proporzione, ma comunque sulla base degli accordi di separazione (se la separazione è consensuale) o dalle condizioni stabilite dalla sentenza (se la separazione è giudiziale). 

Il conto corrente cointestato può essere pignorato?

L’ art. 1854 del Codice Civile dispone che nel caso di conto corrente intestato a più persone, gli intestatari sono considerati creditori o debitori in solido dei saldi del conto e ciò anche nell'ipotesi in cui, alle persone alle quali il conto è intestato, sia riconosciuta la facoltà di compiere operazioni separatamente. In base a tale il credito, salvo prova contraria, si presume ripartito pro quota, in misura uguale, tra i cointestatari. Proprio per questo motivo possono essere pignorate, e quindi sottratte alla disponibilità dei correntisti, solo il 50% delle somme presenti al momento del pignoramento e il debitore, se l'altro cointestatario non si oppone, ha la possibilità di prelevare le somme rimanenti. A seguito del pignoramento le somme depositate anche dopo potranno essere liberamente prelevate. Questo ovviamente a patto che il debitore non vada ad intaccare la quota di conto dell'altro intestatario che di fatto ha pieno diritto di chiedere la restituire della somma indebitamente prelevata.

Come avviene il pignoramento?

Ovviamente, affinchè il pignoramento risulti efficace, deve rispettare necessariamente la specifica procedura prevista dalla legge (artt. 492 e ss. c.p.c.). Nel dettaglio il creditore deve notificare al debitore il titolo esecutivo, l'atto di precetto con il quale viene data al debito la possibilità di pagare entro 10 giorni, e l'atto di pignoramento vero e proprio, inviato anche alla banca o alla posta, con il quale si ingiunge a non pagare al correntista le somme pignorate.

A cura di: Federica Izzo

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