logo confrontaconti.it

Ecco i movimenti del conto corrente che attirano i controlli del Fisco

Quando scattano i controlli del Fisco sul conto corrente? La privacy bancaria in Italia è tutelata, ma non assoluta. Si tratta di un principio da tenere in grande considerazione in merito all’accesso al proprio conto corrente da parte di chi sta conducendo atti d'indagine.

07/05/2025
controlli fisco
Scopri quali movimenti sul conto possono essere sospetti per il Fisco

La privacy bancaria in Italia è tutelata, ma non assoluta. Si tratta di un principio da tenere in grande considerazione in merito all’accesso al proprio conto corrente. L’evoluzione normativa degli ultimi anni consente al Fisco di avere accesso — in modo selettivo e regolato — a molte informazioni che transitano sui conti correnti, carte di credito, conti deposito e altri strumenti finanziari.

Confronta i conti correnti del momento Fai subito un preventivo

Non si tratta di un “Grande Fratello” in stile Orwelliano che controlla ogni movimento in tempo reale, ma di un sistema di incrocio dati, basato su soglie di attenzione, anomalie statistiche e algoritmi antifrode.

Come e quando il Fisco può controllare i conti correnti

In questo scenario, certi comportamenti possono far scattare l’allerta e portare a controlli più approfonditi. E non si tratta solo di versamenti sospetti o movimenti ingenti: anche un conto fermo o usato in modo incoerente con il profilo del titolare può destare sospetti. L’Agenzia delle Entrate, attraverso il sistema dell’Anagrafe dei Rapporti Finanziari, riceve regolarmente dalle banche e dagli intermediari finanziari informazioni come: il saldo iniziale e finale in un dato periodo di tempo (non superiore a un anno); la giacenza media annua; il numero di operazioni effettuate; i versamenti e prelievi in contanti; gli accrediti ricorrenti (ad esempio ricevuti da terzi, dall’estero, da conti non intestati al contribuente e così via); infine i movimenti tra conti cointestati.

I principali movimenti bancari che attirano l’attenzione del Fisco

In linea generale (quindi non parliamo dei casi in cui sono in corso indagini giudiziarie), questi dati non vengono analizzati singolarmente, bensì utilizzati per creare profili di rischio e incongruenze tra reddito dichiarato, tenore di vita e disponibilità bancaria. Se qualcosa non torna, possono scattare controlli mirati. L’allarme in capo al Fisco scatta soprattutto in caso di versamenti in contanti frequenti o di importo elevato.

Versamento in contanti: quando è lecito

Il versamento in contanti è lecito, ma se diventa sistematico, ricorrente o sproporzionato rispetto al reddito dichiarato, può far sorgere il dubbio di compensi non dichiarati (ad esempio lavoro e affitti in nero, nonché attività irregolari).

Allo stesso modo, possono far scattare l’allarme prelievi in contanti elevati e costanti, soprattutto in settori soggetti ad alto rischio evasione. Se si prelevano somme elevate senza che vi sia traccia di come vengano utilizzate, il Fisco potrebbe ipotizzare uscite non tracciate legate a spese in nero o pagamenti sottobanco. Occhio, comunque, anche ai bonifici da soggetti terzi, specie dall’estero.

Inoltre, ricevere bonifici frequenti da parenti, amici o aziende non correlate può sollevare domande. Se non ci sono spiegazioni coerenti (donazioni regolari, rimborsi, redditi esteri dichiarati), l’Agenzia potrebbe aprire un controllo patrimoniale. Attenzione, poi, ad acquisti con carte o addebiti non compatibili col reddito.

I pagamenti per beni di lusso

Un conto corrente che mostra pagamenti per beni di lusso, viaggi costosi o rate per auto di valore, senza che il titolare dichiari redditi adeguati, rischia un accertamento sul tenore di vita.

Anche la mancanza di movimenti sul cc può destare sospetti

Fin qui abbiamo parlato dei movimenti che fanno sorgere sospetti in capo al Fisco. In realtà, anche l’assenza di movimenti può far scattare un controllo. Sebbene a prima vista possa apparire come un paradosso, un conto corrente fermo o scarsamente movimentato può destare sospetti quanto uno iperattivo. Qualche esempio può essere di supporto. Un libero professionista che non riceve mai bonifici o compensi fa sorgere il dubbio che incassi in nero. Così come un lavoratore autonomo che non ha addebiti di bollette, affitto, spese vive può risultare poco credibile. In sostanza, l’incoerenza tra reddito dichiarato e operatività bancaria è ciò che accende i riflettori del Fisco. E la mancanza totale di operazioni può essere considerata una spia di comportamenti opachi.

In definitiva, per evitare attenzioni del Fisco non serve evitare i contanti a tutti i costi, ma essere coerenti tra dichiarazioni fiscali e comportamenti bancari. Ricordando – in ogni caso – che se si opera nella legalità, non vi sono ragioni per timori eccessivi. Certo, gli accertamenti fiscali possono essere una seccatura e far perdere tempo, ma le norme tutelano la difesa dei diritti.

I conti correnti di maggio 2025

BANCA CONTO CORRENTE CANONE ANNUO
Trade Republic Conto Trade Republic Gratuito
Isybank isyPrime under35 Gratuito
BBVA Conto Corrente BBVA Gratuito
BPER Banca Conto BPER On Demand - piano Pro Gratuito
Revolut Revolut Standard Gratuito
ING Conto Corrente Arancio Più Gratuito
ING Conto Corrente Arancio e Conto Arancio Gratuito
ING Conto Corrente Arancio Light Gratuito
FinecoBank Conto Fineco Gratuito
Banca Widiba Conto Widiba Classic € 3,00
Simulazione con saldo medio attivo sul conto di € 5.000,00 con accredito di stipendio o pensione, canale di utilizzo online, frequenza di utilizzo media. Rilevazione del 05/12/2025 ore 09:00.
A cura di: Luigi Dell'Olio

Come valuti questa pagina?

Valutazione media: 0 su 5 (basata su 0 voti)

Articoli correlati